"La gestione della scena del crimine" è un'opera frutto del lavoro interdisciplinare tra agenti di polizia scientifica, Patrizia Ziccardi e Fulvio Cani, e infermieri specialisti in emergenza-urgenza extraospedaliera, Marco Pellacani e Fabrizio Luppi. Questo studio nasce dalla necessità di colmare una lacuna conoscitiva riguardo alla collaborazione tra agenti di polizia scientifica e operatori sanitari del 118.
Benché sia il personale di soccorso sia gli agenti di pubblica sicurezza condividano l'obiettivo di salvare delle vite, essi talora scoprono che i rispettivi doveri sulla scena di un crimine sono in conflitto fra di loro. Il personale di soccorso può concentrare l'attenzione sulla necessita di valutare una vittima ricercando segni di vita e vitalità, mentre il personale di pubblica sicurezza è preoccupato di conservare le prove sulla scena di un crimine o assicurare un colpevole alla giustizia. L'opera cerca di tracciare delle linee guida al fine di tutelare le esigenze di entrambi gli operatori. Evitare di contaminare le tracce sul campo aiuterà successivamente le forze di polizia a catturare il criminale prima che possa eventualmente ripetere un altro crimine. I due attori principali vengono quindi analizzati nei loro ruoli in presenza di una reale o sospetta scena del crimine.
Il primo capitolo analizza, dopo averne ripercorso la nascita in Italia, la struttura e le competenze della polizia scientifica. Si arriva quindi al sopralluogo giudiziario, procedura che dovrebbe essere conosciuta a menadito da coloro che desiderano addentrarsi nell'incauto compito di creare trame con segugi in divisa. Oggi non ci si basa più solo sul romantico intuito dell'ufficiale di polizia, il metodo scientifico, grazie a Salvatore Ottolenghi, è approdato anche nelle indagini giudiziarie. Il sopralluogo diviene quindi l'insieme di numerosissime attività scientifiche finalizzate alla conservazione dello stato dei luoghi collegati al reato e alla ricerca e tutela degli elementi e delle tracce riferibili al reato. La tutela e lo studio dei luoghi e degli elementi collegati al reato risultano procedure indispensabili all'identificazione degli attori del reato, vittima e carnefice, e alla rielaborazioni delle dinamiche inerenti l'attuazione del reato stesso.
La parte più corposa del capitolo è rappresentata dalla descrizione delle tracce, dalle metodiche di repertazione e dalle procedure di analisi di laboratorio. Per tracce si intendono tutte quegli elementi materiali attraverso cui è possibile stabilire l'attuazione di un reato, ovvero un collegamento tra l'autroe e il crimine e/o la vittima. Vengono analizzate le tracce biologiche (sangue, formazioni pilifere, sperma, saliva, placenta, urina, sudore e muco nasale), le tracce non biologiche (impronte digitali, impronte dentarie, orme di scarpe, tracce di pneumatici, tracce e reperti balistici, tracce chimiche-tossicologiche, ecc), le tecniche di laboratorio per l'evidenziazione e la ricerca delle tracce (luminol, U.V. Crimescope, tetrametilbensidina e lo Stub) e il test del DNA.
Il secondo capitolo è dedicato al sistema 118, di cui viene ripercorsa la nascita, particolarmente travagliata rispetto a quella della polizia scientifica, e l'anello del sistema di soccorso. Segue quindi il capitolo dedicato alla procedura di intervento standard, in esso si analizza la preparazione all'intervento, la valutazione della scena, la valutazione primaria, la valutazione secondaria, i triage di indirizzamento, il traporto e il monitoraggio.
