L'investigatore privato Augusto
Ghites ha
poche
regole: lavora solo su casi riguardanti persone decedute, non
lavora sui vivi, non cerca persone scomparse e non si occupa di criminalità. L'interesse
per i casi di persone decedute deriva dalla sua
metodologia d'indagine particolare...
Augusto
Ghites è
un medium che sniffa come un tossico le ceneri dei
morti per poter entrare in contatto con il defunto e poter così carpire quei segreti fondamentali per la risoluzione delle indagini. Le sue membra si
tendono nell'attesa di quel contatto mentre osserva quella polvere
organica. Non ne può più fare a meno. A Ghites quell'estratto di
cadavere piace. Forse perché le anime dei defunti riempiono quel
vuoto che ormai, nel bene e nel male, è divenuto il suo ambiente
naturale.
Un'ex
prostituta, ormai anziana, ingaggia il segugio medianico per scoprire
l'assassino di una sua collega avvenuto nel 1953. Il primo passo sarà
quello di trovare le ceneri della defunta.
I morti però non parlano in maniera lucida e descrittiva. I morti, anche se sei uno sniffatore di ceneri funebri, devono esser interpretati. L'indagine di Ghites ci porterà in una Milano visionaria da cui emergono come relitti di ciurme impazzite il cimitero maggiore, la clinica psichiatrica Villa Fiorita, il circo Bartoli ma anche vetuste visioni di lupanari risalenti al lisergico e stregato 1953
Milano
non è una città morta. Non è ancora cenere. Milano non presenta
solo scenari decadenti come l'ex Marelli, Milano è una città che
trasuda istinti come gonadi di toro. Bande di romeni pronte a tutto,
vigilantes degni delle strade di Rio e una borghesia capace di vendere
l'anima al diavolo per conservare i propri segreti. Violenza, droga e
sesso descritti nel più classico stile hard boiled.
I preparativi per l'Expo 2015 gravano come una cappa sopra questo
moderno Caronte e sulla città di Milano preannunciando piaghe
bibliche ed ansie da anno mille.
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