giovedì 29 ottobre 2015
martedì 27 ottobre 2015
"Nazisti... io la odio questa gente!": Stephen King - Un ragazzo sveglio (Apt Pupil, Different Seasons - 1982)
Stephen King - Un ragazzo sveglio (Apt Pupil, Different Seasons - 1982)
1974. Todd Bowden è il classico bravo ragazzo americano. Un perfezionista quasi al limite dell'ossessione. Todd è il classico ragazzo americano consapevole dell'importanza di utilizzare il tempo con efficienza, in maniera tale da assicurarsi buoni voti a scuola, qualche lavoretto e del sano divertimento. Bisogna essere tenaci per raggiungere questi obiettivi. Todd è perfezionista e tenace.
1974. Todd Bowden è il classico bravo ragazzo americano. Un perfezionista quasi al limite dell'ossessione. Todd è il classico ragazzo americano consapevole dell'importanza di utilizzare il tempo con efficienza, in maniera tale da assicurarsi buoni voti a scuola, qualche lavoretto e del sano divertimento. Bisogna essere tenaci per raggiungere questi obiettivi. Todd è perfezionista e tenace.
Proprio grazie a queste qualità egli riesce a tessere una tela intorno ad Arthur Denker. Non è importante sapere chi è Arthur Denker. L'importante è sapere chi fosse Arthur Denker prima di raggiungere gli Stati Uniti d'America. Prima di cambiare nome.
Quando Todd Bowden decide di mostrarsi per la prima volta alla sua preda lo fa con la freddezza di un killer. Egli lascia scivolare quel nome sulla porta di casa del vecchio, fatta aprire con una semplice scusa. Il nome che viene pronunciate da quel ragazzo, con la pelle bianca e i capelli biondissimi, non è Arthur Denker. Quelle labbra, abituate a mentire come uno specchio mellifluo, pronunciano l'unica verità che il vecchio non avrebbe mai voluto sentire: Kurt Dussander.
Denker può tentare di fingersi scioccato per qull'assurda associazione con un criminale nazista di stazza a Bergen-Belsen, poi ad Auschwitz e infine a Patin. Un criminale nazista che ha fatto perdere le sue tracce prima dell'invasione dell'Armata Rossa. Denker può continuare a fingere, ma quel moto verbale non fa che disperdere ancor più quel labile senso di umanità di Todd il perfezionista.
Sin dall'inizio di quel dialogo, che ha sprofondato Denker in un inferno più desolato della Germania bombardata, Todd non ha fatto altro che comprimerlo in un vetrino, per osservarlo nei più piccoli particolari. La freddezza di un padrone che contempla un gioco per soddisfare IL SUO GRANDE INTERESSE.
Todd, come abbiamo detto, è efficiente ed è in grado di utilizzare il suo tempo per studiare, fare qualche lavoretto e per coltivare IL SUO GRANDE INTERESSE. Lui ha avuto la fortuna di scoprirlo, improvvisamente. Nel garage dei genitori di un amico ha trovato pile gigantesche di riviste sulla Seconda Guerra Mondiale. Piene di disegni in stile "Men Today" e "Man's Story", ma anche di fotografie di nazisti. Todd ha capito che quello era IL SUO GRANDE INTERESSE. Guerra, massacri, campi di concentramento e nazisti. Nazisti in fuga come Kurt Dussander, a cui assomigliava quell'uomo sull'autobus. Un uomo che, come avrebbe scoperto in seguito, si faceva chiamare Arthur Denker.
Todd, come abbiamo detto, è efficiente ed è in grado di utilizzare il suo tempo per studiare, fare qualche lavoretto e per coltivare IL SUO GRANDE INTERESSE. Lui ha avuto la fortuna di scoprirlo, improvvisamente. Nel garage dei genitori di un amico ha trovato pile gigantesche di riviste sulla Seconda Guerra Mondiale. Piene di disegni in stile "Men Today" e "Man's Story", ma anche di fotografie di nazisti. Todd ha capito che quello era IL SUO GRANDE INTERESSE. Guerra, massacri, campi di concentramento e nazisti. Nazisti in fuga come Kurt Dussander, a cui assomigliava quell'uomo sull'autobus. Un uomo che, come avrebbe scoperto in seguito, si faceva chiamare Arthur Denker.
Il dialogo, tra lo smascherato Dussander e un Todd ormai vincitore, ben rappresenta l'ironica evoluzione della società. Vediamo infatti un criminale nazista che guarda quasi con stupore e orrore un figlio dell'America benestante, ossessionato dal nazismo, che si è creato una sorta di album in cui conservare le voto dei criminali del Terzo Reich. Il figlio del trattato di Versailles che interagisce con il figlio delle teorie di Benjamin Spock.
L'orrore, negli occhi di Dussander, muterà ancor più nello scoprire il fine che ha mosso tutte le azioni del giovane Todd: la conoscenza. Il sapere, quel desiderio che ha spinto gli uomini a rischiare la vita e il rogo, diviene il motore di quel patto faustiano. Todd vuole conoscere ogni elemento oscuro di quella macchina di morte che come un demone è stata destata dalla tuonante voce di Adolf Hitler.
Dussander ha passato anni per dimenticare. Anni per far finta che tutto quello non fosse accaduto. Bergen-Belsen, Auschwitz e poi Patin. La Germania nazista e poi la fuga. Tutto cancellato. Lentamente. Poco a poco. Ed ecco che arriva questo ragazzino che ti infilza come una mosca per inserirti nel suo album fotografico.
