giovedì 9 ottobre 2014

Matteo Bertone - Diurno Imperfetto





    Un ragazzo come molti. Tranquillo. Un passato di ribellione e trasgressione sostituiti dalla quiete. Prorio nella quiete di un giorno come gli altri, viene trascinato da Vera, sua fidanzata, ad un party organizzato dalla casa editrice Valdanya.
 Tra intellettualoidi nobili e borghesi, che paiono mostri grotteschi fatti di una cera ancor non completamente solida, egli disperde la sua attenzione cercando di non crollare dal sonno e, soprattutto, dalla noia. Ma come una fitta improvvisa giunge la nipote dei coniugi Strozzi, tenutari della villa, che con linda voce gli annuncia prossima morte.
 Un colpo che manderebbe ko chiunque, e infatti il egli crolla come se quelle parolo fossero pietre. La sua convalescenza non risulta particolarmente riposante visto che una falsa dotoressa coglie la palla al balzo per rubargli l'amaro seme dell'inquietudine...
 Troppi eventi strani si accavallano come gambe retinate nella sua vita. E a proposito di gambe, vi sono anche quei volantini di un locale goth che lo perseguitano in uno stalking tentatore.
 L'unico appiglio è rappresentato proprio quel posto ambiguo. Solo elemento verificabile in questa storia assurda. Il locale, tra orridi annunci di morte e ladri di semenza, appare l'unico luogo reale con quella luce bluastra che riverbera nella notte del dubbio. Ma l'irreale si affaccia nuovamente. Se prima era il seme l'oggetto d'attenzione, ora il suo sangue viene privato di qualche goccia dalla maestria di una ragazza incontrata per caso.
 La sua vita quotidiana rappresenta un labirinto tra personaggi bizzarri e assurdi, la cui follia risulta ancora più strana di quella che freme nelle giovani donne biocleptomani che rappresentan l'estraneo misterioso. Estraneo che quasi sembra voler distillare la sua vita lentamente. Vampiri o pseudo-vampiri a cui piace torturare la sua psiche più che la sua anima o il suo corpo succoso. Un corpo da cui attinger come un reliquiario mistico.

  
 Pare quasi un grottesco ultimo Uomo sulla terra, poiché egli appare come l'unica persona normale in un mondo popolato da esseri assurdi. Una versione goth dell'Uomo che sapeva troppo. Rapimenti, droghe, interrogatori, giochi psichici. Ma lui, anche volendo, ne sa meno di tutti quanti, gli altri sono sempre un passo innanzi a lui, mentre lui arrancando cerca di raggiunger la conoscenza illusa.
 I primi due capitoli sono per accomodarci ma dopo la lingua gioca con balzi e scatti, come chitarra new wave. Uno dei doni di Matteo Bertone è l'ironia, la capacità di dissacrare ciò che per molti risulta quasi velato da una rispettosa angoscia divina. Uno sguardo di amore e satira per una cultura che a volte si prende drammaticamente troppo sul serio.

Matteo Bertone - Diurno Imperfetto, Nero Press, 202 p. Link per l'aquisto su Amazon e su Ibs



Per quanto riguarda la soundtrack ideale, ogni capitolo corrisponde ad una canzone degli anni '80, potete ascoltarle direttamente dalla playlist di Diurno Imperfetto presente su Youtube.





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