New York, 1959. L'investigatore privato Harry Angel viene contattato, attraverso uno studio legale, dal signor Louis Cyphre. Il colloquio preliminare con i cliente si svolge al Top of the Six, 666 Quinta Avenue. Il cliente desidera informazioni inerenti l'ex-cantante Johnny Favorite, arruolato durante la seconda guerra Mondiale e rimpatriato per le ferite riportate durante un attacco aereo tedesco. Cyphre non è un fan di questa ex-stella del palco. Il suo fine e sapere se Johnny, ricoverato all'Emma Dodd Harvest Memorial Clinic a causa delle ferite e dello shock post-traumatico, sia ancora in vita. In caso contrario lui potrebbe impugnare un certo contratto, di cui entrambi sono stati firmatari, e riscuotere quanto gli è dovuto come garanzia per la sua attività di promozione artistica.
Dopo aver accettato l'ingaggio, Harry si reca a Poughkeepsie per ottenere informazioni dal personale della clinica. Le informazioni che otterrà, in maniera non proprio gentile, gli mostreranno che quell'indagine assegnatagli non sarà una vera e propria passeggiata. Favorite infatti è stato prelevato da un uomo e una donna ben quindici anni prima. Ciò non può che rendere ancor più complicata la sua ricerca.
L'elemento realmente sconvolgente è l'operazione di plastica facciale da lui subita prima che venisse ricoverato alla clinica. Rintracciare una persona scomparsa da più di dieci anni e con un volto sconosciuto risulta impossibile.
L'elemento realmente sconvolgente è l'operazione di plastica facciale da lui subita prima che venisse ricoverato alla clinica. Rintracciare una persona scomparsa da più di dieci anni e con un volto sconosciuto risulta impossibile.
Cinquanta dollari al giorno possono aiutare a sperare in un miracolo. Cinquanta dollari al giorno possono aiutare a diventare chiaroveggenti se le carte contemplate sono quelle del passato di un uomo. Puoi cambiarti la faccia e il nome, il passato è un piccollo Hansel che ti seguirà sempre con le sue briciole indelebili.
Il pentacolo rovesciato splenderà su ogni personaggio che Angel incontrerà durante la sua ricerca. Disegnato su una cravatta, scolpito sulla gemma di un anello, sotto forma di ciondolo. Angel spera che ciò che fu dei pitagorici, e poi vomitato dai cristiani nella fornace dell'inferno, colleghi ognuno di loro, come il grano di un rosario maledetto, alla croce che Favorite portò sulla sua spalla martoriata.
Angel percorre un sentiero di morte come una gallina a cui l'oscurità ha divorato la testa, un sentiero in cui il sangue dei bianchi si mesce con quello dei neri. Angel percorre un sentiero dove il diavolo del deserto israelita danza con il barone dei templi caraibici, danzando e tagliando i fili su cui si aggrappano tutti coloro che Angel sfiorerà nella sua folle corsa verso la verità.
William Hjortsberg è un visionario titano i cui piedi caprini scolpiscono la terra, permettendo alle sue ossute mani di straziarla liberando un paesaggio sotterraneo che, come un orgia infernale, risulta popolato di personaggia assurdi. Un groviglio di corpi partoriti da una terra bagnata dalle sorgenti escrete dalle Furie. Hjortsberg libera l'America da quella patina di polvere d'oro che il dopoguerra le ha soffiato addosso con sensuali labbra rosso scarlatto. Egli mostra il crogiolo del sogno americano nutrito, e a sua volta parassitato, dall'ombra perenne che si muove tra lo sventolio delle ugole urlanti.
Il pentacolo rovesciato splenderà su ogni personaggio che Angel incontrerà durante la sua ricerca. Disegnato su una cravatta, scolpito sulla gemma di un anello, sotto forma di ciondolo. Angel spera che ciò che fu dei pitagorici, e poi vomitato dai cristiani nella fornace dell'inferno, colleghi ognuno di loro, come il grano di un rosario maledetto, alla croce che Favorite portò sulla sua spalla martoriata.
Angel percorre un sentiero di morte come una gallina a cui l'oscurità ha divorato la testa, un sentiero in cui il sangue dei bianchi si mesce con quello dei neri. Angel percorre un sentiero dove il diavolo del deserto israelita danza con il barone dei templi caraibici, danzando e tagliando i fili su cui si aggrappano tutti coloro che Angel sfiorerà nella sua folle corsa verso la verità.