Dimenticare. Dimenticare per che cosa? Dimenticare per far finta di essere stato una persona normale e quindi vivere senza preoccupazioni? Dimenticare per non leggere il sospetto negli occhi dell'altro? Dimenticare per non essere bruciato dagli incubi ogni notte? O magari dimenticare per non ricordare ciò che si è perso? Dimenticare il potere? Dimenticare la forza? Dimenticare l'orgoglio? Dimenticare per poter vivere da cani? Dimenticare per resistere?
L'orrore, negli occhi di Dussander, muterà ancor più nello scoprire il fine che ha mosso tutte le azioni del giovane Todd: la conoscenza. Il sapere, quel desiderio che ha spinto gli uomini a rischiare la vita e il rogo, diviene il motore di quel patto faustiano. Todd vuole conoscere ogni elemento oscuro di quella macchina di morte che come un demone è stata destata dalla tuonante voce di Adolf Hitler.
Dussander ha passato anni per dimenticare. Anni per far finta che tutto quello non fosse accaduto. Bergen-Belsen, Auschwitz e poi Patin. La Germania nazista e poi la fuga. Tutto cancellato. Lentamente. Poco a poco. Ed ecco che arriva questo ragazzino che ti infilza come una mosca per inserirti nel suo album fotografico.
Dimenticare. Dimenticare per che cosa? Dimenticare per far finta di essere stato una persona normale e quindi vivere senza preoccupazioni? Dimenticare per non leggere il sospetto negli occhi dell'altro? Dimenticare per non essere bruciato dagli incubi ogni notte? O magari dimenticare per non ricordare ciò che si è perso? Dimenticare il potere? Dimenticare la forza? Dimenticare l'orgoglio? Dimenticare per poter vivere da cani? Dimenticare per resistere?
Proprio quando Dussander comincia a boccheggiare tra una descrizione e l'altra, stanco dell'interesse morboso e malato di Todd, qualcosa si muove nella sua anima. Non è ribrezzo né reazione a questo forzare lo scrigno mnemonico. E' nostalgia. E' quel senso di vuoto che ti assale quando hai perso un evento. Qualcosa che è ormai passato. Qualcosa che non puoi più afferrare.
Questa è la peggior tortura per Dussander. Rivivere quella potenza, immortale in lui nonostante gli sforzi, per adempiere al gioco di un ragazzino. Rivivere quella potenza per essere scaramentato in un inferno dove la legge del taglione lo vede vittima dell'altrui crudeltà.
Quando Todd lo costringe a indossare una scadente riproduzione delle divise naziste, si origina un siparietto in cui l'energia prende forma. Gli ordini di parata, pronunciati da Todd, sono come le formule di un negromante, mentre quel ruotare di Denker equivalgono a una tavola ouija ormai autonoma. Una macchina del tempo che porta Denker a tornar ad essere il vero Kurt Dussander, il Sanguinario di Patin. Il sangue ariano torna a scorrere nelle sue vene, come un'infusione sacrificale. Un'altra infusione avviene in quel momento. E' come se quelle illustrazioni in B&N tornassero nella loro forma originaria. Una scenografia tridimensionale di morte e sofferenza si dilata come un anfiteatro tanatologico intorno a quel palcoscenico, avvolgendo ogni cosa con il suo odore di decomposizione. Ma il teatro che circonda il Sanguinario di Patin è quello delle grandi adunate. Il santuario degli eroi estatici innanzi al loro Fuhrer.
L'educazione e l'adolescenza vengono, come in molte opere di Stephen King, analizzati nel racconto. Il pensiero progressista, che ha voluto eradicare la figura genitoriale tirannica, vista come la traslazione nucleare di ciò che furono i grandi dittatori del XX secolo, diviene la fornace dell'uomo nuovo, tanto agognata da quei regimi, e il patibolo dell'empatia. Ragazzi allevati come cavalli di razza, su cui si comprime un virtuale paraocchi, diventano delle calamite verso quel mondo oscuro troppo velocemente inumato. Insieme alle salme non ancora incenerite del totalitarismo e dell'uomo purificato dai vincoli sociali, viene riesumato quella componente istintiva tanto celata e irrazionalmente negata.
Nel momento in cui il padre di Todd gli vieta di vedere il signor Denker, fino al recupero delle insufficienze, egli vede come un accenno di rabbia. Una sfumatura su quel viso puro e candido. Una sfumatura interpretata come un disturbo passeggero della vista. Diplopia, nistagmo, scotoma, ecc. Sono tante le cause possibili. Come se fosse più agognato un danno cerebrale rispetto all'ammissione dell'integrita psichica del proprio figlio. L'ammissione che quella dicotomia manicheista, capace di condensare nei figli unicamente "il così detto bene", è solo un difetto percettivo. Una selezione percettiva meno cruenta di quella naturale ma ben più dannosa.
Elemento fondamentale, per più di un'aspetto, è l'incapacità di comprendere le conseguenze delle proprie azioni, conseguenza diretta del delirio di onnipotenza di questi cavalli di razza.
«No, la vera cattiva era, ed è tuttora, la tua assurda eccessiva sicurezza in te, tipicamente americana, che non ti ha mai permesso di considerare le possibili conseguenze di ciò che stavi facendo... e che non te lo permette ancora adesso.»
Difficile non pensare a Marco Furlan e a Wolfgang Abel, ma di loro parleremo in un altro post. L'identificazione dei proprio genitori con l'autorità fa sì che il passaggio dal particolare al generale conduca questi individui a un'idea astratta della giustizia. Unendo questa concezione della superiorità innanzi al giudizio penale all'assenza di empatia, si ha un cocktail altamente destabilizzante per l'inserimento sociale dell'individuo.
