L'amico Lucius ha generato un sublime progetto sovversivo legato alla misobiblìa, l'odio per i libri!
Non volgete mente a inquisitori e nazisti. Non voltate indietro il vostro sguardo. i roghi sono qui. Accanto a noi. Coloro che cospargon tal carta e bip di idrocarburi son proprio coloro che lodan l'insieme armonico di parole che prende il nome di libro.
Il libro vien sempre esaltato come altare su cui bruciare incenso. Un mezzo posto come presentazione culturale secondo solo al meno ingombrante e più falsificabile biglietto da visita. Gli scaffali ripien di libri, intonati come vergini al ballo delle debuttanti, si protendono come minaccioso arsenale di studi borghesi. Essi servon come conferma, statica e materiale, di elevazione intellettuale finalizzata a intimidire e a far tacere. Tasselli sono i libri di trincee sociali, utilizzati come simboli di guardie poste a difesa della stratificazione culturale.
Non volgete mente a inquisitori e nazisti. Non voltate indietro il vostro sguardo. i roghi sono qui. Accanto a noi. Coloro che cospargon tal carta e bip di idrocarburi son proprio coloro che lodan l'insieme armonico di parole che prende il nome di libro.
Il libro vien sempre esaltato come altare su cui bruciare incenso. Un mezzo posto come presentazione culturale secondo solo al meno ingombrante e più falsificabile biglietto da visita. Gli scaffali ripien di libri, intonati come vergini al ballo delle debuttanti, si protendono come minaccioso arsenale di studi borghesi. Essi servon come conferma, statica e materiale, di elevazione intellettuale finalizzata a intimidire e a far tacere. Tasselli sono i libri di trincee sociali, utilizzati come simboli di guardie poste a difesa della stratificazione culturale.
Il libro trasformato in cellerino è la più sacrilega forma di odio dei libri, che come un buco nero assorbe e distrugge la luce da essi proiettati, privando l'uomo di quella fotosintesi fondamentale per la sua evoluzione e comprensione. Il libro posto come guardia di quel percorso canalizzado di formazione istituzionalizzato che prende il nome di scuola.
Perché è questo che il libro è diventato. Una briciola posta da un Pollicino dittatoriale lungo un percorso socialmente accettato e regolamentato. L'indice dei libri proibiti non è una vetusta lista compilata in sale vaticane, esso regna in ogni istituto scolastico, come figlio di una nuova Norimberga.
Ecco un estratto dell'articolo scritto per il progetto dell'Etruscus, buona lettura:
Sono appassionato di antropologia sin da quando avevo quattordici anni. La mia santissima quaterna eterogenea era costituita dal Divin Marchese, da Freud, da Nietzsche e da Frazer, autore del Ramo d’oro. Proprio al Totem e tabù del caro viennese dovevo la scoperta di questa sublime disciplina. Disciplina che non pochi danni di interazione sociale mi ha procurato. In un compito in classe la prof ci chiese di parlare della condizione della donna nel mondo. Dove altri fermaron la loro mente e mano su velo e poligamia, io estesi la mia conoscenza, e la verga chinara impugnata, su infibulazione, deflorazioni rituali, dildo megalodontici tribali, ecc. Inutile dire lo casino che si creò per un tal testo. A quindici anni se hai letto Freud qualcosa non va, e comunque ti dovresti fermar a L’interpretazione dei sogni, ritenuto da molti un apocrifo della smorfia.
Dopo un colloquio di due ore col preside, finalizzato a comprendere le cause della mia cultura, le cose di certo non migliorarono. Soprattutto quando, alla sua domanda se facessi uso di “sostanze”, gli dissi di usare quotidianamente l’autoipnosi per poter vivere alterazioni mentali che materializzavo su carta. Continua su Nonquelmarlowe
Soundtrack Ideale: Ornette Coleman - The Shape of Jazz to Come
Invito a leggere tutti gli articoli del progetto, ognuno di essi è infatti meritevole di condivisione, non solo quelli la cui fluidità innesca mulinare pale... Ecco una lista di quelli pubblicati fino a oggi con un breve estratto:
Odiare i libri. Abbozzo di introduzione. Sapete cos’è la misobiblìa, con l’accento
sull’ultima i? No, non lo sapete perché la parola me la sono appena
inventata usando un semplice dizionarietto di greco: significa “odiare i
libri”. (Come misantropia significa odiare le persone.)
Odiare i libri. Leggerli tutti. Chiunque abbia più di due libri in casa si sarà sentito rivolgere la
domanda più assurda mai concepita dalla mente di un non lettore: «Ma li hai letti tutti?»
Odiare i libri. Le dimensioni contano. Chiunque legga ha sentito, almeno una volta nella vita, qualcuno che non
legge dire che i libri occupano troppo spazio. È un’affermazione
ridicola che denota – semmai ce ne fosse bisogno – quanto chi la dice
odi i libri con tutto il cuore.
Ci sono persone che tengono un vaso su un mobile, senza nulla intorno e senza nulla sopra: quello stupido vaso occupa lo spazio di almeno cento libri medi, eppure nessuno dice «Non tengo vasi in casa perché occupano troppo spazio».