William Hjortsberg è un visionario titano i cui piedi caprini scolpiscono la terra, permettendo alle sue ossute mani di straziarla liberando un paesaggio sotterraneo che, come un orgia infernale, risulta popolato di personaggia assurdi. Un groviglio di corpi partoriti da una terra bagnata dalle sorgenti escrete dalle Furie. Hjortsberg libera l'America da quella patina di polvere d'oro che il dopoguerra le ha soffiato addosso con sensuali labbra rosso scarlatto. Egli mostra il crogiolo del sogno americano nutrito, e a sua volta parassitato, dall'ombra perenne che si muove tra lo sventolio delle ugole urlanti.
Il film di Alan Parker, sin dai primissimi minuti, risulta saturo di elementi religiosi. I neri di Harlem in lutto, il funerale, le urla cantilenanti del pastore. Tutti elementi, legati alla funzione escatologica del cristianesimo, che vengono espressi quasi come un documentario antropologico e sociologico di sfondo alla trama principale. Elementi che ritoneranno durante tutta l'opera mostrando un cristianesimo esoterico e arcaico, ma a volte anche bigotto e ipocrita, in cui la distinzione dualistica appare sfumata.
Poi appare lui, Louis Cyphre con le fattezze di De Niro. Il volto di Cyphre sembra quasi espandersi sullo schermo in una tendenza all'inglobamento non solo di Angel ma dello spettatore stesso. Una divinità panteistica che re-ingloba se stesso attraverso l'altro. Questa sensazione, presente nel film a livello della "realtà" percepita, si manifesta nel libro a livello onirico. I sogni vedono Louis Cyphre protagonista indiscusso. Una sorta di Zeus che muta il suo essere tra possessioni carnali e antropofagia.
Nel film la rappresentazione onirica è invece incentrata sui ricordi che traspaiono dall'inconscio di Angel. Essi sono completamente privi di quel grottesco alternarsi tra ironia e crudeltà baccanale che si manifesta in Hjortsberg come un quadro del preveggente Rousseau. Nelle allucinazioni dell'Angel/Rourke, la religione e la corporeità, rappresentata dal sangue, anticipano le opere di Andres Serrano, anche con il contrasto saturo tra colori caldi e freddi che risulta presente particolarmente nei suoi ritratti. Il senso di angoscia e attesa, perché si intuisce che il percorso frammentario è destinato a proseguire, sono invece qui dominanti. Non vi è spazio per l'ironia onirica di Hjortsberg, anche se sfociante nel terrore.
Poi appare lui, Louis Cyphre con le fattezze di De Niro. Il volto di Cyphre sembra quasi espandersi sullo schermo in una tendenza all'inglobamento non solo di Angel ma dello spettatore stesso. Una divinità panteistica che re-ingloba se stesso attraverso l'altro. Questa sensazione, presente nel film a livello della "realtà" percepita, si manifesta nel libro a livello onirico. I sogni vedono Louis Cyphre protagonista indiscusso. Una sorta di Zeus che muta il suo essere tra possessioni carnali e antropofagia.
Nel film la rappresentazione onirica è invece incentrata sui ricordi che traspaiono dall'inconscio di Angel. Essi sono completamente privi di quel grottesco alternarsi tra ironia e crudeltà baccanale che si manifesta in Hjortsberg come un quadro del preveggente Rousseau. Nelle allucinazioni dell'Angel/Rourke, la religione e la corporeità, rappresentata dal sangue, anticipano le opere di Andres Serrano, anche con il contrasto saturo tra colori caldi e freddi che risulta presente particolarmente nei suoi ritratti. Il senso di angoscia e attesa, perché si intuisce che il percorso frammentario è destinato a proseguire, sono invece qui dominanti. Non vi è spazio per l'ironia onirica di Hjortsberg, anche se sfociante nel terrore.
Contemporaneamente non vi è spazio neanche per la spensieratezza e il sarcasmo di Angel. Nel libro ha sempre la battuta pronta e le sue tecniche sono spesso comiche e irriverenti, ricordando a volte i personaggi di John Ridley. Questo alternarsi tra goliardia e dolore rende improvvise e spiazzanti le sferzate inflitte da Hjortsberg, sferzate che scavano tunnel ben più sotterranei di quelli esplorati da Parker.