Teniamo conto anche di un'altro inserimento di questi soggetti, ovvere quelle organizzazioni che, fingendo l'aderenza a ideali "superiori", sono in realtà finalizzate UNICAMENTE a fomentare la crisi sociale o al lucro vero e proprio. L'assenza di empatia impedisce a questi ragazzi di comprendere che alla base del controllo psichico verso i genitori vi è una componente affettiva, ma non una loro superiorità psichica. Superiorità che forse risulta presente altrove...
"Dussander lo stava studiando avidamente, e sentendosi improvvisamente nudo, Todd si rese conto che quell'uomo, quel vecchio, aveva interrogato centinaia, forse migliaia di persone. Era un esperto. Todd ebbe l'impressione che il suo cervello fosse diventato trasparente come un'enorme vetrina e tutti i suoi pensieri ne balenavano all'interno a lettere maiuscole."
La società del benessere è la nuova depressione da cui far sorgere i futuri carnefici.
Questa è la peggior tortura per Dussander. Rivivere quella potenza, immortale in lui nonostante gli sforzi, per adempiere al gioco di un ragazzino. Rivivere quella potenza per essere scaramentato in un inferno dove la legge del taglione lo vede vittima dell'altrui crudeltà.
Quando Todd lo costringe a indossare una scadente riproduzione delle divise naziste, si origina un siparietto in cui l'energia prende forma. Gli ordini di parata, pronunciati da Todd, sono come le formule di un negromante, mentre quel ruotare di Denker equivalgono a una tavola ouija ormai autonoma. Una macchina del tempo che porta Denker a tornar ad essere il vero Kurt Dussander, il Sanguinario di Patin. Il sangue ariano torna a scorrere nelle sue vene, come un'infusione sacrificale. Un'altra infusione avviene in quel momento. E' come se quelle illustrazioni in B&N tornassero nella loro forma originaria. Una scenografia tridimensionale di morte e sofferenza si dilata come un anfiteatro tanatologico intorno a quel palcoscenico, avvolgendo ogni cosa con il suo odore di decomposizione. Ma il teatro che circonda il Sanguinario di Patin è quello delle grandi adunate. Il santuario degli eroi estatici innanzi al loro Fuhrer.
L'educazione e l'adolescenza vengono, come in molte opere di Stephen King, analizzati nel racconto. Il pensiero progressista, che ha voluto eradicare la figura genitoriale tirannica, vista come la traslazione nucleare di ciò che furono i grandi dittatori del XX secolo, diviene la fornace dell'uomo nuovo, tanto agognata da quei regimi, e il patibolo dell'empatia. Ragazzi allevati come cavalli di razza, su cui si comprime un virtuale paraocchi, diventano delle calamite verso quel mondo oscuro troppo velocemente inumato. Insieme alle salme non ancora incenerite del totalitarismo e dell'uomo purificato dai vincoli sociali, viene riesumato quella componente istintiva tanto celata e irrazionalmente negata.
Nel momento in cui il padre di Todd gli vieta di vedere il signor Denker, fino al recupero delle insufficienze, egli vede come un accenno di rabbia. Una sfumatura su quel viso puro e candido. Una sfumatura interpretata come un disturbo passeggero della vista. Diplopia, nistagmo, scotoma, ecc. Sono tante le cause possibili. Come se fosse più agognato un danno cerebrale rispetto all'ammissione dell'integrita psichica del proprio figlio. L'ammissione che quella dicotomia manicheista, capace di condensare nei figli unicamente "il così detto bene", è solo un difetto percettivo. Una selezione percettiva meno cruenta di quella naturale ma ben più dannosa.
Elemento fondamentale, per più di un'aspetto, è l'incapacità di comprendere le conseguenze delle proprie azioni, conseguenza diretta del delirio di onnipotenza di questi cavalli di razza.
«No, la vera cattiva era, ed è tuttora, la tua assurda eccessiva sicurezza in te, tipicamente americana, che non ti ha mai permesso di considerare le possibili conseguenze di ciò che stavi facendo... e che non te lo permette ancora adesso.»
Difficile non pensare a Marco Furlan e a Wolfgang Abel, ma di loro parleremo in un altro post. L'identificazione dei proprio genitori con l'autorità fa sì che il passaggio dal particolare al generale conduca questi individui a un'idea astratta della giustizia. Unendo questa concezione della superiorità innanzi al giudizio penale all'assenza di empatia, si ha un cocktail altamente destabilizzante per l'inserimento sociale dell'individuo.
Teniamo conto anche di un'altro inserimento di questi soggetti, ovvere quelle organizzazioni che, fingendo l'aderenza a ideali "superiori", sono in realtà finalizzate UNICAMENTE a fomentare la crisi sociale o al lucro vero e proprio. L'assenza di empatia impedisce a questi ragazzi di comprendere che alla base del controllo psichico verso i genitori vi è una componente affettiva, ma non una loro superiorità psichica. Superiorità che forse risulta presente altrove...
"Dussander lo stava studiando avidamente, e sentendosi improvvisamente nudo, Todd si rese conto che quell'uomo, quel vecchio, aveva interrogato centinaia, forse migliaia di persone. Era un esperto. Todd ebbe l'impressione che il suo cervello fosse diventato trasparente come un'enorme vetrina e tutti i suoi pensieri ne balenavano all'interno a lettere maiuscole."
