La Pupa e... l'Altro: Laura Gemser in "Emanuelle e gli ultimi cannibali" di Joe D'Amato

     Emanuelle (Laura Gemser) riprende di nascosto la follia che sceneggia in un ospedale psichiatrico. Improvvisamente un'infermiera lamenta mastectomia orale abusiva, dibattendo la sua nudità insanguinata. Gli inservienti contenzionano la colpevole ancora banchettante nella tranquillità della sua stanza. L'antropofaga, che mostra violenta regressione alla fase orale, è stata trovata due giorni prima al confine con la Foresta Amazzonica.

 Emanuelle, durante la notte, si reca nella stanza della ghiottona. Trovatala ancora legata, ne approfitta per effettuare un'intervista particolare, usufruendo delle teorie del Dalrymple, ma senza ottenere alcun risultato.

 Emanuelle, una volta terminate le due settimane di falso ricovero, riferisce l'avvenimento al direttore del suo giornale, documentando tutto con le numerose foto scattate.
 Proprio grazie a una di queste foto, Emanuelle scopre un particolare tatuaggio pubico sul corpo dell'antropofaga, il simbolo dei Tupiman, una tribù che risulta ormai estinta. Emanuelle organizza una spedizione in Amazzonia finalizzata a verificare la reale estinzione della tribù di cannibali. La spedizione sarà guidata dal professor Mark Lester (Gabriele Tinti), noto antropologo.
Il Groucho bonelliano diceva: <<Fai testamento, perché partire è anche un po' morire>>. Ognuno, prima di un viaggio, effettua dei riti scaramantici. Quale rito può esser compiuto da Emanuelle? Un bel accoppiamento con sfondo il ponte di Brooklyn.

 Ma perché limitarsi a Vladimata proletaria se si può usufruire di raffinata turcata imperiale?

 Giunti in Amazzonia, i due vengono ospitati da Wilkes, amico di Lester. Isabelle (Monica Zanchi), la figlia di Wilkes, ha un debole per il professore e si intrattiene a spiare i suoi accoppiamenti mentre è intenta a stimolare i suoi livelli di prolattina.
 Il giorno dopo, Emanuelle e Mark partono per la missione di padre Morales, colui che ha soccorso la ragazza azzannatrice. A loro si uniscono Isabelle, Suor Angela (Annamaria Clementi) e due portantini. Scopriremo ben presto che Isabelle non pone limiti alla sua stimolazione endocrina, inducendo, oltre che a noi, anche nervosismo animale.

 Il viaggio verso la missione non è fatto solo di momenti piacevoli. Emanuelle, aggredita da un pitone, viene salvata dal pronto intervento di Donald McKenzie (Donald O’ Brien), che li informa sui misteriosi avvenimenti alla missione di padre Morales.
 Donald  è un cacciatore romantico che ha organizzato una spedizione di caccia insieme alla moglie Susan (Susan Scott). Quest'ultima  risulta interessata ad altro tipo di selvaggina tropical...

Dopo questa villeggiatura ormonale le cose cambieranno. Comincerà ad affiorare la conseguenza di quella interculturalità da molti esaltata e da altri temuta. Ma non pensiate che gli unici affamati di carne siano li cannibali amazzonici. La carne si insinua, sotto i suoi mille aspetti, nei sogni di ognuno. Civilizzato o meno, l'uomo adora la carne come riempitivo delle viscere o come viscera da infarcire.

In questa opera fusion, tra tropical erotic e cannibal movie, vedremo tarantelle mastectomiche, ritualità mastitiche, dicotomia manubrica, pajata brasilera ( la pajata è come la svastica, la si trova un po' dappertutto), psicanalizzazione somatica dell'isteria, educata turnazione per obliterazione, ecc.
 La soundtrack di Nico Fidenco è stupenda nelle sue sonorità ritual. La fotografia di Aristide Massaccesi risulta al limite della laparoscopia.

 Nella cartella Pinterest dedicata al cannibal movie troverete i poster e le immagini di molte delle opere trattate nel blog. La cartella è in continuo aggiornamento.