Recensione La Regola del santo e del peccatore I - II
Frank e il suo fallimento si svegliano contemporaneamente. Ne prima, ne dopo. Insieme. Sempre. Entrambi rintronati dalla propria visione, da quella della moglie ormai appassita, da una colazione avvelenata dalla glicemia e da un volto sullo schermo. Il volto del killer della metro. Il volto rigato da quattro cicatrici fiammanti come una fuoriserie lucidata con umori tubarici.
Per il killer della metro le cose non sono più come prima. Ora non è più invisibile. Ora è un marchio che cammina. Ma il destino vira anche per coloro che per ultimi hanno incrociato il suo cammino. Anche per Takeshie e Xanadros il futuro avrà in serbo moltissime sorprese...
Takeshi ormai è un automa. La sua missione, uccidere padre Andrea, è come se si fosse incuneata nel suo cervelletto. E' come se lo bombardasse di impulsi per inviarlo il più possibile vicino all'obiettivo. Takeshi ormai è un killer telecomandato.
Xanadros risulta adorabile e odioso nel suo cercare di smarcarsi da Satana e sfogare la sua frustrazione con i poveri mortali. Il suo incontro sul ring con Satana è sublime. Uno sfrigolio di colori e scintille infernali. Un cabaret di giochi di potere degno del gabinetto di un ministero. Perché se non si è certi di comparir innanzi a dio per l'ultimo giudizio, quello che avviene innanzi al proprio capo è certo come la morte.
Ora Xanadros non può rischiare di fare altri errori. Ora deve cercare il prete in un'Africa che con l'inferno non condivide solo il calore.
Ora Xanadros non può rischiare di fare altri errori. Ora deve cercare il prete in un'Africa che con l'inferno non condivide solo il calore.
Un Mirko Giacchetti che cammina per le strade di NY levigate da quell'eterno vapore tombinoso. Un cappotto di tabacco stantio e la voce di Tom Waits che si posa sul taccuino riscaldato dalle mani infreddolite.
Più crudo e patologico rispetto alle opere viste precedentemente, più affine a "Perdere la testa" per cinismo nero e freddezza.
La scrittura diviene uno stridore di angoscia. La sua dinamicità si fonde con le immagini degli eventi. Una voce le cui vibrazioni rendon friabile la terra ai nostri piedi. Una voce che con i suoi sussurri rende ancor più vicino l'inferno alla nostra anima pietrificata. Un inferno in cui i ricordi d'infanzia urlan con più strazio dei dannati eterni.
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Soundtrack Ideale: Tom Waits - Rain Dogs
2 commenti:
Bella segnalazione! Grazie!
Grazie a te Nick! Mirko Giacchetti scrive come se le sue dita fossero possedute dalle labbra di Dexter Gordon! ;)
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