La società del benessere è la nuova depressione da cui far sorgere i futuri carnefici.
Bryan Singer dirige, nel 1998, "Apt Pupil" (L'allievo), con la sceneggiatura di Brandon Boyce e la magnifica interpretazione di Ian McKellen, nei panni di Arthur Denker/Kurt Dussander. Il film snatura completamente il senso del racconto, che viene radicalmente edulcorato. Quella porta, che una volta aperta non può essere richiusa, viene completamente murata. Il film è ambientato nel 1984.
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"Nazisti... io la odio questa gente!",
Recensioni
domenica 25 ottobre 2015
"Cannibal Ferox" di Umberto Lenzi
Gloria (Lorraine De Selle), il fratello Rudy (Danilo Mattei) e l'amica Pat (Zora Kerowa) si recano in Amazzonia per una vacanza particolare. Gloria, laureanda in antropologia, ha intenzione di dimostrare che il cannibalismo è solo un mito senza alcun fondamento scientifico, frutto quindi dei pregiudizi del mondo "civilizzato". La meta è il villaggio di Majoca, situato lungo un affluente del Rio delle Amazzoni, dove alcuni giornalisti hanno indicato il verificarsi di alcuni casi di antropofagia. (Video)
Dopo essere penetrati all'interno della foresta amazzonica, i tre ragazzi cominciano a comprendere la pericolosità di quel posto selvaggio, saturo di predatori e trappole. In questo ambiente ostile incontrano Mike Logan (Giovanni Lombardo Radice) e Joe Costolani (Walter Lucchini), quest'ultimo ferito durante uno scontro con i membri di una tribù.
I due, legati al traffico di cocaina, avevano deciso di inserirsi anche in quello di pietre preziose. Catturati dai selvaggi sono stati torturati fino alla fortunata fuga. Al loro terzo compagno, il Portoghese, è andata molto peggio. E' stato infatti evirato e i selvaggi si sono divisi il lauto pasto.
Gloria capisce che se le storie dei colonialisti sul selvaggio crudele non sono sempre vere, forse anche l'idea del buon selvaggio non è sempre corretta...
Se da una parte Gloria mostrerà di non essere in grado di unire i suoi studi teorici allo studio sul campo, Pat mostrerà invece un nascente piacere verso la percezione della forza e del sadismo liberato da Mike. Lei trasformerà quell'energia distruttrice in energia sessuale, liberando quindi in un'associazione ancestrale.
Si verrà a creare un'alternaza di palcoscenici al centro di quella natura selvaggia. Vedremo gli anziani della tribù assistere agli scontri spontanei tra animali selvatici, o trasformarsi in diretti partecipi dell'uccisione di animali. Al di là del sipario troveremo invece dei ragazzi le cui interazioni risulteranno altamente patologiche, sia tra loro sia con i membri della tribù. Una finestra sul cortile del cannibal movie.
Altra alternanza è tra la stessa Foresta Amazzonica e la città di New York, dove si svolgono le indagini su l'omicidio di un tossicodipendente. L'omicidio è avvenuto nell'appartamento di una guida turistica ritenuta legata sentimentalmente a uno spacciatore, ossia lo stesso Mike che ora è in America Latina. Avremo quindi un poliziesco, più poliziottesco in trasferta che 87º Distretto, alternato a un cannibal movie. Il salto geografico, presente anche in "Mangiati Vivi", sostituisce il salto geografico/temporale di "Cannibal Holocaust".
Nella recensione di "Mangiati Vivi" abbiamo parlato dei legami e delle influenze tra Lenzi e Deodato, anche in questo film si notano dei punti di contatto. Se Deodato deciderà di chiudere la sua trilogia dei cannibali con "Inferno in diretta", dove un intro tipico dei cannibal movie sfocia in un'avventura tropicale contaminata da elementi slasher, Lenzi decide invece di presentare la tipica comitiva di quel genere cinematografico per poi incanalarsi in uno dei cannibal movie più estremi e crudi. Nel film avremo infatti la ragazza moralista e pura, Gloria, il ragazzo fisicato e giusto, il fratello Rudy, la puttanella, cioè Pat, e lo schizzato drogato, Mike. Comitiva che sceglierà un campeggio non proprio adeguato...
Tramite Gloria, come abbiamo già accennato, potremo assistere al conflitto tra due pregiudizi che tanto hanno contaminato gli studi antropologici, ovvero la visione del selvaggio crudele e quella del selvaggio buono. Questo manicheismo percettivo, che è stato alla base del suo desiderio di raggiungere quella foresta così selvaggia, sarà all'origine del suo desiderio di martirio, trasformandola in una sorta di Cristo proibito malapartiano. Il suo personaggio si distacca quindi dall'esaltazione della potenza dominatrice dell'uomo civilizzato che caratterizza i primi due film di Lenzi.
martedì 20 ottobre 2015
Alessandro Girola - Ragnocosa
Case che sembrano quasi ergersi spontaneamente dalla terra fecondata con violenza dal Ticino. Il fango ricopre ogni cosa, attutendo tutti i suoni. Tutti i movimenti. Ma qualcosa lì si muove. Nel Rione San Quarto qualcosa si muove...
Questi ricordi sono ancora vivi dopo ventuno anni. Questi ricordi si proiettano come un filmino nitido e ben definito nella mente di Rodolfo. Nonostante quei ricordi è tornato a Vico Savetta. E' stata Sonia a convincerlo. Loro hanno solo quattro giorni a disposizione per esplorare i resti di Rione San Quarto, prima che quella zona venga demolita in base al programma di bonifica. In quell'area verrà costruito il nuovo centro ricreativo Olmi.