Nel film lui risulterà tormentato sin dall'inizio. Un'anima dispersa in cerca del suo loculo. Il suo sorridere sembra quasi una forma di mimetizzazione, come avviene nel locale in cui suona Toots Sweet. La sua figura verrà presa a riferimento dallo Sutherland di Linea Mortale (Flatliners) nel 1990.
Le visioni sono sempre in agguato. Pronte a possederlo come fumi di lauro. Fumi diffusi e mai dispersi da quelle pale artritiche. E' come se i ventilatori, elementi che ritornano con il loro cigolio e la loro rotazione dissociata, fossero in grado di catalizzare la regressione/chiaroveggenza di Angel/Rourke. E' come se fungessero da ipnotici metronomi per liberare quelle immagini simboliche e destabilizzanti. Un valico tra passato e futuro.
Nel film lui risulterà tormentato sin dall'inizio. Un'anima dispersa in cerca del suo loculo. Il suo sorridere sembra quasi una forma di mimetizzazione, come avviene nel locale in cui suona Toots Sweet. La sua figura verrà presa a riferimento dallo Sutherland di Linea Mortale (Flatliners) nel 1990.
Le visioni sono sempre in agguato. Pronte a possederlo come fumi di lauro. Fumi diffusi e mai dispersi da quelle pale artritiche. E' come se i ventilatori, elementi che ritornano con il loro cigolio e la loro rotazione dissociata, fossero in grado di catalizzare la regressione/chiaroveggenza di Angel/Rourke. E' come se fungessero da ipnotici metronomi per liberare quelle immagini simboliche e destabilizzanti. Un valico tra passato e futuro.
Lo stesso film, come il futuro Johnny il bello (Johnny Handsome) di Walter Hill, sembra quasi una preveggenza a carico dello stesso Mickey Rourke. Il viso visto come rappresentazione dell'identità e quindi tavola su cui traslare la mutazione dell'essere. Un percorso di cesellaggio in cui il lavoro di togliere, perdere, distruggere, mutare, viene perpetrato con la forza e la frenesia di una processione estatica paragonabile a quella autodistruttiva dei mistici medievali. Mickey Rourke ha vissuto sul suo volto il percorso di liberazione e autodistruzione/autodeterminazione cantato dal Palahniuk.
4 commenti:
Come sempre una disamina ispirata e da inspirare a pieni polmloni.
Vidi il film negli anni 80 e non lo capii. Poi nei primi Duemila mi è capitato il romanzo sotto mano, l'ho letto d'un fiato e mi ha sdraiato, ko al primo round, conquistato all'istante. Ho subito rivisto il film, apprezzandolo, ma onestamente la potenza evocatrice ed onirica del testo non è così marcata.
Ora, dopo la recensione lotofaga, dovrò rivedermelo ;-)
Grazie Mille ragazzi, gentilissimi!!! Condivido Lucius l'effetto del libro. L'opera di Hjortsberg è più vasta dal punto di vista scenografico ed emotivo. Forse uno dei suoi punti forti è proprio quello di spiazzare il lettore con le sue virate improvvise, oltretutto più estreme di quelle del film. Stesso dicasi per la componente onirica, è come se evolvesse dallo psichedelico/fantasy all'horror. Nel film La fotografia riesce a creare delle visioni surreali e metafisiche, anche se lineari con il senso di insicurezza e angoscia del film. E' molto ipnotica, poi ipertrofizza il senso di colpa di Angel e dello spettatore.
Due grandi prodotti, film e libro, il primo visto e rivisto, il secondo letto in due sere.
Il film, per me, ha un Cyphre migliore di quello del libro, più affascinante dell'imbonitore di William Hjortsberg.
Si, entrambi sono prodotti di altissimo livello. Hjortsberg ha voluto dare un taglio ironico e grottesco all'opera, soprattutto riguardo alla religione e alla malleabilità dei credenti. Parker ha voluto solo accennato la critica. Lui ha creato un Satana più vecchio stile e un'opera più diretta all'introspezione e al senso di disperazione. Usando una fotografia per cui esco veramente pazzo
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