La popolazione della Valle del Silenzio, orfana del Duca Manfredi, è erosa dalla Bruma Sanguigna. La Bruma capace di togliere il fiato a coloro che aspirano le sue nubi.
La Bruma Sanguigna sembra una marea. Una barriera inviolabile come la testuggine formata da un antico esercito ormai defunto. E proprio un esercito è quello che può nascondersi al suo interno, come greci in un cavallo di troia costituito da effluvi pestilenziale. Un esercito rappresentato dalla marmaglia al soldo di Malacresta, il Barone rinnegato che ha osato pretendere la successione al Ducato di Manfredi. Un esercito che usa la bruma non solo per uccidere, ma per rapire coloro che nutriranno con le loro forze ed il loro vigore l'eternità di Moiraga, la Strega di Roccatempesta. In quella Bruma vi è il patto scellerato tra forze demoniache e bramosie terrene.
I frutteti che circondano il villaggio fortificato di Moldano sono bagnati dal sangue degli eroi che hanno respinto l'ultimo attacco. Sangue che riflette i suo sospiri spenti sul giovane Leandro e sul suo rimpianto per non giacere anche egli su quella terra.
La volontà di riconsegnare il corpo del suo amico Damiano alla famiglia, presso la città Selvaria, sarà la genesi della sua crescita.
Bruno Bacelli, in "Nove Guerrieri", descrive l'evoluzione, spirituale e d'armi, del giovane Leandro. Un romanzo di formazione in cui l'intimismo vibra come una cassa di risonanza. Gli occhi di Leandro fungeranno da lenti d'amplificazione tra la sua anima e quel cammino irto di pericoli. Pericoli che sorgeranno dall'oscurità della notte anche se libera dalla Bruma. Esseri immondi saetteranno sulle loro teste. Ma la Bruma, e ciò che essa cela, resterà l'incubo predominante. Il sintomo di una morte straziante che espira sui loro corpi. Il sintomo di una malattia mortale. Ma la vera malattia è già presente nei loro corpi. il bacillo del dubbio che cresce divenendo quasi opprimente. Poiché in ogni guerra il nemico è prima di tutto in se stessi. Non solo per il flagello di rimorsi e rimpianti, ma anche per la voce della giustizia che preme come uno scudo contro il raggiungimento del fine ultimo.
La volontà di riconsegnare il corpo del suo amico Damiano alla famiglia, presso la città Selvaria, sarà la genesi della sua crescita.
Bruno Bacelli, in "Nove Guerrieri", descrive l'evoluzione, spirituale e d'armi, del giovane Leandro. Un romanzo di formazione in cui l'intimismo vibra come una cassa di risonanza. Gli occhi di Leandro fungeranno da lenti d'amplificazione tra la sua anima e quel cammino irto di pericoli. Pericoli che sorgeranno dall'oscurità della notte anche se libera dalla Bruma. Esseri immondi saetteranno sulle loro teste. Ma la Bruma, e ciò che essa cela, resterà l'incubo predominante. Il sintomo di una morte straziante che espira sui loro corpi. Il sintomo di una malattia mortale. Ma la vera malattia è già presente nei loro corpi. il bacillo del dubbio che cresce divenendo quasi opprimente. Poiché in ogni guerra il nemico è prima di tutto in se stessi. Non solo per il flagello di rimorsi e rimpianti, ma anche per la voce della giustizia che preme come uno scudo contro il raggiungimento del fine ultimo.
Soundtrack Ideale: Sophia
Bruno Bacelli è stato ospite della seconda puntata di Non Ti Pago!!!. Vi indichiamo anche i link per seguire il nostro #autoregeneroso: Mondi Immaginari, Reale e Immaginario, La Vetrina di Mondi Immaginari.
2 commenti:
Ringrazio per le bellissime parole!
Sono il frutto delle emozioni che sei riuscito a trasmetterci grazie alla tua opera ;)
Posta un commento