Quei ricordi non sono fatti solo di "ombre che saltellano" e "ragnocosa". Quei ricordi sono fatti anche di tele su cui loro hanno visto il corpo mummificato di un bambino. Crocifisso come un Cristo in sacrificio non alla purezza dell'umanita, ma alla sua alienazione. Creature che non vedranno certamente di buon occhio la loro cacciata dal Rione San Quarto.
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domenica 18 ottobre 2015
"Mangiati Vivi" di Umberto Lenzi
Un uomo si aggira tra St. Catharines e New York assassinando alcune persone attraverso una cerbottana con dardi imbevuti di veleno di cobra. Durante la fuga dal suo terzo omicidio viene investito e ucciso da un camion. La perquisizione del corpo porta alla luce un filmino 8mm, sulla cui confezione è riportato il nome di Diana Morris (Paola Senatore). Le indagini della polizia collegano la donna a Melvyn Jonas (Ivan Rassimov), guru del ritorno alla natura come servizio dell'anima. Jonas e Diana, insieme ad altri seguaci, si sono allontanati dalla civiltà. Per rintracciare Diana, e attraverso lei Jonas, l'FBI si rivolge a sua sorella Sheila (Janet Agren).
Gli agenti e Sheila assistono alla proiezione del filmino, in cui si fondono giri turistici e riti tribali cruenti. Attraverso alcuni confidenti, scoprono il legame tra Jonas e la setta della purificazione, un'antica società rituale indigena che usa il dolore per riavvicinare l'uomo alla natura. Sheila si reca quindi in Borneo dove recluta il connazionale Mark Butker (Robert Kerman), il quale vive di espedienti dopo aver disertato dalla Guerra del Vietnam, per penetrare all'interno della foresta e raggiungere Jonas.
Il secondo cannibal movie di Lenzi presenta un forte legame con "Il paese del sesso selvaggio", non solo per la presenza dei suoi due attori principali, ovvero Ivan Rassimov e Me Me Lay, o per l'inserimento di alcune sue scene. Il legame è rappresentato dal colonialismo, inteso non in senso geopolitico e militare, bensì spirituale.
Nella recensione di "Il paese del sesso selvaggio" abbiamo parlato del fortissimo legame della trama con "L'uomo chiamato cavallo", legame che il film di Silverstein istaurerà anche con "Addio al Re" di John Milius. Tutti questi film, oltre a una trama molto simile, hanno in comune il concetto di uomo bianco come essere dotato di un'intrinseca capacità di dominare. Si parla certamente di empatia, amore, rispetto, ecc, ma vi è sempre la componente di superiorità intellettuale. I primitivi diventano pedine nelle sue mani, ciò che avviene dopo non conta. Il principio è questo. Principio che comunque ritroviamo anche in Apocalypse Now e, ampliandolo all'intera specie umana, in molte opere di fantascienza in cui il terrestre riesce ad avere la meglio su un intera popolazione extraterrestre.
Qui il potere del leader si estende comunque anche ai membri del "mondo civilizzato".
"Mangiati Vivi" rappresenta, meglio di qualsiasi altro film, la rete di connessioni e influenze tra Deodato e Lenzi. In esso si ha come il risultato di quel salto di qualità, o interesse di specie, che avviene nel serial killer, dove il fanciullesco sadismo verso gli animali si trasforma nel sadismo verso gli esseri umani. Se in "Il paese del sesso selvaggio" la violenza era principalmente a danno degli animali, qui si avrà una maggiore visione di corpi massacrati e cannibalizzati. E' come se il Deodato avesse agito da catalizzatore per questo saltò di qualità.
Secondo elemento di contatto è la figura del reverendo James "Jim" Warren Jones, guida spirituale della setta del Tempio del Popolo e responsabile del massacro dei suoi membri attraverso il suicidio di massa avvenuto nella foresta guyanese il 18 novembre 1978. Il reverendo viene nominato nell'opera "Inferno in diretta" di Ruggero Deodato, dove il personaggio del colonnello Brian Horne, braccio destro del reverendo, incarna perfettamente il leader del colonialismo spirituale citato prima. Ulteriore connessione quindi tra le opere dei due registi del cannibal movie.
Nella recensione di "Il paese del sesso selvaggio" abbiamo parlato del fortissimo legame della trama con "L'uomo chiamato cavallo", legame che il film di Silverstein istaurerà anche con "Addio al Re" di John Milius. Tutti questi film, oltre a una trama molto simile, hanno in comune il concetto di uomo bianco come essere dotato di un'intrinseca capacità di dominare. Si parla certamente di empatia, amore, rispetto, ecc, ma vi è sempre la componente di superiorità intellettuale. I primitivi diventano pedine nelle sue mani, ciò che avviene dopo non conta. Il principio è questo. Principio che comunque ritroviamo anche in Apocalypse Now e, ampliandolo all'intera specie umana, in molte opere di fantascienza in cui il terrestre riesce ad avere la meglio su un intera popolazione extraterrestre.
Qui il potere del leader si estende comunque anche ai membri del "mondo civilizzato".
"Mangiati Vivi" rappresenta, meglio di qualsiasi altro film, la rete di connessioni e influenze tra Deodato e Lenzi. In esso si ha come il risultato di quel salto di qualità, o interesse di specie, che avviene nel serial killer, dove il fanciullesco sadismo verso gli animali si trasforma nel sadismo verso gli esseri umani. Se in "Il paese del sesso selvaggio" la violenza era principalmente a danno degli animali, qui si avrà una maggiore visione di corpi massacrati e cannibalizzati. E' come se il Deodato avesse agito da catalizzatore per questo saltò di qualità.
