giovedì 4 giugno 2015

"L'isola degli uomini pesce" di Sergio Martino, tra gli abissi dell'anima e gli abissi del mare.





     Una scialuppa è sospesa sulle acque dell'Atlantico con il suo carico di disperazione. Una scialuppa di salvataggio su cui una nave, diretta alle prigioni della Caienna, ha vomitato il suo carico di carne e anime putride.
 In una nebbia che eclissa qualsiasi luce, la scialuppa viene misteriosamente trainata contro la scogliera di un'isola. I naufraghi, nel disperato tentativo di restare a galla, vengono decimati da una creatura acquatica.
 Sopravvivono al naufragio, e soprattutto al massacro, il tenente Claude De Ross (Claudio Cassinelli) e quattro detenuti, ovvero José, François, Peter e Skip.
 Tra assalti degli uomini pesce e trappole, restano in vita solo Claude, José e Peter. Questi raggiungono la villa del ricco Ernest Marvin, dove vive anche l'affascinante Amanda Marvin (Barbara Bach).
 In quell'isola i naufraghi andranno ad inserirsi in un fitto tessuto costituito da legami arcaici e misterici, ma anche in conflitti emotivi mai risolti e ormai tesi all'inverosimile.
 L'inizio del film sembra quasi omerico. Claudio Casinelli incarna perfettamente il ruolo dell'eroe di Itaca, colpito da un'ammutinamento, e successivamente da un naufragio, nel tentativo di tornare a casa. La sua statura morale è manifesta sin da subito, al di là del titolo di tenente.




 Si sfocia, una volta giunti a terra, alla rappresentazione inquietante del romanzo di avventura del XVIII secolo, ma pepandola con la costruzione, lenta e inesorabile, di un percorso arricchito da quelle scenografie che furono di "Ultimo mondo cannibale" e che saranno di "Cannibal Holocaust", già da lui utilizzate ne "La Montagna del Dio Cannibale". In questi giochi di suggestione Sergio Martino è un maestro.
  Abbiamo parlato di conflitti emotivi. Mr. Marvin appare come uno strano aristocratico sudista post riunificazione. Il suo rapporto con la governante Shakira, interpretata da una magnifica Beryl Cunningham, evidenzia subito una sfumatura nascosta. Celata. Chi è il servo? Chi è il padrone? Denaro o erotismo? Magia o potere terreno?






 Il conflitto principale è quello con Amanda, in esso le stilettate saranno continue e ripetute. Alle tensioni di coppia si inseriranno quelle generazionali tra Mr. Marvin e Claude. In questo caso il coltello non affonderà nelle acque ma emergerà da esse con un orrore atavico.
 Commistione di generi che tra horror, fantascienza e avventura gioca moltissimo, superando forse la somma stessa degli elementi citati, sulla trincea emozionale. Gli uomini pesce rimangono infatti sullo sfondo per buona parte dell'opera, immersi più dalla tensione psicologica dei protagonisti umani che dalle acque prospicienti l'isola. Questo è più che altro una forma per conservare il livello della tensione e per tutelare le creature stesse. Potrei ora fare il confronto con un'altra opera, che funge molto da riferimento per il Martino, ma se il regista tutela i suoi uomini pesce io tutelo chi naufragherà su questo post non avendo ancor visto il film...




Avete già visto il film? Ok vi segnalo quattro ebook di due autori indipendenti che non potete assolutamente perdere se amate il mare e l'oscurità dei suoi abissi che prende forma...


Lucia Patrizi - My Little Moray Eel

La Fossa delle Marianne.
Il luogo più buio e silenzioso della Terra.
Un ambiente ostile.
Ostile come le misteriose intelligenze che lo abitano.
Fin da bambina, Sara può comunicare con gli esseri che popolano l'oceano.
Può nuotare fra loro, immergersi senza paura.
Ma adesso qualcosa sta emergendo da quelle profondità abissali, qualcosa in grado di minacciare la sopravvivenza dell'uomo.
E Sara dovrà scegliere da che parte stare. E a quale mondo appartenere.

Recensione Beati Lotofagi






 Lucia Patrizi - Il Posto delle Onde

Il Posto delle Onde è una linea di confine tra terra e mare.
Una casa sulla scogliera, un frammento disperso nel buio dell'apocalisse.
È un rifugio.
Una bolla di vetro piena d'acqua salata.
Il Posto delle Onde è uno schermo protettivo contro i mostri dell'Oceano e del Deserto.
Lì vivono due donne.
E questa è la loro storia.
"C'è qualcosa nell'acqua": la leggenda vuole che tutto sia iniziato così.