Ci sono persone che tengono un vaso su un mobile, senza nulla intorno e senza nulla sopra: quello stupido vaso occupa lo spazio di almeno cento libri medi, eppure nessuno dice «Non tengo vasi in casa perché occupano troppo spazio».
Odiare i libri. Biblioteche (1). Quando si parla di misobiblia, “odio per i libri”, si deve per forza parlare di biblioteche.Per anni sono stato confuso dalle idee utopistiche sulle biblioteche
come depositi di preziosi tesori, ma poi sono dovuto scendere a patti
con la realtà: sono inferni che selezionano bene i propri cerberi. Ci
sarà un motivo se ogni importante biblioteca della storia ha conosciuto
il fuoco, no? Nelle parole di Luciano Canfora, il fuoco è «devastante consorte dei libri d’ogni tempo», e i bibliotecari sono dei mangiafuoco…
Odiare i libri. Biblioteche (2). La bibliotecaria mi guarda sempre più schifata, guarda il “Segretissimo”
che ho in mano e dice, tra un conato di vomito e l’altro: “Non ha la
fascetta”.
Sapevo che era troppo bello: il libro non è catalogato, e non si sa perché quello e i suoi compari siano finiti sullo scaffale, visto che prima vanno inseriti nel sistema bibliotecario. Sapete cosa significa inserire un libro nel SBN? Significa che la bibliotecaria deve fare il suo lavoro: riportare titolo, autore, anno, ISBN, titolo originale, traduttore, catalogazione Dewey… MA SIAMO PAZZI? Amnesty International è stata informata del trattamento disumano dedicato a questi impiegati?
Sapevo che era troppo bello: il libro non è catalogato, e non si sa perché quello e i suoi compari siano finiti sullo scaffale, visto che prima vanno inseriti nel sistema bibliotecario. Sapete cosa significa inserire un libro nel SBN? Significa che la bibliotecaria deve fare il suo lavoro: riportare titolo, autore, anno, ISBN, titolo originale, traduttore, catalogazione Dewey… MA SIAMO PAZZI? Amnesty International è stata informata del trattamento disumano dedicato a questi impiegati?
Brutto andazzo digitale. Immaginate di andare in libreria, di scegliere un libro che vi piace,
recarvi alla cassa, pagarlo… e vedere che il cassiere ve lo chiude con
un lucchetto. Chiedete perché lo faccia e lui risponde con un sorriso:
“Quando lo vuole leggere, basta che viene qui e lo apriamo”.
Vi sembra assurdo? Eppure è quello che sta succedendo con gli eBook: talmente è la paura che il digitale prenda piede e seppellisca quei quattro tronfi e paffuti editori falliti, che inventano di tutto per scoraggiare i lettori.
Ma ecco la mia storia.
Odiare i libri. Biblioteche (3). La bibliotecaria mi guarda come se fossi un cane parlante. Comincia ad armeggiare col PC con la padronanza di un monco, e mentre mi sto chiedendo quale parte della mia domanda non abbia capito mi chiede di ripeterle il libro che sto cercando.
Faulkner è autore abbastanza noto, ma scopro che invece la bibliotecaria non l’ha mai sentito e ci mettiamo mezz’ora per trovarlo in catalogo. “Eccolo” esclama soddisfatta la mentecatta.
“Sì – rispondo, – in catalogo ce l’avete, l’ho già visto on line da casa mia” deficiente, vorrei aggiungere ma ovviamente non si può. “Il problema è che non lo trovo sullo scaffale: è per caso in prestito?”
Anche la seconda volta la tizia non capisce la domanda, e invece di controllare se il libro sia fuori… si alza e va agli scaffali per prenderlo.
Vi sembra assurdo? Eppure è quello che sta succedendo con gli eBook: talmente è la paura che il digitale prenda piede e seppellisca quei quattro tronfi e paffuti editori falliti, che inventano di tutto per scoraggiare i lettori.
Ma ecco la mia storia.
Odiare i libri. Biblioteche (3). La bibliotecaria mi guarda come se fossi un cane parlante. Comincia ad armeggiare col PC con la padronanza di un monco, e mentre mi sto chiedendo quale parte della mia domanda non abbia capito mi chiede di ripeterle il libro che sto cercando.
Faulkner è autore abbastanza noto, ma scopro che invece la bibliotecaria non l’ha mai sentito e ci mettiamo mezz’ora per trovarlo in catalogo. “Eccolo” esclama soddisfatta la mentecatta.
“Sì – rispondo, – in catalogo ce l’avete, l’ho già visto on line da casa mia” deficiente, vorrei aggiungere ma ovviamente non si può. “Il problema è che non lo trovo sullo scaffale: è per caso in prestito?”
Anche la seconda volta la tizia non capisce la domanda, e invece di controllare se il libro sia fuori… si alza e va agli scaffali per prenderlo.
Aggiorneremo periodicamente questa lista, ma visitate direttamente il blog Nonquelmarlowe per una fruizione più tempestiva di questo progetto e di altri articoli interessanti.
2 commenti:
Grazie dell'eco che dai alla mia iniziativa: spero altri lettori "veri" vorranno partecipare ;-)
Grazie a te per aver sollevato una questione spesso taciuta. L'interesse per i progetti altrui, ma anche la partecipazione a essi, è la cartina di tornasole delle propòrie idee e delle proprie passioni ;)
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