Secondo elemento di contatto è la figura del reverendo James "Jim" Warren Jones, guida spirituale della setta del Tempio del Popolo e responsabile del massacro dei suoi membri attraverso il suicidio di massa avvenuto nella foresta guyanese il 18 novembre 1978. Il reverendo viene nominato nell'opera "Inferno in diretta" di Ruggero Deodato, dove il personaggio del colonnello Brian Horne, braccio destro del reverendo, incarna perfettamente il leader del colonialismo spirituale citato prima. Ulteriore connessione quindi tra le opere dei due registi del cannibal movie.
martedì 13 ottobre 2015
mercoledì 7 ottobre 2015
Non Ti Pago!!! Pt.4: Mano a mano con Gianluca Santini tra Leopardi eliminatori, Silvie thoriste, stupratori impalati e vendette gioiose
Affetti da shopping compulsivo? La vostra casa appare come i
beni culturali italici per colpa di librerie mantenute con transenne e
treppiedi privati da attrezzatura fotografica? I vostri gingilli
elettronici hanno uno spazio libero paragonabile alla vostra libertà di
movimento in presenza di consorte pulente? Bene, non possiamo aiutarvi
poiché viviamo il vostro stesso dramma claustrofobico. Possiamo comunque
segnalarvi alcuni ebook gratis in maniera tale da render ancor più
obesi i vostri gingilli! Come ho detto nella recensione di La notte dei risorti viventi,
rispettate il "ricambio" di Mauss. Sintetizziamo un attimo il suo
pensiero riveduto in funzione ebucchica: Lo scrittore dona mostrando ed
esaltando la sua potenza creativa; voi siete nell'obbligo di ricevere il
dono poiché, in caso contrario, vi sarebbe scomunica e disonore su di
voi e la vostra stirpe; il dono deve essere "ricambiato", restituire
alla pari o accrescere ciò che si è ricevuto acquistando quindi uno o
più ebook di #autoregeneroso...
Si, avete indovinato. Quel tipo sulla spiaggia è Giacomo Leopardi insieme a Silvia, nel fantastico disegno di Mauro Biani. Perché parliamo di Leopardi? Semplice, ci serve per introdurre l'autore della nuova puntata di Non ti pago!!! Ok, il blog western mi ha impedito di tornarci per un bel po' di tempo, ma ora possiamo rifarci proprio con il nuovo ospite: Gianluca Santini, scrittore e doppio blogger!.
Vi segnaliamo due ebook gratuiti che il nostro #autoregeneroso mette a disposizione: "Canto dei Verdi Marci" e "R&R".
"Canto dei Verdi Marci" di Gianluca Santini e Cristiano Pugno. Il Leopardi non assiste allo splendore di un colle solitario e silenzioso. Egli osserva una marea in cui lo naufragare non sarebbe di certo dolce. Una marea in cui fauci stridenti squarciano il silenzio infinito.
Il nostro poeta, avvinghiato a quella siepe che pare uno scoglio tra la ferma terra e i flutti mortali, sfila il suo bokken, preparandosi a una sfida immane contro quelle membra risorte.
Leopardi non è solo nella sua lotta contro le marce carni. Qualcuno pone lo suo piede accanto, inebriando con il suon della sua voce l'anima del poeta. Silvia non è una servetta accomodante, ma un'eroina la cui man veloce percuote occhi fissi e non ridenti.
I sei capitoli fanno riferimento ad altrettanti canti di leopardi, sorgenti di questa rivisitazione di tenebre del poeta melanconico. Un Leopardi divo di uno palcoscenico splatter in cui l'occhio non è della madre o del bue, ma di un Fulci campestre. Dal rosso sangue dello splatter, Santini ci accompagna al nero dell'assedio e alla luce della lotta corpo a corpo. Tutto questo con il delirium tremens dell'ironia.
Qui potete trovare i diversi link per scaricarlo gratuitamente. Dopo che leggerete "Canto dei Verdi Marci" non riuscirete più a vedere Giacomo Leopardi come il gibbuto di Recanati o lo zebù romantico.
L'opera rientra nel progetto Risorgimento di Tenebra, "esperimento di scrittura collettiva ambientato in Italia, durante l’epopea risorgimentale, contaminata però da elementi horror e fantastici (vampiri, zombie, negromanti e affini)."
"R&R" di Gianluca Santini. La Praga fetida descritta da Santini è una città fredda. Una città in cui per riscaldarsi i giovani regrediscono allo stato di belve. Giocano a fare i cacciatori. Giocano al branco.
Le ragazze sono costrette a vivere come pecore in mezzo ai lupi, ma tra queste vittime vi sono fiere ancor più temibili per questi codardi. Fiere la cui vendetta può essere amplificata non solo dall'eco di un riscatto ancestrale. Una nuova caccia ha inizio per le strade di Praga.
Qui potete trovare i diversi link per scaricarlo gratuitamente.
“R&R” è un breve racconto ambientato nel mondo narrativo di Due minuti a mezzanotte. Per gli amici 2MM, Due minuti a mezzanotte è un’ambientazione supereroistica ideata dal blogger Alessandro Girola, e strutturata principalmente come una round-robin, ovvero una storia scritta a più mani, un capitolo per ogni autore. Al momento della pubblicazione di questo eBook sono state scritte due stagioni intere della round-robin, che potete leggere online sul blog ufficiale, da cui si possono anche scaricare gli eBook con tutta la storia.
