Il medico nazista è una figura ricorrente nei nazisxploitation come in molte opere ucroniche, thriller o spionistiche. In futuro ne parleremo in maniera approfondita, ma in questa puntata prenderemo tre personaggi della Bonelli, con altrettante loro storie, per vederne l'interazione con quei medici il cui giuramento si rivolse al Reich e non a Ippocrate.
Mister No "Agente segreto Zeta3" n°17 (ottobre 1975).
Mister No "Tragica palude" n°18 (novembre 1976).
Mister No "Operazione Poseidon" n°19 (dicembre 1976).
Mister No "Evasione" n°20 (gennaio 1977).
Manaus, Brasile. Cosa c'è di più bello che osservare il via vai di turisti al molo? Osservarli stando seduto con un amico a bere un buon whisky! Proprio quello che stanno facendo Mister No ed Esse-Esse in questo preciso momento. Il molo, oltretutto, è il posto migliore per ricevere ingaggi, ossia quello di cui avrebbero bisogno i due reduci con le tasche vuote.
Si sa, dopo una guerra, soprattutto se è una guerra mondiale, è facile incontrare un vecchio camerata. Sarà Esse-Esse il fortunato ex-soldato che potrà ricordare i vecchi tempi andati, grazia all'incontro con il colonello Hassler, il suo ex-comandante. Ormai dismessi gli abiti militari, Hassler è tornato alla sua antica attività di biologo. Il dottore, giunto in Amazzonia per studiare i caimani, deve recarsi nella zona dell'Alto Rio Deminì, area particolarmente pericolosa visto che le due spedizioni precedenti non hanno fatto più ritorno. I due amici decidono di fare da guida nella spedizione dello scienziato. Un buon motivo per festeggiare l'incontro dei due crucchi
Trovare il resto dell'equipaggio risulta particolarmente difficile. La manodopera di Barcelos, villaggio lungo il corso del Rio Negro, non ha alcuna intenzione di raggiungere il Deminì, dove sono apparsi gli Amahini. Queste creature, frequenti nelle leggende degli Indios dell'Alto Rio Negro, sono spiriti delle acque o della foresta, spesso incolpati per la scomparsa di donne e bambini. Il problema è che ora non si parla solo di superstizione, c'è chi li ha visti uscire dalle acque per trascinarvi due poveri indios!
Come sempre, qualche disperato lo si trova, questo perché: <<chi è molto povero non può permettersi il lusso di chiedersi se un lavoro è pericoloso o meno!>>. La spedizione può finalmente partire.
Tutto procede tranquillamente, fino a quando le loro vite non si incrociano con alcuni esperti nuotatori...
Chi sono questi uomini armati? Perché controllano l'Alto Rio Deminì? Centrano con le ricerche del dottor Hassler?
Il personaggio più pulposo della Bonelli ci accompagna in una splendida avventura in un'Amazzonia popolata da strani soldati e da ex nazisti. Il polmone verde della Terra è stato un crogiolo di comuntà teutoniche antisemite, già prima che in Germania si diffondesse il nazionalsocialismo, ma dopo Odessa, la foresta sudamericana diviene un rifugio sicuro per molti nazisti vogliosi di far perdere le proprie tracce. A questa base avventurosa, Nolitta/Bonelli aggiunge una storia ricca di legami con la scifi anni '50, con un frammento di spy story che seminerà più di un dubbio non solo nella mente di Mister No, ma anche nei più affezionati fan della serie.
Qui potete seguire i futuri articoli della rubrica "Mister No western" nata sul blog Kentucky Mon Amour.
Dylan Dog "Doktor Terror" n°83 Giugno 1996
Soggetto e sceneggiatura: Tiziano Sclavi
Disegni: Gianluigi Coppola
Un vagone della metropolina. Alcuni naziskin la osservano. Vedono il suo bel viso. Vedono il suo corpo. Alla fine, vedono anche quella stella di David sul bavero della giacca. Si alzano, dirigendosi verso di lei. La metropolitana continua nel suo viaggio. Ogni fermata viene saltata. Ognuna di esse è come un decennio indietro. I passeggeri vengono ammucchiati in un angolo, mentre le giacche di pelle dei nazi si trasformano in divise delle SS. Mentre i loro volti assumono le fattezze dei musi di maiale. I passeggeri diventano cadaverici. Magri. I loro volti dei musi di topi.
Il treno si ferma, scaricando il suo carico di carne. Vengono condotti alle docce. Gassati. I loro cadaveri spianati come macerie. Lei no. Lei viene consegnata al dottore del campo. Lei è un caso interessante.
Riesce a fuggire. I nazisti la inseguono. Sparano. Il tunnel è innanzi a lei. lo raggiunge. E' nuovamente alla stazione della metropolitana. Finalmente tra gente normale. Reale. Viene soccorsa. Portata in ospedale per dei controlli. Improvvisamente una sala operatoria e il bisturi che le squarcia il petto.
Riesce a fuggire. I nazisti la inseguono. Sparano. Il tunnel è innanzi a lei. lo raggiunge. E' nuovamente alla stazione della metropolitana. Finalmente tra gente normale. Reale. Viene soccorsa. Portata in ospedale per dei controlli. Improvvisamente una sala operatoria e il bisturi che le squarcia il petto.
Questo è l'allucinazione che colpisce Anja, nuova cliente di Dylan Dog, ogni qualvolta sale sul treno di mezzanotte. Mentre Dylan Dog cerca di ottenere informazioni riguardo l'ex medico nazista Hemut Tod, nome che viene pronunciato durante l'allucinazione di Anja, Londra è sotto l'assedio di bande di nazi che terrorizzano la popolazione.
