Ci sono luoghi che comprimono l'anima. Come una differenza di altitudine. Una forza di gravità ipertrofica. Un'induzione all'implosione. Sospirata. Taciuta. Ma costante come il sibilo di una genia morente.
Cross Plains, Repubblica del Texas, è uno stimolo all'apoptosi esistenziale. Una Via Crucis stazionaria. Statica.
Roberta Howard si erge su un mare di naufraghi e morti silenziose con la forza e la luce della pura passione dei classici.
Ma come sempre avviene, le perle frutto dell'evoluzione individuale appaiono come demoni da sacrificare alla ruota.
Roberta vive a Cross Plains l'ostilità e l'emarginazione per il suo essere diversa. Per non essere una fanciulla vuota. Il suo amore per le storie pulp di Weird Tales. L'ammirazione per Philippa Lovecraft. Tutti tasseli del suo essere. Del suo essere diversa.
Cross Plains non è solo in America. La Cross Plains descritta da Davide Mana non è solo l'ambientazione di una geniale e spiazzante opera di fantascienza ucronica. Cross Pains è il mondo reale in cui noi tutti sprofondiamo. Un mondo dove scorriamo come sagome in uno spettacolo di ombre cinesi.
La società progressista, di cui siamo orgogliosi, è solo un mondo parallelo a cui agogniamo di essere inglobati.
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Soundtrack Ideale: Billie Holiday - Lady sings The Blues
3 commenti:
Grazie!
Fai sembrare la mia storia molto più significativa di quanto io temo possa essere ;)
Davide sa scrivere molto bene, meriterebbe una fortuna editoriale migliore di quella che ha avuto finora.
@Davide Leggere le tue opere è come prendere lo zaino e partire. Senza mappa e indicazioni. Da solo. Con la certezza che qualcosa accadrà e sarà speciale.
@Nick Condivido in pieno Nick. Il problema è che il lettore italiano ama i binari sicuri, ama assopirsi. Come nella musica il già sentito dona sicurezza. Il lettore italiano ama la posizione fetale e la fase orale...
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