Fin dagli inizi della round-robin, però, sono iniziati ad apparire degli spin-off sotto forma di eBook, scritti sia da autori coinvolti nel progetto ufficiale sia da autori esterni. Gli spin-off, come questo “R&R”, sono storie slegate dalle trame della round-robin, ma inserite nella stessa ambientazione supereroistica. Dunque per leggerli non è necessario conoscere ciò che è stato scritto nella round-robin. Per trovare i link a tutti gli spin-off pubblicati, vi rimando alla pagina dedicata sul blog di Alessandro Girola.
Come per tutti gli altri spin-off, anche per leggere “R&R” non c’è bisogno di leggere la storia principale di 2MM, ma per venire incontro a chi non conosce quest’ambientazione, includo in questa introduzione la guida a questo universo fantastico, che si può anche reperire sul blog. (Dall'introduzione dell'autore).
Come sempre, dopo gli ebook free download, segnaliamo quelli a pagamento. In questo caso vi sono tre ebook belli sostanziosi per le vostre fauci. Buona lettura, ma soprattutto buon shopping!!!
"Da Otranto a Innsmouth"
Genere: Saggistica
Numero edizione: Prima
Data: Ottobre 2015
Formati disponibili: ePub, Kindle
Pagine: 148 (ePub), 250 (Kindle)
Prezzo: 2,99€
LINK EPUB
LINK KINDLE
Un viaggio dal castello di Otranto all’orrida
cittadina di Innsmouth, passando per l’inferno e i Carpazi. In compagnia
del dottor Frankenstein, Carmilla, Mr. Hyde, Dracula, di Ann Radcliffe,
Matthew Lewis e Edgar Allan Poe.
Fantasmi, nobili oppressori, patti col demonio, vampiri, entità oscure.
Castelli sulle montagne, antiche abbazie, edifici in rovina, ove giovani eroine vengono imprigionate.
Romanzi famosi e opere meno note della narrativa dell’orrore.
La Paura, il Soprannaturale, l’Isolamento sociale.
Un itinerario dedicato alla nascita e agli sviluppi del Romanzo Gotico.
Fantasmi, nobili oppressori, patti col demonio, vampiri, entità oscure.
Castelli sulle montagne, antiche abbazie, edifici in rovina, ove giovani eroine vengono imprigionate.
Romanzi famosi e opere meno note della narrativa dell’orrore.
La Paura, il Soprannaturale, l’Isolamento sociale.
Un itinerario dedicato alla nascita e agli sviluppi del Romanzo Gotico.
"L'Organismo"
Genere: Distopia, Fantascienza
Numero edizione: Prima
Data: Settembre 2014
Formati disponibili: ePub, Kindle
Pagine: 28 (ePub), 33 (Kindle)
Prezzo: 0,99€
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Una città in cui va tutto bene.
La piazza centrale, sulla quale svetta la Torre dell’Orologio.
L’Ufficio Discernimento, uno dei tanti dell’Amministrazione Pubblica.
Tommaso, un ragazzo che va incontro a una brutta sorpresa.
E se l’Ufficio Discernimento non fosse come tutti gli altri?
Una città in cui sembra che vada tutto bene.
La piazza centrale, sulla quale svetta la Torre dell’Orologio.
L’Ufficio Discernimento, uno dei tanti dell’Amministrazione Pubblica.
Tommaso, un ragazzo che va incontro a una brutta sorpresa.
E se l’Ufficio Discernimento non fosse come tutti gli altri?
Una città in cui sembra che vada tutto bene.
"Scorci dell'Apocalisse"
Genere: Post-apocalittico, Horror
Numero edizione: Prima
Data: Maggio 2015
Formati disponibili: ePub, Kindle
Pagine: 189 (ePub), 180 (Kindle)
Prezzo: 1,99€
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Dall’Asia si diffonde la Pandemia Gialla, a causa del
prione di Lee-Chang che trasforma gli infetti in pazzi ematofagi dalla
pelle itterica. Solo pochi Stati riescono a sopravvivere al dilagare del
morbo, il resto del mondo crolla. In questo scenario apocalittico
alcune persone continuano a vivere.
Un orfano di tredici anni armato di pistola e fumetto incontra una giovane giornalista nel deserto del Pakistan.
Un uomo incapace di adeguarsi al nuovo mondo insegue ancora un sogno risalente a prima del crollo della civiltà.
Un ragazzo cerca di sopravvivere agli attacchi dei Gialli e di un gruppo armato, forse anche più pericoloso degli infetti, affidando a Internet le sue avventure.
Quello stesso ragazzo, però, in una versione alternativa delle vicende, si ritrova a essere morso da un Giallo, contraendo il morbo. Cosa pensa una persona durante le fasi del contagio?
Una donna di San Francisco assiste a eventi preoccupanti, quando ancora la Pandemia non ha lasciato i confini dell’Asia.
Un uomo incapace di adeguarsi al nuovo mondo insegue ancora un sogno risalente a prima del crollo della civiltà.
Un ragazzo cerca di sopravvivere agli attacchi dei Gialli e di un gruppo armato, forse anche più pericoloso degli infetti, affidando a Internet le sue avventure.
Quello stesso ragazzo, però, in una versione alternativa delle vicende, si ritrova a essere morso da un Giallo, contraendo il morbo. Cosa pensa una persona durante le fasi del contagio?
Una donna di San Francisco assiste a eventi preoccupanti, quando ancora la Pandemia non ha lasciato i confini dell’Asia.