Recensione Beati Lotofagi







 Alessandro Girola - Specie Dominante

Il contagio HPHI è oramai arrivato ovunque.
La civiltà umana è andata a pezzi, collassata su se stessa quando uno sconosciuto agente patogeno ha trasformato le persone in assassini rabbiosi. In alcuni avamposti gestiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità c’è ancora chi resiste, dedicandosi allo studio della pandemia.
Nella Clinica Molinari, sui colli bolognesi, un team di ricercatori ha forse scoperto la natura del virus. Sorprendentemente l’HPHI pare non essere di origine naturale, bensì artificiale. Eppure i suoi creatori non sembrerebbero essere umani. Non a caso il contagio si è diffuso dall’oceano, dal profondo degli abissi.
Quando la clinica cade, assaltata dall’ennesimo branco di infetti, un solitario lagunare si mette in salvo e cerca di portare i risultati delle ricerche mediche fino alla portaerei Cavour, dove è imbarcato ciò che resta del Governo italiano.
Un disperato viaggio in un paesaggio post-apocalittico, verso la più sconcertante delle scoperte…

Recensione Beati Lotofagi




Alessandro Girola - Isole del Terrore

"Isole del Terrore" comprende due racconti:
- Attilio Sermonti, ex playboy della Milano-bene, da anni si è rifugiato su un'isola disabitata dell'Arcipelago Toscano.
Scampato miracolosamente allo tsunami nell'Oceano Indiano del 2004, Sermonti è tornato cambiato dallo Sri Lanka. Ciò che ha vissuto l'ha indotto dapprima a creare un'associazione per aiutare le popolazioni colpite dalla catastrofe, e infine ad allontanarsi da amici, parenti e dalla bella vita.
Qualcosa, un segreto inquietante e mostruoso, visto tra le macerie dei villaggi spazzati dalle gigantesche onde, l'ha spinto all'eremitaggio sull'isola di Pianosa, per portare avanti delle strane ricerche a cui nemmeno suo padre dà credito.
Ora il suo isolamento sta per essere interrotto da due giovani paparazzi milanesi, convinti di fare lo scoop della vita.
Ma i due non hanno fatto i conti coi nuovi abitanti nascosti a Pianosa.
- Steynos è un isolotto disabitato del mar Egeo, vicino alle Cicladi.
Il suo unico, minuscolo paese è abbandonato da anni. Nessuno sa perché, nessuno ricorda nulla. Nessuno ne parla.
Nessuno tranne Thaddaios, un ristoratore di Creta, che vende la sua storia a quattro turisti italiani in cerca di emozioni forti.
Thaddaios racconta loro di come i servizi segreti militari greci fecero irruzione sull'isola, per appropriarsi dei misteriosi esperimenti medici del professor Kriezis, un geriatra di Atene ritiratosi su Steynos dopo la pensione.
Spinti dalla curiosità e dalla noia, i quattro decidono di recarsi nelle Cicladi per scoprire se in quella faccenda c'è qualcosa di vero.
Non possono nemmeno immaginare quale antichissimo orrore li attende nel ventre dell'Isola...

Recensione Beati Lotofagi





 Avete letto anche tutti questi ebook? Ma che caz... Ok, allora cercherò per la rubrica La Pupa e... l'Altro un bel film exploitation in cui dalla scena qui sopra origina un bel video Bound Gang Bang, DP, Hardcore Gangbang,...

Nel frattempo leggetevi questo anche se d'acqua dolce e non salata:


Davide Mana - Dalle colline con la piena

Alla deriva nella campagna sommersa dall'alluvione e martellata da una pioggia spietata, Rita non sa esattamente dove stia andando la sua vita.

È notte.
È buio.
E Rita non è sola.

E mentre l'acqua sale e lava via ogni suo piano e aspettativa, Rita dovrà perdersi, prima di ritrovare se stessa.
E cambiare tutto.

Il terzo Orrore della Valle Belbo prende una strada inaspettata, fra le colline inselvatichite e silenziose.

Recensione Beati Lotofagi




Nessun commento: