martedì 27 gennaio 2015

I Saviour Machine e l'ufficiale colonna sonora della fine del mondo!






    No, decisamente non sono cristiano ma io i Saviour Machine li adoro. Gruppo Christian Goth Metal nato in America nell'89 dalle menti malate e paranoiche dei fratelli Eric e Jeff Clayton, sottoposti di sicuro alla versione americana del TSO italiano dopo essere stati sradicati da qualche comune neo-Waco e utilizati come cavie in un programma di musicoterapia. 

















 La band ha preso il nome da una canzone dell'album "The Man Who Sold the World" di David Bowie. Nel '93 e nel '94 vengono pubblicati Saviour Machine I e Saviour Machine II, più estroverso il primo mentre risulta più intimista il secondo. Già dal primo album si notano le splendide doti liriche di Eric Clayton e la sua capacità di creare percorsi mistici e visionari. La voce di Eric è ben supportata da assoli di chitarra che spesso sfociano in scale mediorientali.






    L'apoteosi viene raggiunta con la trilogia che ha inizio con l'album "Legend I". Pubblicizzata come l'ufficiale colonna sonora per la fine del mondo, essa doveva comprendere originariamente 4 cd per un totale di cinque ore di puro delirio!!! Ma il IV capitolo, prodotto in forma indipendente, è stato sospeso a tempo indeterminato. I testi delle canzoni si basano sul libro dell'Apocalisse di Giovanni e sui libri dei Profeti.
 Vi sembrerà di cavalcare nel campo di olivi col volto rigato dal sangue e i mistici occhi della cieca follia. Mentre il cielo diviene nero e accarezza i cavalli dell'Apocalisse. A quel punto potrete combattere accanto a Dio, o a Babilonia la grande, non interessa. Sarete pura estasi.



 

    Se l'ascolto dell'album non basta alle voste mistiche aspirazioni, potrete guardare l'intero "Live in Deutschland 2002"!  Vi accorgerete che il tempo è vicino. Batterete il vostro petto udendo il grido dell'Alfa, dell'Omega e dell'Ipsilon. Vi innalzertete come foglie al vento delle sette trombe e alle urla dei ventiquattro prostatici. Vi inebrierete con i feromoni del drago ma mescerete il vino dell'ira come osti sapienti...













2 commenti:

Diego ha detto...

Pensavo di essere uno dei pochi ad amare i Saviour Machine! Prolissi e barocchi ma il fascino che emanano è fuori discussione. Affrontare Legend è un'impresa ardua, ma come tutti i percorsi colmi d'asperità, anche questo puù solo portare all'esaltazione finale.

Ivano Satos ha detto...

Condivido in pieno Diego. Li conobbi grazie a un articolo della rivista Psycho e d'allora è stato un amore estatico. Ascoltarli è un percorso iniziatico che si ripete ogni volta con impatti emotivi imprevedibili