Tutti i dodici anni di Tobia sono a bocca aperta dopo lo spettacolo di burattini officiato da Mastr'Aligi. Ancora stregato, giace immobile come se anch'egli fosse in simbiosi con quelle mani. Non solo in simbiosi con gli arti magici del maestro burattinaio, ma anche in succube dipendenza dalle mani della figlia del mastro, intenta ad aiutare il padre in quella sublime arte.
Katia, la figli di Mast'Aligi, sarà per lui la Beatrice non solo di questa terra inesplorata, ma anche di quel mondo di burattini che a Tobia appare come "l'impero delle meraviglie". Ma questa misteriosa Beatrice si trasformerà ben presto nel Virgilio di un'inferno agghiacciante.
Katia, la figli di Mast'Aligi, sarà per lui la Beatrice non solo di questa terra inesplorata, ma anche di quel mondo di burattini che a Tobia appare come "l'impero delle meraviglie". Ma questa misteriosa Beatrice si trasformerà ben presto nel Virgilio di un'inferno agghiacciante.
Nicola Lombardi ambienta la storia di "I burattini di Mastr'Aligi", come un fine geografo, in quel terreno di confine in cui, come un funambolo, si muove il fanciullo non ancora uomo. Un territorio magico ancor più dell'entroterra, poiché quella fusione tra "realtà interiore" e "realtà sociale" rende più incerto il paesaggio e la sua percezione, arricchendolo di miraggi e di elementi sconosciuti. Creando paludi in cui lo stesso lettore sprofonderà in compagnia delle sue urla disumane.
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