Il paragrafo dedicato al trattamento del paziente con trauma penetrante analizza i danni apportati all'organismo umano da proiettili e da armi a bassa energia, come coltelli e frecce, ecc. Questo paragrafo risulta importantissimo non solo per gli autori di opere inerenti le varie sfumature del giallo, ma per tutti coloro che intendono inserire scene di violenza ed azione nelle loro opere, che siano di fantascienza o horror, le conseguenze e il trattamento di eventi traumatici sono componenti che devono risultare il più possibile aderenti alla realtà. Già il solo evitare di comparare il defibrillatore alla macchina del dottor Frankenstein, come si verifica in molti film e fiction, sarebbe un segno manifesto di cultura.
Il personale del 118 può intervenire in una scena del crimine definita "ad accesso limitato", ovvero una scena del crimine in cui non sono presenti pericoli come criminali, esplosivi o armi chimiche o batteriologiche, in caso contrario si parlerebbe di "scena ad accesso chiuso". In questo contesto gli operatori del 118 devono lavorare tentando, nei limiti del possibile, di non alterare le tracce presenti. Esistono due procedure di interazione con una scena del crimine, una viene attuata nel caso in cui il paziente sia deceduto mentre l'altra nel caso in cui vi sia la necessità di prestare interventi assistenziali.
Molte chiamate al 118 omettono il nesso di causalità tra un'azione delittuosa e l'emergenza sanitaria, ciò fa sì che gli operatori possano trovarsi innanzi a una scena del crimine impreparati sia dal punto di vista logistico, risulterà infatti assente la tutela fornita dagli agenti di polizia, sia da quello procedurale, il non utilizzo del kit di protezione. Questo è uno scenario ad altissimo rischio non solo per la possibile contaminazione della scena del crimine, ma soprattutto per la sicurezza degli operatori stessi.
Fondamentale risultano in questo caso la conoscenza del territorio di appartenenza, la valutazione della scena di intervento e la valutazione del paziente. La valutazione della scena di intervento serve per stabilire se l'ambiente sia sicuro, in caso contrario gli operatori devono ritirarsi poiché "un soccorritore morto non può aiutare nessuno" e attendere l'arrivo degli agenti di pubblica sicurazza, ma serve anche a rilevare quelle tracce, descritte perfettamente nel capitolo precedente, da cui si evince il nesso di causalità con un'azione delittuosa.
Si possono riscontrare segni di infrazione e scasso, macchie ematiche trasferite o da gocciolamento lungo le vie di fuga, presenza di armi, oggetti contundenti con tracce ematiche evidenti, eccessivo disordine dell'ambiente, ecc.
Il riconoscimento dell'azione delittuosa può derivare anche dalla valutazione del paziente in base alle conoscenze di medicina legale degli operatori del 118. Illuminante risulta in questo caso il capitolo terzo dedicato alla medicina legale. In esso viene trattata la traumatologia (lesioni da arma bianca, lesioni da arma da fuoco, investimento e precipitazione) l'asfissiologia (soffocazione, impiccamento, strangolamento e strozzamento), la cronologia della morte ( ipostasi, rigidità cadaverica, acidificazione, disidratazione, autolisi, autodigestione, putrefazione, mummificazione, macerazione, saponificazione e corificazione).
La conoscenza delle lesioni risulta fondamentale nella descrizione di una vittima, ma anche nel seminare indizzi che andranno a materializzare la figura dell'assassino. Faccio un esempio molto banale. Le codette sono le sottili estremità di una ferita da taglio. La codetta più corta indica, nel caso di superficie piana ad es. addome, il lato da cui è penetrata la lama. In caso di superficie curva, come il collo e quindi nello sgozzamento, la codetta più lunga corrisponderà all'estremità da cui la lama è entrata. Ottimo per sapere se l'assassino e mancino o destro.
La medicina legale serve anche a non fare lo stupido errore di confondere lo strangolamento con lo strozzamento, descrivere in maniera creativa uno zombi e rendere più interessante il ritrovamento di un cadavere. Volete mettere la goduria di sostituire il semplice <<... in avanzato stato di decomposizione>> con il gustoso <<era di aspetto lardaceo e untuoso>> tipico della saponificazione?
