venerdì 16 gennaio 2015

Lucia Patrizi - Il Posto delle Onde






     Prima...
    L'apocalisse. La terra e le acque si aprono come incubi di Arndt, rubando lentamente le sicurezze dell'uomo. Erodendo come pioggia acida la superficie di certezze millenarie. Scambiando questi frammenti di anima con creature assurde, che si ergono come deità dimenticate. Così come un bel giorno la Sardegna sprofonda tra le acque misteriose, così la speranza diviene un ricordo lontano. Un ricordo sostituito dall'attesa del dramma.
 L'attesa. Le immagini di un mondo in cui la realtà diviene più raccapricciante di uno splatter anni '80. Una vivisezione a cui si assiste con la risoluzione statica di uno slow-motion
 L'attesa. L'intero mondo che sprofonda in un incubo gelido. Un incubo in grado di paralizzare le membra. Uno stato di sospensione tra la vita e la morte. Una sospensione criogenica in cui ad esser rimandata è la propria decomposizione e non la resurrezione dall'inferno.





    Dopo...
 Un paesaggio di distruzione e rovine. Un infinito senso di dispersione in cui si erge un epicentro emotivo. Un epicentro ancor più destabilizzante dell'armageddon. Con il suo candore, reso ancor più puro dalla fuliggine della fine dei tempi. Un gioiello che può splendere solo nell'eco del nulla.
 River e Alice. Come la coppia primigenia in cui l'Eden e l'Inferno si fondono tra loro, creando sfumature e toni che risaltan il legame infinito.
 River e Alice. Il loro amarsi in una baia compressa tra esseri ancestrali e uomini ormai regressi ad un'interazione primitiva con l'inspiegabile.



    Il nostro passato ci trasforma. In un certo senso ci plasma. La materia di cui gli uomini sono fatti non raggiunge mai uno stadio definito. La vita cesella continuamente il nostro essere. Il nostro divenire.
 Entrambe diverse. Un'emozione fluida e l'altra tagliente come la sabbia nei giorni di vento. Una scoperta e nuda come mille diramazioni nervose a interagire col mondo. L'altra chiusa, celata, esoterica nel suo essere ed essere stata.
 Chiusa nelle ferite aperte e non rimarginate. Perché il dolore autoinflitto è come un defribrillatore. Una carica che ti riporta in vita. Un rito intimo di amore per la vita. Perché quando vieni allevato come un bestia da combattimento, i sentimenti implodono dentro la tua anima. Celati. Nascosti. Dopo che tu e lui avete martoriato la carne e l'anima, nessuno può più farti qualcosa che non ti sia già stata fatto.Il dolore...
 Dolori diversi hanno formato il loro essere. Ma la loro anima subirà una nuova e più radicale mutazione a causa degli eventi. Tutti quegli sforzi per capirsi, e per comprendere quell'assurda e indispensabile simbiosi, dovranno nuovamente esser posti sul banco. Un nuovo ordine dovrà esser creato.



 E' come un'opera metafisica. Una sequenza di fotogrammi di Fellini squarciati dall'assurdo e dall'inimmaginabile. Quelle piazze immense, splendenti come specchi, vuote, che all'improvviso si aprono facendo affiorare nella nostra realtà creature assopite e ormai deste che si imprimono su retine segnate da glaucomi onirici.
 E impossibile non adorare Alice e River. Ma soprattuto è impossibile non adorare Lucia Patrizi. Perché lei... lei parla di visioni ed emozioni col vigore di un profeta dell'antico testamento. Ezechiele. Osea. Isaia... E' come se Sara avesse scacciato Abramo dalla vista di Dio, instaurando con egli un patto più elevato. Potendo quindi percuotere l'animo con il suo verbo. Scarnificare la pelle. Fondere i sensi alla natura infinita.


 P.s. Il Posto delle Onde è stata forse l'opera più difficile da recensire. Ogni giorno ho cambiato qualcosa. Modificato. Aggiunto. Più difficile ma non sofferta. Più difficile perche l'opera di Lucia continua a viverti dentro anche dopo averla terminata. Ti corrode come un enzima. Ma, allo stesso tempo, riplasma come un'enzima. Un big bang che lei ti dona. Un big bang con cui lei ti feconda.


Soundtrack Alternativa: Thom Brennan - Vista II






3 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Lucia è decisamente molto brava!

Babol ha detto...

Ce l'ho lì da troppo tempo, purtroppo sono diventata una lettrice molto lenta e ho un sacco di roba arretrata.
Ma so che quando leggerò Il posto delle onde non smetterò più, com'era successo con My Little Moray Eel!

Ivano Satos ha detto...

@Nick Giustissimo Nick, Lucia ha una capacità speciale nel disegnare mondi visionari e gioielli emotivi.

@Babol I momenti di rallentamento nella lettura sono fisiologici, come nello sport. Basta avere pazienza ;) Quando leggerai "Il Posto delle Onde" avrai solo lui, e ti sentirai immersa in un universo speciale!