martedì 1 marzo 2016

Germano Hell Greco "Starlite" (Le storie di Perfection Vol. 2)





Il romanzo che stiamo per recensire fa parte di una serie, "Le Storie di Perfection", ma può anche essere letto direttamente. Se volete, prima di continuare, potete leggere la recensione di  Perfection (Le storie di Perfection Vol. 1)


      XXII secolo. Perfection, piccola cittadina di 151 anime perse nel deserto texano. Una cittadina illuminata dall'energia senza fili della Energom, il VirtualFi, e da strani esperimenti che rendono la sabbia della valle più ricca di riflessi e sfumature viventi rispetto a quella di Jornada del Muerto.
 Tra quella sabbia, viva e in evoluzione, viene spedita Avery White, agente speciale dell'Ufficio Federale del''Alleanza, non certo come manifestazione di fiducia... Avery, comunque, non viene spedita in quel vortice di polvere da sola, ma con Logan, un cyborg serie 12. Una donna come lei, che ancheggia e plasma il suo viso in un irresistibile vortice sensuale, può essere accompagnata solo da un uomo di plastica e cavi.
 Il fine, della trasferta di questa strana coppia, è quello di indagare sulla possibile presenza di criminali legati al mercato genetico illegale. Il sogno di una possibile cura dell'Agave, agente patogeno responsabile della sterilità e della morte delle femmine della specie umana, viene soppresso dal governo dell'Alleanza.
 Questa causa di sterilità, ha indotto la diffusione di modelli robotici facenti funzioni femminee. Se l'Agave priva l'uomo della donna, l'Alleanza priva l'uomo dei suoi giocattoli robotici. Essi, infatti, saranno progressivamente ritirati per essere sostituiti da Lei, modello replicante autocosciente di classe A.
 L'agente speciale White scoprirà a sue spese quanto può essere pericoloso inserirsi in un meccanismo complesso e folle...




Le donne di Perfection sono bombe implosive a orologeria, indipendenti e autonome, che camminano come se i loro fossero gli ultimi passi. Desiderose di risplendere in quei tratti di vita, prima di diventare dei bit mnemonici congelati per i posteri, o membra scomposte per le passioni dei propri cari. Per diventare semplicemente delle esistenze potenziali ormai abortite.
 Se per le donne è l'apocalisse del proprio genere, per molti uomini, la consapevolezza della futura estinzione della specie umana, viene quasi narcotizzata dal feticismo catartico, rappresentato dallo smembramento del proprio passato, attraverso calchi somatici di emozioni condensate e rese materialmente immortali, o attraverso la glorificazione di oggetti rappresentativi della cultura popolare, cercando quindi nella diffusione oggettiva la narcosi della sofferenza soggettiva.
Il feticismo degli anni '50 è una sorta di regressione protettiva collettiva. Un enorme pollice patinato da succhiare e amare come un capezzolo edipico al bourbon. Un bourbon potenzialmente radioattivo, ma mai certo come nella maledizione che grava ora sull'umanità.
 Il drive-in Starlite si erge come una monumentale rappresentazione di questo feticismo, divenendo amplificatore dello splendore passato e delle paure attuali. Un mausoleo all'incertezza umana.
Attraverso "Starlite" (link Amazon), Germano Hell Greco si trasforma in una Parca del deserto apocalittico, ove l'inferno genera creature ginoidi rese pazze dalle urla degli uomini. Una Moira in grado di tessere anastomosi tra il sintetico e il biologico, in un conflitto dove l'adrenalina e la follia bruceranno il filo stesso della nostra esistenza.





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