L'emarginazione urbana, traviata dai "cattivi maestri", viene utilizzata come base per una nuova avventura del detective dell'incubo. La figura dell'ex medico nazista non viene gestita in maniera interessante, rendendola una semplice pedina sostituibile. Quello che fa, compresi i tagli, potrebbe farlo chiunque. La componente sadica e gore è inesistente.
Anche il finale, che avrebbe dovuto colpire il lettore, appare un po' banale.
La possibile deriva razzista della società e l'invito a non dimenticare il passato risultano messaggi fin troppo palesi. Dylan Dog ci ha abituato a queste pubblicità progresso sempre accentuate e mai velate, talmente esposte da traformare spesso il fumetto in un opuscolo da distribuire nelle scuole.
I disegni di Coppola conferiscono all'opera un sapore vintage da manifesto o cover HardCore.
Ella Rosenthal, che ha ereditato dal padre la missione di cacciare ex nazisti, avrebbe potuto donare una splendida sfumatura judxloitation!
Dampyr "Lamiah vive!" n°164 (novembre 2013)
Soggetto: Maurizio Colombo
Sceneggiatura: Maurizio Colombo
Disegni: Majo
Dopo la gonadectomia indotta da Dylan Dog, già le primissime pagine di Dampyr inducono un piacere germogliante...
Dopo queste sagge parole, i nostri eroi vengono colpiti da una particolare frase pronunciata, durante un servizio del telegiornale, da una loro conoscenza di Berlino. Decidono quindi di recarsi nella capitale tedesca, dove incontrano il loro amico Hans, leader del movimento "comunità libera". Hans lotta per i diritti dei miserabili che si sono rifugiati nel quartiere soprannominato Nomadia, zona in cui si sono verificate numerose sparizioni.
Mentre cerca di comprendere la gravità della situazione, Dampyr incontra Lamiah, una splendida vampira, conosciuta nel volume n°9, grazie alla quale potrà conosce una storia veramente inquietante.
Durante il Terzo Reich, alcuni esponenti della pura razza ariana vennero sottoposti a un esperimento segreto, addestrati a vivere sottoterra, essi dovevano resistere alla distruzione a carico dell'impero di Hitler, dando origine alla progenie perfetta.
Come al solito Dampyr risulta una splendida fusione tra azione e horror. "Lamiah vive!" sfrutta molti elementi tipici della nazifiction, come gli esperimenti assurdi e la resistenza sotterranea della fede in un futuro reich. L'evoluzione dell'esperimento risulta particolarmente inquietante, grazie anche a una certa originalità con influenze che definirei... slave. Risulta presente anche una sorta di gioiello simil-postapocalittico incastonato perfettamente.
Qui potete seguire gli articoli della rubrica "Dampyr Western" presente sul blog Kentucky Mon Amour.
Qui potete seguire gli articoli della rubrica "Dampyr Western" presente sul blog Kentucky Mon Amour.
Carissimi amici, ci rivediamo alla prossima puntata di "Nazisti... io la odio questa gente!". In caso contrario, ci vedremo di sicuro in un altro luogo, perché...
6 commenti:
Mi è capitato di leggere sia l'episodio Dylandogghesco che quello di Dampyr, mentre la saga di Mister No me l'ero persa. In particolare l'episodio Doktor Terror fu un vero pugno nello stomaco. Venne scritto in un momento in cui dopo decenni di tranquillità in Europa tornavano a rialzare la testa i movimenti neo nazisti. Oggi la cosa ci sembra (purtroppo) all'ordine del giorno, ma quando il fumetto venne scritto il fenomeno era al suo inizio e quello fu un modo quasi per esorcizzare la paura di un consolidamento di questi partiti.
Come si dice? Infelice il popolo che non ha memoria del passato...beh, Doktor Terror fu un modo per Sclavi e la redazione Bonelli di ricordare il passato ai lettori.
E anche per dire Mai Più!
Io l'ho trovato molto semplicistico è pieno di luoghi comuni, con una visione del nazista come ubriacone e rozzo, un po' come il mafioso con la lupara e la coppola. Poteva andare bene a fine anni '80 primissimi anni '90.
L'ideale elevato, qualora non sia contaminato da altri fini, può anche essere accompagnato da una creatività maggiore. Io l'ho visto come il tema fatto per impressionare la maestra.
Bella panoramica... anche se dato l'argomento forse "bella" non è la parola giusta!
Ricordare il passato nazista è uno sport molto seguito, dimostrando che forse ricordare troppo non fa così bene. Invece tutto il resto è dimenticato abbondantemente...
Aspetto tuoi nuovi viaggi in argomenti comuni ai personaggi bonelliani; -)
@Lucius Grazie Lucius!!! Spesso il nazismo viene utilizzato per dar origine a una "vestizione" morale di alcune opere, a volte con effetti psicologici opposti... Tra parentesi, può anche essere utilizzato per pura fiction di intrattenimento, senza falsi smanettamenti morali.
In questa rubrica cerco di focalizzare l'attenzione sui processi psicologici connessi con l'adesione a un'ideologia malata, ma contemporaneamente voglio parlare anche di opere più leggere. Pulp oserei dire.
Spero di completare un'argomento comune a cui sto lavorando ;)
Doktor Terror ce l'ho addirittura in albo originale, non ristampa. Personalmente non è uno degli albi più riusciti (oddio, confrontato col Dyd di oggi è un capolavoro), l'ho trovato molto retorico e banalizzato, i temi forti di quell'albo avrebbero potuto essere giocati di gran lunga meglio.
@Marco Verissimo Marco! E' stata un'occasione persa per Dyd. Dampyr invece è riuscito a coinvolgere emotivamente con una storia veramente originale.
Posta un commento