Alcune tenniste professioniste viaggiano in pullman, creando un'allegra composizione cosciaria che avanza lungo la SS 18.
Contemporaneamente alcune detenute evadono dal carcere e si inoltrano lungo i vicoli del borgo montanaro guidate da Monica Hadler (Lilli Carati), una terrorista condannata per strage. Grazie al fratello di Monica riescono ad ottenere armi e un mezzo di trasporto, ma il giovane viene ferito in un conflitto a fuoco con due agenti della criminal police.
Le detenute, dopo un incidente mancato con il pullman cosciaro, vengono accolte sul mezzo delle atlete, essendo l'auto inutilizzabile. Le modelle e l'autista restano un po' disorientati sia dalla ferita del fratello di Monica sia dagli sguardi espliciti di quelle strane ragazze leggermente infoiate.
Il linguaggio pepato delle giovincelle, da poco inoscurate, di certo non aiuta l'interazione: "Ma da dove venite?" "Da un posto dove manderei una fighetta come te!"
La radio dà il colpo di grazia e le sportive capiscono di avere come ospiti mobili una terrorista, una mezzana, un'assassina e una criminale. Ormai si può giocare a viso scoperto, le evase tirano fuori le pistole e prendono tutti in ostaggio. Grazie a una delle tenniste, Terry (Ines Pellegrini), si rifugiano nella villa isolata di un magistrato. Le tenniste, insieme all'autista e al presidente del club, vengono rinchiuse in cantina. Da un ex-WIP classico si passa a un WIP rurale all'aroma tufaro.
Tra le tenniste vi sono delle vere perle. Anna è interpretata da Zora Kerowa, attrice presente in moltissime opere di genere italiane, soprattutto dirette da Fulci.. E' la "sindacalista" del gruppo di sportive, pronta a reclamare condizioni migliori e a mediare in momenti di crisi. Ma si sa, in certe occasioni i sindacalisti ci mettono poco a salir sul cazzo...
Un aroma multietnico viene dato dalla presenza di Ines Pellegrini, definiti la "Mangano Nera" da PPP. La confettina la ricordiamo infatti soprattutto per due film girati con il Maestro, ovvero "Il fiore delle mille e una notte" e "Salò o le 120 giornate di Sodoma". In quest'ultimo l'attrice interpreta la cenerentola nera causa della fucilazione del fascista rosso. In "Le evase – Storie di sesso e di violenze" è Terry, la collaborazionista borghese con aspirazioni rivoluzionarie. Proprio per questo verra schiaffeggiata all'urlo: <<Bastarda di una negra!>>. Si sarebbe potuta sfruttare una deriva blaxploitation...
Il suo aspetto fa comprendere la funzione asessuata del suo ruolo.
Altra tennista che assorbirà molti rovesci è Patrizia Funari che interpreta Claudine, la tennista-infermiera di cui parleremo tra un po'.
Lilli Carati si impone come capobranco sulle altre recluse, guidata dalla sua ideologia socialista e dall'odio verso le istituzioni. Si instaurerà un simpatico rapporto tra lei e il magistrato, riproponendo quell'elettrico confronto-scontro tanto in voga in quegli anni. L'elemento erotico, contemporaneamente, sarà molto manifesto, soprattutto da parte del magistrato che in cuor suo fischietta "Alle compagne non far sapere...".
Tra le evase è presente Marina Daunia (Diana), attrice particolarmente nota per alcune commedie erotiche, ma anche per due nazisploitation come "Casa privata per le SS" e " KZ9 - Lager di Sterminio".
Proprio lei darà un particolare pizzico saffico grazie a Claudine, sublime gusto variegato di sessual ruoli. La sua bellezza è un misto di passione e freddezza, con quegli occhi calcolatori che paiono proiettare giochi erotici indicibili. E' il mio personaggio preferito, nonostante abbia sempre adorato la Carati.
Anche Ada Pometti, che interpreta l'evasa Erica, ha un certo fascino burroso e risulta stuzzicante grazie alla sua vocina da maestrina e il suo continuo spogliarsi per provare ogni indumento della moglie del magistrato. Indumenti anche intimi...
Incarna il classico ruolo dell'ochetta, contrapposta quindi alla furia mascolina di Betty e la capacità di manipolazione di Diana. Ma il suo è un personaggio comunque deciso, di polso, capace di afferrare con man ferma ciò che le aggrada. Dopo quattro anni di carcere cosa potrà mai desiderare?
Ultima delle evase è Betty, interpretata da Artemia Terenziani. Potremmo dire che è il personaggio più bipolare del gruppo di evase. Ella si pone un palmo al di sopra delle altre, "non ho l'ambizione di piacere io, me ne fotto degli uomini e delle ragazzine", ma questa fredda indipendenza si scontra con un desiderio di condivisione emotiva, che ella esprime confidando la sua iperfagia nervosa.
Come in molti WIP, l'urinazione rappresenta un momento catalizzante per la socializzazione e il feed back positivo. Anche in quest'opera, come in ogni film con ostaggi, sorgerà la sindrome di Stoccolma, sfumata da complesso di Candy Candy.
Donne che stuprano uomini, uomini che stuprano donne, pisciate collettive, lotta di classe umorale, assedi mentali, inguinali e giudiziari,...
