Roma, 1975. Galeazzo Ciano, successore di Mussolini dal '44, deve affrontare una nuova situazione critica per l'Italia e, soprattutto, per il fascismo. Rimasta neutrale nel secondo conflitto mondiale e non allineata nella guerra fredda, l'Italia si ritrova sotto la morsa dei due blocchi opposti. L'alleanza con la Germania, democratizzata grazie a Speer dopo l'attentato di von Stauffenberg, non rappresenta una reale bocca d'ossigeno per il regime, soprattutto con la crisi petrolifera innescata dai paesi arabi. L'Italia è la nazione che più soffre per questa ripicca levantina ai paesi excolonizzatori. Le magre riserve libiche non possono di certo garantire un afflusso adeguato e costante.
La situazione interna non è certo più allegra. Alla morsa estera si aggiunge una sorta di edema che costringe la vita del regime. Un edema dal rosso colore del socialismo e reso ancor più opprimente dall'alleanza dei Savoia voltagabbana con i movimenti studenteschi. Il nemico del mio nemico è il mio amico, forse una variazione di ciò poterebbe esser l'unica strada...
Se tutti guardano all'oriente, su cui si innalza la rossa stella del Cremlino, perché non dare origine ad una svolta rivoluzionaria del fascismo? Magari esaltare internamente l'humus proletario e socialista da cui sorse il littorio, magari facendo dimenticar il ricino e cose peggiori, mentre in politica estera instaurare un nuovo rapporto con la Madre Russia. In questo modo si narcotizzerebbero i movimenti antagonisti e si avrebbe, grazie ai bolscevichi terzomondisti, accesso al greggio saudita.
Proprio durante questo periodo di transizione, Marco Diletti si ritrova a lavorare nella redazione de "L'Immagine Italiana", il nuovissimo secondo canale di via Teulada ideato dal regime come canale misto, costituito da fascisti e afascisti. Marco Diletti, nato nel '37, ha vissuto l'evoluzione del regime. I suoi ricordi di fame e violenza cozzano con questo incipriarsi voluto da Maria De Carli, ministro per la Cultura e la Comunicazione. Visione ancora più estrema sorge in Silvia, fidanzata di Marco e membro del Movimento Studentesco, che vede questa finta apertura come una mossa per estremizzare ancor più la linea interna del regime.
Mentre re Umbero II, il Papa, i dirigenti politici antifascisti e lo stesso Movimento Studentesco guardano con speranza a questa transizione, qualcuno sporca le strade romane del sangue fascista. Sangue che sarà nettare per dolci labbra.
Giampietro Stocco, attraverso Nero Italiano, ci dona un'originalissima ucronia. I membri del regime si muovono in una struttura di violenza, ipocrisia e pragmatismo su cui la figura del Duce appare come un ombra onnipresente. La sensazione di inadeguatezza si scosta da quel senso di potere e forza tanto decantato dall'ideologia del littorio. Da questa strato di insicurezza si erge la figura di Maria De Carli la cui forza di adattamento risulta essere l'unica possibilità di sopravvivenza.
L'interazione tra mass media e regime potrebbe far sorridere se confrontata all'informazione della democratica Italia, ma la rappresentazione di un'Italia sotto il filo del gladio trasforma quell'espressione in un ghigno da incubo.
Stocco usa come collocazione temporale proprio il periodo della strategia della tensione. Gli anni in cui la paura del golpe e della dittatura premevano come una plumbea cappa, rischiando di far regredire nuovamente quel senso di libertà da poco raggiunto. Leggendo l'opera non si può non tornare con la mente ai tragici eventi di quegli anni nati sotto l'esplosivo di Piazza Fontana e non ancora del tutto spenti. Ogni bomba, collocana nei pressi di una scuola o di un museo, risveglia quelle paure. Giocando con queste fobie e con la nostra storia, Stocco realizza un'opera di fanta-politica adrenalinica. Una marcia non su Roma ma su innumerevoli colpi di scena.
Proprio durante questo periodo di transizione, Marco Diletti si ritrova a lavorare nella redazione de "L'Immagine Italiana", il nuovissimo secondo canale di via Teulada ideato dal regime come canale misto, costituito da fascisti e afascisti. Marco Diletti, nato nel '37, ha vissuto l'evoluzione del regime. I suoi ricordi di fame e violenza cozzano con questo incipriarsi voluto da Maria De Carli, ministro per la Cultura e la Comunicazione. Visione ancora più estrema sorge in Silvia, fidanzata di Marco e membro del Movimento Studentesco, che vede questa finta apertura come una mossa per estremizzare ancor più la linea interna del regime.
Mentre re Umbero II, il Papa, i dirigenti politici antifascisti e lo stesso Movimento Studentesco guardano con speranza a questa transizione, qualcuno sporca le strade romane del sangue fascista. Sangue che sarà nettare per dolci labbra.
Giampietro Stocco, attraverso Nero Italiano, ci dona un'originalissima ucronia. I membri del regime si muovono in una struttura di violenza, ipocrisia e pragmatismo su cui la figura del Duce appare come un ombra onnipresente. La sensazione di inadeguatezza si scosta da quel senso di potere e forza tanto decantato dall'ideologia del littorio. Da questa strato di insicurezza si erge la figura di Maria De Carli la cui forza di adattamento risulta essere l'unica possibilità di sopravvivenza.
L'interazione tra mass media e regime potrebbe far sorridere se confrontata all'informazione della democratica Italia, ma la rappresentazione di un'Italia sotto il filo del gladio trasforma quell'espressione in un ghigno da incubo.
Stocco usa come collocazione temporale proprio il periodo della strategia della tensione. Gli anni in cui la paura del golpe e della dittatura premevano come una plumbea cappa, rischiando di far regredire nuovamente quel senso di libertà da poco raggiunto. Leggendo l'opera non si può non tornare con la mente ai tragici eventi di quegli anni nati sotto l'esplosivo di Piazza Fontana e non ancora del tutto spenti. Ogni bomba, collocana nei pressi di una scuola o di un museo, risveglia quelle paure. Giocando con queste fobie e con la nostra storia, Stocco realizza un'opera di fanta-politica adrenalinica. Una marcia non su Roma ma su innumerevoli colpi di scena.
Soundtrack Ideale: Romano Mussolini - Mirage
5 commenti:
Interessante segnalazione, ho letto altre cose di Stocco in passato e devo dire che è molto bravo.
Grazie mille Nick. Prima lettura di Stocco e concordo in pieno con il tuo giudizio!
http://www.fantascienza.com/20253/nero-italiano-se-il-fascismo-non-fosse-caduto
E a settembre sempre Delos pubblicherà in eBook il sequel Dea del Caos. Grazie per i buoni giudizi!
E' stato un vero piacere. Grazie mille a te per l'informazione ;)
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