L'ultimo capitolo è dedicato agli effetti dello stress sugli operatori di pubblica sicurezza e sui soccorritori del 118. E' un argomento che riguarda le così dette helping profession, cioè le professioni basate sulla relazione di aiuto. Questo problema riguarda anche insegnanti, preti, pompieri, assistenti sociali, ecc. Può essere utile nella creazione di personaggi metabolizzati dal loro lavoro. E' una figura tipica di molti polizieschi, ma anche di film drammatici come il bellissimo Al di là della vita (Bringing Out the Dead) di Martin Scorsese.
"La gestione della scena del crimine" è un libro fondamentale poiché racchiude in un'unica opera elementi di soccorso extraospedaliero, indagine scientifica, medicina legale e medicina del lavoro. Potete ordinare direttamente alla casa editrice, Athena Audiovisuals, la nuova edizione "Soccorso e scena del crimine: problematiche e strategie operative", 444 pagine, 2013.
Se volete approfondire le procedure di soccorso preospedaliero vi consiglio "PHTLS: Prehospital Trauma Life Support" di Alberto Adduci (624 pagine, 2011, Elsevier Srl). E' un mattone che costa quasi 100 euro ma ne vale decisamente la pena. Se poi siete interessati al soccorso sanitario in scenari di guerra, eccovi un altro mattone "Prehospital Trauma Life Support: Military Edition" (897 pagine, 2015, Jones & Bartlett Pub.), disponibile solo in inglese.
Questa nuova puntata di "Anche gli scrittori leggono!" la dedichiamo a Fabrizio Borgio, autore e blogger.
Fabrizio Borgio è autore noir, neir direbbe lui, con "Vino rosso sangue", e giallo soprannaturale, con "Masche" e "La morte mormora". Fabrizio Borgio è anche membro della croce rossa e volontario del 118. Una volta terminato il suo lavoro quindi, il Borgio afferra un defibrillatore per mano. Uno per rianimare il corpo degli italiani, l'altro per rianimarne la cultura.
A chi dedicare questa puntata se non a lui?!
Il prossimo libro che verrà recensito nella rubrica "Anche gli scrittori leggono!" è "Entomologia forense" di Paolo Magni, Massimo Massimelli, Roberto Messina, Patrizia Mazzucco ed Enrico Di Luise, Edizioni Minerva Medica.
I vari capitoli passano dalla generalità sulla medicina legale e le scienze criminalistiche (genetica forense, tossicologia, ecc.) alla tanatologia generale (applicata e forense) e all'entomologia forense, esposta prima in forma nosografica e poi applicativa, comprendendovi anche il sopralluogo giudiziario con relativo repertamento. Concludono il volume una scheda entomologica da applicare in sede di sopralluogo, un pro-memoria per il corretto campionamento dei reperti entomologici e, infine, un'ampia e aggiornata bibliografia.
Non penso di poter effettuare dediche con la prossima recensione...
Il paragrafo dedicato al trattamento del paziente con trauma penetrante analizza i danni apportati all'organismo umano da proiettili e da armi a bassa energia, come coltelli e frecce, ecc. Questo paragrafo risulta importantissimo non solo per gli autori di opere inerenti le varie sfumature del giallo, ma per tutti coloro che intendono inserire scene di violenza ed azione nelle loro opere, che siano di fantascienza o horror, le conseguenze e il trattamento di eventi traumatici sono componenti che devono risultare il più possibile aderenti alla realtà. Già il solo evitare di comparare il defibrillatore alla macchina del dottor Frankenstein, come si verifica in molti film e fiction, sarebbe un segno manifesto di cultura.
Il personale del 118 può intervenire in una scena del crimine definita "ad accesso limitato", ovvero una scena del crimine in cui non sono presenti pericoli come criminali, esplosivi o armi chimiche o batteriologiche, in caso contrario si parlerebbe di "scena ad accesso chiuso". In questo contesto gli operatori del 118 devono lavorare tentando, nei limiti del possibile, di non alterare le tracce presenti. Esistono due procedure di interazione con una scena del crimine, una viene attuata nel caso in cui il paziente sia deceduto mentre l'altra nel caso in cui vi sia la necessità di prestare interventi assistenziali.