"Le evase – Storie di sesso e di violenze" è un WIP attenuato che guarda al thriller prosperante diluito. Non aspettatevi quindi gli eccessi e la creatività barocca di altre pellicole. Forte risulta la denuncia sociale sia sulla situazione carceraria sia sulla strumentalizzazione della contestazione giovanile e sulla lotta armata. Interessante la colonna sonora composta da Pippo Caruso
Contemporaneamente alcune detenute evadono dal carcere e si inoltrano lungo i vicoli del borgo montanaro guidate da Monica Hadler (Lilli Carati), una terrorista condannata per strage. Grazie al fratello di Monica riescono ad ottenere armi e un mezzo di trasporto, ma il giovane viene ferito in un conflitto a fuoco con due agenti della criminal police.
Le detenute, dopo un incidente mancato con il pullman cosciaro, vengono accolte sul mezzo delle atlete, essendo l'auto inutilizzabile. Le modelle e l'autista restano un po' disorientati sia dalla ferita del fratello di Monica sia dagli sguardi espliciti di quelle strane ragazze leggermente infoiate.
Il linguaggio pepato delle giovincelle, da poco inoscurate, di certo non aiuta l'interazione: "Ma da dove venite?" "Da un posto dove manderei una fighetta come te!"
La radio dà il colpo di grazia e le sportive capiscono di avere come ospiti mobili una terrorista, una mezzana, un'assassina e una criminale. Ormai si può giocare a viso scoperto, le evase tirano fuori le pistole e prendono tutti in ostaggio. Grazie a una delle tenniste, Terry (Ines Pellegrini), si rifugiano nella villa isolata di un magistrato. Le tenniste, insieme all'autista e al presidente del club, vengono rinchiuse in cantina. Da un ex-WIP classico si passa a un WIP rurale all'aroma tufaro.
Un aroma multietnico viene dato dalla presenza di Ines Pellegrini, definiti la "Mangano Nera" da PPP. La confettina la ricordiamo infatti soprattutto per due film girati con il Maestro, ovvero "Il fiore delle mille e una notte" e "Salò o le 120 giornate di Sodoma". In quest'ultimo l'attrice interpreta la cenerentola nera causa della fucilazione del fascista rosso. In "Le evase – Storie di sesso e di violenze" è Terry, la collaborazionista borghese con aspirazioni rivoluzionarie. Proprio per questo verra schiaffeggiata all'urlo: <<Bastarda di una negra!>>. Si sarebbe potuta sfruttare una deriva blaxploitation...
Il suo aspetto fa comprendere la funzione asessuata del suo ruolo.
Altra tennista che assorbirà molti rovesci è Patrizia Funari che interpreta Claudine, la tennista-infermiera di cui parleremo tra un po'.
Lilli Carati si impone come capobranco sulle altre recluse, guidata dalla sua ideologia socialista e dall'odio verso le istituzioni. Si instaurerà un simpatico rapporto tra lei e il magistrato, riproponendo quell'elettrico confronto-scontro tanto in voga in quegli anni. L'elemento erotico, contemporaneamente, sarà molto manifesto, soprattutto da parte del magistrato che in cuor suo fischietta "Alle compagne non far sapere...".
Tra le evase è presente Marina Daunia (Diana), attrice particolarmente nota per alcune commedie erotiche, ma anche per due nazisploitation come "Casa privata per le SS" e " KZ9 - Lager di Sterminio".
Proprio lei darà un particolare pizzico saffico grazie a Claudine, sublime gusto variegato di sessual ruoli. La sua bellezza è un misto di passione e freddezza, con quegli occhi calcolatori che paiono proiettare giochi erotici indicibili. E' il mio personaggio preferito, nonostante abbia sempre adorato la Carati.
Anche Ada Pometti, che interpreta l'evasa Erica, ha un certo fascino burroso e risulta stuzzicante grazie alla sua vocina da maestrina e il suo continuo spogliarsi per provare ogni indumento della moglie del magistrato. Indumenti anche intimi...
Incarna il classico ruolo dell'ochetta, contrapposta quindi alla furia mascolina di Betty e la capacità di manipolazione di Diana. Ma il suo è un personaggio comunque deciso, di polso, capace di afferrare con man ferma ciò che le aggrada. Dopo quattro anni di carcere cosa potrà mai desiderare?
Ultima delle evase è Betty, interpretata da Artemia Terenziani. Potremmo dire che è il personaggio più bipolare del gruppo di evase. Ella si pone un palmo al di sopra delle altre, "non ho l'ambizione di piacere io, me ne fotto degli uomini e delle ragazzine", ma questa fredda indipendenza si scontra con un desiderio di condivisione emotiva, che ella esprime confidando la sua iperfagia nervosa.
Come in molti WIP, l'urinazione rappresenta un momento catalizzante per la socializzazione e il feed back positivo. Anche in quest'opera, come in ogni film con ostaggi, sorgerà la sindrome di Stoccolma, sfumata da complesso di Candy Candy.
Donne che stuprano uomini, uomini che stuprano donne, pisciate collettive, lotta di classe umorale, assedi mentali, inguinali e giudiziari,...
"Le evase – Storie di sesso e di violenze" è un WIP attenuato che guarda al thriller prosperante diluito. Non aspettatevi quindi gli eccessi e la creatività barocca di altre pellicole. Forte risulta la denuncia sociale sia sulla situazione carceraria sia sulla strumentalizzazione della contestazione giovanile e sulla lotta armata. Interessante la colonna sonora composta da Pippo Caruso
2 commenti:
Bella chicca semi-WIP: sei uno stanatore di roba buona ^_^
Grazie Mille Lucius ;) La vocalità ruspante delle sequestratici è un bellissimo solfeggio. Se poi ci unisci la Carati e la Daunia... ;)
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