lunedì 1 giugno 2015

Peter Clines - Ex. Supereroi Vs Zombie






     Gli ex! No, non stiamo parlano di un'orda di angry holes o toyboys abbandonati e disperati. No, non stiamo parlando di stalker coalizzati in cooperative. Gli ex sono gli ex-vivi, la ex-gente. Gli ex sono i non morti. Gli ex sono gli affamati zombie che hanno invaso ogni angolo della terra.

 Los Angeles. Gli studi cinematografici, che venivano usati come cassa di risonanza del Sogno Americano o come amplificatore catartico degli incubi e dei desideri più profondi, diventano la gabbia dei sopravvissuti all'epidemia zombie. Delle scatole in cui ora è la claustrofobia a essere proiettata in maniera esponenziale, divenendo un narcotico all'orrore che cammina al di fuori delle mura di cinta.
 Come in tutte le comunità post-apocalittiche, le attività principali sono la difesa del territorio e l'approvvigionamento di tutti quei beni che non possono essere prodotti all'interno. Le spedizioni rappresenteranno uno squarcio di azione e terrore su quelle mura difensive. Il  viaggio allucinante in una scenografia che Clines cura come un vetrinista necrofilo.
 Le diverse opere, letterarie ma soprattutto cinematografiche, ci hanno sempre mostrato il continuio scambio di vite e beni che si verifica nelle missioni di recupero attuate dai sopravvissuti. Ma in Ex. Supereroi Vs Zombie tutto è pepato e anfetaminizzato dall'originale presenza di supereroi nel contesto di una zombie apocalypse, elemento inaugurato in Marvel Zombies.
 La terra, ben prima dell'epidemia zombie, ha visto la comparsa di esseri altrettanto misteriosi. I super hanno cominciato a percorrere le oscure strade solcate dal crimine e dalla violenza, attuando un tirocinio improvvisato e finalizzato a comprender l'utilizzo dei propri poteri e del proprio ruolo all'interno di una società a un passo dalla lisi generalizzata dell'emotività. Ora la sopravvivenza dell'uomo è nelle mani di questi eroi moderni, posti a guardia di quel fortino di ex-studi che prende il nome di Montagna.






  Spesso risulta comico il modo in cui gli zombie interagiscono con i super. Ok, i super possono sembrare esseri umani con tutine eccentriche ma se li mordi puoi assaporare una ferrosità diversa da quella ematica, un'energia diversa da quella bipolare del tessuto muscolare... Mordi e mordi però qualcosa succede, ed anche un supereroe può trasformarsi in un ex-super, o magari in un super-ex.

I supereroi sono sospesi in un limbo costituito dalla loro consapevolezza di essere simboli, di essere l'elisir della purezza e del candore, ma le loro anime turbinano in realtà come la sala d'aspetto di uno psichiatra. C'è un po' di tutto tra questi eroi. C'è un bouquet di poteri assurdi e corpi di granito. Ci sono bocche che si aprono ma senza la voracità degli ex. Bocche il cui urlo è in grado di sovrastare, con il suo dolore, tutte le anime disgiunte da quei corpi che camminano sulla terra.
 Peter Clines crea un pantheon incastonato in una L.A. che sembra la Troia del XXI secolo. Gli scontri tra i nuovi semidei risultano epici e adrenalinici, con una capacità descrittiva in grado di percuotere le stesse mura, incapaci di fungere da contenzione dei voli immaginifici.

Soundtrack Ideale: Rob Zombie - Past Present and Future




2 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Inutile dire che m'interessa sia per la presenza dei Supereroi ma ancora di più per gli zombie.

Ivano Satos ha detto...

Allora ti piacerà di sicuro Nick ;)