Molte chiamate al 118 omettono il nesso di causalità tra un'azione delittuosa e l'emergenza sanitaria, ciò fa sì che gli operatori possano trovarsi innanzi a una scena del crimine impreparati sia dal punto di vista logistico, risulterà infatti assente la tutela fornita dagli agenti di polizia, sia da quello procedurale, il non utilizzo del kit di protezione. Questo è uno scenario ad altissimo rischio non solo per la possibile contaminazione della scena del crimine, ma soprattutto per la sicurezza degli operatori stessi.
Fondamentale risultano in questo caso la conoscenza del territorio di appartenenza, la valutazione della scena di intervento e la valutazione del paziente. La valutazione della scena di intervento serve per stabilire se l'ambiente sia sicuro, in caso contrario gli operatori devono ritirarsi poiché "un soccorritore morto non può aiutare nessuno" e attendere l'arrivo degli agenti di pubblica sicurazza, ma serve anche a rilevare quelle tracce, descritte perfettamente nel capitolo precedente, da cui si evince il nesso di causalità con un'azione delittuosa.
Si possono riscontrare segni di infrazione e scasso, macchie ematiche trasferite o da gocciolamento lungo le vie di fuga, presenza di armi, oggetti contundenti con tracce ematiche evidenti, eccessivo disordine dell'ambiente, ecc.
Il riconoscimento dell'azione delittuosa può derivare anche dalla valutazione del paziente in base alle conoscenze di medicina legale degli operatori del 118. Illuminante risulta in questo caso il capitolo terzo dedicato alla medicina legale. In esso viene trattata la traumatologia (lesioni da arma bianca, lesioni da arma da fuoco, investimento e precipitazione) l'asfissiologia (soffocazione, impiccamento, strangolamento e strozzamento), la cronologia della morte ( ipostasi, rigidità cadaverica, acidificazione, disidratazione, autolisi, autodigestione, putrefazione, mummificazione, macerazione, saponificazione e corificazione).
La conoscenza delle lesioni risulta fondamentale nella descrizione di una vittima, ma anche nel seminare indizzi che andranno a materializzare la figura dell'assassino. Faccio un esempio molto banale. Le codette sono le sottili estremità di una ferita da taglio. La codetta più corta indica, nel caso di superficie piana ad es. addome, il lato da cui è penetrata la lama. In caso di superficie curva, come il collo e quindi nello sgozzamento, la codetta più lunga corrisponderà all'estremità da cui la lama è entrata. Ottimo per sapere se l'assassino e mancino o destro.
La medicina legale serve anche a non fare lo stupido errore di confondere lo strangolamento con lo strozzamento, descrivere in maniera creativa uno zombi e rendere più interessante il ritrovamento di un cadavere. Volete mettere la goduria di sostituire il semplice <<... in avanzato stato di decomposizione>> con il gustoso <<era di aspetto lardaceo e untuoso>> tipico della saponificazione?
L'ultimo capitolo è dedicato agli effetti dello stress sugli operatori di pubblica sicurezza e sui soccorritori del 118. E' un argomento che riguarda le così dette helping profession, cioè le professioni basate sulla relazione di aiuto. Questo problema riguarda anche insegnanti, preti, pompieri, assistenti sociali, ecc. Può essere utile nella creazione di personaggi metabolizzati dal loro lavoro. E' una figura tipica di molti polizieschi, ma anche di film drammatici come il bellissimo Al di là della vita (Bringing Out the Dead) di Martin Scorsese.