“Scorci dell’Apocalisse” è un eBook del progetto di scrittura collettiva del Survival Blog, ideato dallo scrittore e blogger Alessandro Girola.
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martedì 6 ottobre 2015
"Il paese del sesso selvaggio" di Umberto Lenzi
Bradley (Ivan Rassimov) è un fotografo britannico recatosi in Thailandia per lavoro. In un bar di Bangkok viene aggredito da un uomo del luogo armato di coltello, il quale muore durante la colluttazione che ne segue (Video). Bradley continua il suo lavoro verso l'entroterra, allontanandosi dalla città e dalla giustizia che è sulle sue tracce.
Il personaggio di Bradley si discosta da tutti quelli che verranno utilizzati nei cannibal movie che origineranno dal film di Lenzi. Lui è un uomo di mondo, ma di un mondo diverso da quello degli antropologi, dei ricercatori o dei giornalisti che dovranno affrontare i vari divoratori di uomini. Bradley è un artista, un dandy che si muove per quelle terre con una confidenza quasi disarmante nei confronti dei locali, ma con la grazia e la follia dei viaggiatori inglesi del XIX secolo. L'uomo che diviene egli stesso opera d'arte.
Improvvisamente però quelle terre mutano, non sono più luoghi che si prostituiscono all'uomo bianco, gentile e bello ma straniero. Estraneo.
Durante la traversata di un fiume, effettuata per fotografare alcuni pesci fluorescenti, Bradley viene catturato da una tribù. Trasportato al villaggio viene issato su dei sostegni insieme alla rete utilizzata per trasportarlo (Video). Umiliato e costretto ad assistere a torture atroci, improvvisamente vede una ragazza che lo guarda con occhi dolci e amorevoli. Grazie a Maraya (Me Me Lay), e alla sua influenza sul capo tribù, Bradley riceve un trattamento più "umano". Questo comportamento di Maraya indisporrà Karen, guerriero e suo futuro sposo.
Il paese del sesso selvaggio focalizza la trama sulla capacità dell'uomo di adattarsi alle situazioni più estreme e di accrescere la propria forza attraverso esse. Bradley temprerà il suo corpo e il suo spirito, tendendo sempre di più il suo istinto di sopravvivenza. Egli osserverà attentamente le pratiche dei suoi carcerieri, utilizzandole contro loro stessi.
Così come Bradley si abbevera alla fonte delle loro usanze, così Lenzi disseta lo spettatore attraverso scorci antropologici che non mancheranno di stupire o sconvolgere. Questi elementi vengono inseriti in maniera naturale, non apparendo quindi forzati e imposti. E' da notare uno splendido esempio di magia omeopatica.
Altro elemento caratteristico dell'opera di Lenzi è la componente animale. Nei cannibal movie, specialmente nella fase iniziale, viene mostrata una natura crudele in cui lo scontro tra animali risulta costante e ininterrotto. La giungla diviene un'arena nella selezione del più adatto. Ottima introduzione per quella carneficina che avverrà ai danni dell'uomo civilizzato. Lenzi capovolge questo scontro facendolo diventare frutto del volere dell'uomo. Conseguenza del sadismo umano.
Sono presenti, come quei film che gli faranno seguito, le violenze inferte direttamente dall'uomo agli animali, generalmente a fini alimentari. Una di queste scene ci farà venire in mente "Indiana Jones e il tempio maledetto"...
"Il paese del sesso selvaggio" è un opera che deve molto a "A Man Called Horse" (Un uomo chiamato cavallo) film western in cui la componente rituale si fonde con l'exploitation. Simili risultano le dinamiche che vengono a crearsi all'interno della tribù, le gelosie, le inclusioni e le esclusioni. Anche nel film di Elliot Silverstein si vede lo scontro tra animali selvatici, per la precisione un coyote e un coniglio selvatico, ma il senso che ne risulta è quello della fusione positiva tra uomo e natura. Sensazione accentuata dalla comparazione tra caccia, umane e animale, e nutrizione della prole, anche in questo caso sia animale sia umana.
Questo legame, tra il film che ha dato origine al cannibal movie e un film straniero, dovrebbe far riflettere coloro che hanno originato un muro innanzi a "The Green Inferno" (QUI la spledida recensione di Lucia Patrizi) ancor prima di vederlo. Gli intellettualoidi, che fingono ruspantezza addobbandosi come intenditori e amanti degli italici film di genere, dovrebbero conoscere lo stretto legame tra questi e le pellicole straniere, che si parli di Lenzi o di Fulci. I feedback esistono anche nel cinema, che è un ecosistema e non una provetta sigillata.
Segnaliamo la soundtrack di Daniele Patucchi
Questo legame, tra il film che ha dato origine al cannibal movie e un film straniero, dovrebbe far riflettere coloro che hanno originato un muro innanzi a "The Green Inferno" (QUI la spledida recensione di Lucia Patrizi) ancor prima di vederlo. Gli intellettualoidi, che fingono ruspantezza addobbandosi come intenditori e amanti degli italici film di genere, dovrebbero conoscere lo stretto legame tra questi e le pellicole straniere, che si parli di Lenzi o di Fulci. I feedback esistono anche nel cinema, che è un ecosistema e non una provetta sigillata.
Segnaliamo la soundtrack di Daniele Patucchi
Nella cartella Pinterest dedicata al cannibal movie troverete i poster e le immagini di molte delle opere trattate nel blog. La cartella è in continuo aggiornamento.
giovedì 1 ottobre 2015
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