Quando ci si sveglia da un sogno è come se si venisse schiaffeggiati da una rimembranza ritmica ma graduale. Una fiumana di ricordi che giungono inesorabilmente alla consapevolezza dell'attuale situazione. Situazione che invariabilmente è una situazione di merda, proprio per rendere il risveglio pieno e completo come un gancio di Muhammad Ali.
Stesso risveglio ha Elvis Presley in una confortevole doppia situata in una riposante casa. Se invertendo gli addendi il risultato non cambia, stesso può dirsi per le parole, con una piccola aggiunta potremo avere "casa di riposo". Perché è proprio qui che si trovano le pelvi che furono le più tarantolate d'America. Una casa per anziani situata nel Texas orientale.
Abbiamo parlato di doppia. Elvis divide la sua stanza con Thomas il Toro, ormai divorato da un carcinoma intestinale che ha castrato la sua stazza taurina. Anche se è una doppia e non una tris, in quella stanza c'è un terzo ospite. Potremmo dire abusivo, ma comunque simbionte di Elvis, ovvero il suo bubbone penico che come un'amante bramata diviene il suo primo pensiero del mattino. Un bebè da osservare nel suo sviluppo ponderale e cromatico.
Si, voi direte: <<Ma Elvis non era morto?>> No miei cari! Quell'Elvis era solo un imitatore. Prima che questi tirasse le cuoia, a causa di un cuore talmente drogato da pensare di essere un flipper, Elvis gli aveva donato il suo nome e la sua fama. Il re del R&R era diventato quindi Sebastian Haff, il più grande imitatore di Elvis!
Ma il nostro eroe canterino non è l'unica celebrità che si muove contorce riposa in quella struttura. E' presente anche J.F.Kennedy! Si, proprio quel presidente progressista che regalava di nascosto le pillole piccantine ai bimbi del sud-est asiatico. Morto pure lui? Ma voi portate sfiga! No signori, Kennedy è riuscito a salvarsi. La pallottola l'ha solo ferito e il suo cervello è conservato alla casa bianca, collegato a una batteria che permette il suo scarrozzare all'interno dell'ospizio.
Tra vecchi decrepiti e miti decadenti, un altro essere trascina le sue membra nelle stanze e nei corridoi di quel complesso di stagionatura carnea. Se quella carne parcheggiata tra quelle mura risulta ben frollata, altra carne di antichissimo pelo sovrasta con i suoi ricordi arcaici quelle menti intronate. Una mummia sparge il suo odore di morte in cerca di vittime da risucchiare come cannoli disidratati...