"La gestione della scena del crimine" è un libro fondamentale poiché racchiude in un'unica opera elementi di soccorso extraospedaliero, indagine scientifica, medicina legale e medicina del lavoro. Potete ordinare direttamente alla casa editrice, Athena Audiovisuals, la nuova edizione "Soccorso e scena del crimine: problematiche e strategie operative", 444 pagine, 2013.
Se volete approfondire le procedure di soccorso preospedaliero vi consiglio "PHTLS: Prehospital Trauma Life Support" di Alberto Adduci (624 pagine, 2011, Elsevier Srl). E' un mattone che costa quasi 100 euro ma ne vale decisamente la pena. Se poi siete interessati al soccorso sanitario in scenari di guerra, eccovi un altro mattone "Prehospital Trauma Life Support: Military Edition" (897 pagine, 2015, Jones & Bartlett Pub.), disponibile solo in inglese.
Questa nuova puntata di "Anche gli scrittori leggono!" la dedichiamo a Fabrizio Borgio, autore e blogger.
Fabrizio Borgio è autore noir, neir direbbe lui, con "Vino rosso sangue", e giallo soprannaturale, con "Masche" e "La morte mormora". Fabrizio Borgio è anche membro della croce rossa e volontario del 118. Una volta terminato il suo lavoro quindi, il Borgio afferra un defibrillatore per mano. Uno per rianimare il corpo degli italiani, l'altro per rianimarne la cultura.
A chi dedicare questa puntata se non a lui?!
Il prossimo libro che verrà recensito nella rubrica "Anche gli scrittori leggono!" è "Entomologia forense" di Paolo Magni, Massimo Massimelli, Roberto Messina, Patrizia Mazzucco ed Enrico Di Luise, Edizioni Minerva Medica.
I vari capitoli passano dalla generalità sulla medicina legale e le scienze criminalistiche (genetica forense, tossicologia, ecc.) alla tanatologia generale (applicata e forense) e all'entomologia forense, esposta prima in forma nosografica e poi applicativa, comprendendovi anche il sopralluogo giudiziario con relativo repertamento. Concludono il volume una scheda entomologica da applicare in sede di sopralluogo, un pro-memoria per il corretto campionamento dei reperti entomologici e, infine, un'ampia e aggiornata bibliografia.
Non penso di poter effettuare dediche con la prossima recensione...
5 commenti:
Complimenti per il post, davvero interessante. Scopro il tuo blog solo ora, e con piacere, aggiungo.
Mi sono avvicinata al genere solo lo scorso anno, e sto scoprendo grandi autori. Primo su tutti Maurizio De Giovanni.
Ti verrò a trovare presto. ;-)
Post spettacolare: C.S.I. Lotofagi :-D
scherzi a parte, sei uno dei pochi a trattare la saggistica, grande sconosciuta dei blog, ed è così un altro vanto del tuo blog ;-)
@Cassidy Grazie Mille Cassidy! Film che adoro ma che non riesco mai a rivedere, consapevole forsa della botta emotiva. Grazie di tutto Cassidy ;)
@Valentina Grazie Mille Valentina! Ho sfogliato gioiosamente il tuo splendido blog. Di Maurizio De Giovanni non ho ancora letto nulla, ero indeciso se cominciare con la serie del commissario Ricciardi o con i bastardi di Pizzofalcone. Leggendo la tua recensione penso che comincerò con il Ricciardi. Grazie ancora di tutto, a presto ;)
@Lucius Grazie Mille Lucius! Molti blogger in realtà trattano di saggistica, ma le loro sono recensioni a cui mancano i dati del libro recensito... Tratterò un bel po' di saggi prossimamente, sia per le due nuove rubriche sia per "Italia violenta". Nell'ultimo anno ho accumulato un po' di saggi da leggere o da recensire. Grazie ancora Lucius ;)
Me ne accorgo soltanto ora. Scusami e mille e più mille grazie!
@Fabrizio Figurati Fabrizio! Dedica meritatissima!!! Grazie a te per il tuo impegno su entrambi i fronti ;)
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