sabato 31 maggio 2014

William Browning Spencer - Il Labirinto



    Jack è alla sua terza degenza nel Centro disintossicazione di Hurley, le sue giornate passano tra infermiere obese (non tutte le infermiere sono come Gloria Guida), pazienti psicolabili (tra cui Ed, paranoico che vede cospirazioni ovunque, e Kerry, classica puttana con la faccia da angelo), terapie di gruppo e incontri con gli alcolisti anonimi.
Ma gli incontri dei pazienti si allargano ben presto agli adepti di una setta di fanatici il cui guru pazzoide afferma che l'alcolismo sia una forma di possessione diabolica. L'avversione di Jack verso questi è più che giustificata soprattutto dopo aver visto un paziente, precedentemente sottoposto a esorcismo, venir risucchiato dalla tazza del cesso.
  L'opera di Spender ricorda per certi aspetti Palahniuk. Lo stile grottesco e crudo ma anche i personaggi nichilisti ed emarginati possono essere paragonati a quelli presenti in Ninna Nanna o Soffocare. La loro sincera e innocente follia non può che farceli amare. Risultano spassose le acrobazie del funambolico dottor Parks costretto a controllare un gruppo di pazienti eterogenei nelle loro psicosi e dei volontari ex-alcolizzati che spesso risultano più pericolosi e svitati degli stessi pazienti poiché investiti da una missione sociale a cui si aggrappano al fine di non ripiombare nel vortice alcolico. Missione cosmodivina investe invece i Luminosi i cui volantini e seguaci indottrinati recitano: <<Noi drogati e alcolisti siamo una tribù dal nome bizzarro. Siamo caduti sotto la maledizione dell'inamore, ovvero abbiamo un buco che non può essere riempito in nessun modo: né droga, alcol, sesso, denaro... perché il buco non è in questo mondo, ma in un altro. Dobbiamo andare là e turarlo>>.

  L'opera è un po' particolare lo devo ammettere, ad un certo punto è come leggere di una sfida tra super eroi, più simili all'armata Brancaleone che non agli X-Man, e un cattivo che come arma usa orsetti gommosi speziati all'anfetamina che causano, oltre ad una dipendenza ossessiva, la comparsa di un buco nero cutaneo capace di costituire una porta per un'altra dimensione o forse per il vero e proprio inferno. E' comico vedere questi reduci di una guerra mai vinta con l'alcool cercare di sconfiggere, tra allucinazioni e ospedali psichiatrici di dimensioni parallele, uno pseudo-santone.
Se vi piacciono autori come Andrew Masterson, Denis Johnson, Gore Vidal e il già citato Palahniuk allora non potete perdere questo romanzo.

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