mercoledì 27 agosto 2014

Alessandro Girola - I Robot di La Marmora (I Robot di La Marmora - Saga Vol. 1)




    Austria 1864. Un'astronave aliena naufraga nelle acque del lago Toplitz. I Nekton, guidati dall'ammiraglio Kuabi, istaurano un'alleanza con l'Impero Austriaco a cui forniscono mostri tecnologici inimmaginabili.  La lontanaza dal pianeta d'origine fa riaffiorare le antiche divergenze, superato lo shock iniziale il capitano in seconda Squood guida l'esodo di 32 Nekton nel giovane Regno d'Italia. L'asilo politico in cambio dell'aiuto alieno per la costruzione dei Giganti, titanici automi pilotati dagli eroi italici del Plotone Giganti.
 L'alleanza con i Nekton sarà una partita a scacchi in cui la fiducia verso gli alieni dovrà sovrastare, per istinto di sopravvivenza patriotico, il timore riguardo il destino non solo del Regno d'Italia ma di tutta la specie umana.
 I Giganti del generale La Marmora dovranno affrontare creature biotecnologiche che uniscono all'efficienza bellica il desiderio di diffondere tra i nemici un folle delirio. Una delirio capace di far affiorare le più oscure paure, come se gli alieni fossero in grado di materializzare i più antichi incubi dell'inconscio umano.
 Se nelle opere di Maciste il Girola, con alchemica acqua forte, ci fa rivivere gli scontri dell'erculeo eroe permettendoci di osservare il chiaroscuro dei muscoli tesi e dei tendini stirati, ne "I Robot di La Marmora" lo stridore meccanico e il riflesso metallico ci abbagliano i sensi come una cacofonia di musica sperimentale.
 Contemporaneamente, come i Nekton sono in grado di materializzare i nostri incubi atavici , il Girola riesce a realizzare quei sogni sopiti in tutti noi. Sogni plasmati dall'opere del disturbato genio nipponico ed or impressi, come da ciclostile freudiana, in quest'opera ardimentosa che rientra nel progetto di scrittura collettivo Risorgimento di Tenebra, ideato dal gruppo Moon Base.


Soundtrack Ideale: Arditi




Oggi vi segnaliamo non una ma due opere di Alessandro Girloa, ossia  Il Palio e Biondin all'Inferno.


Sinossi Il Palio

A Torre d'Ambra, un paesino sconosciuto nelle campagne tra Verona e Ferrara, si tiene un palio a cui in passato ha assistito addirittura il grande Ludovico Ariosto, in qualità di illustre ospite.
Eppure, quando la redazione di "Arte e Viaggi" ne scopre l'esistenza, riesce a fatica a trovare informazioni e documenti che lo riguardano. Nessuno ne parla, nemmeno le istituzioni del paese in questione.
Clara e Matteo, fotografa e giornalista, vengono inviati a Torre d'Ambra per realizzare un reportage esclusivo sul fantomatico palio.
Ciò che scoprono nel remoto borgo della provincia ferrarese va molto al di là della loro immaginazione.
Nel manoscritto in cui l'Ariosto parla di "mostri e bestie infernali", scatenati in occasione della giostra indetta dai conti d'Ambra, ci sono forse delle verità che vanno ben oltre il metaforico... 


Sinossi Biondin all'Inferno

La banda di briganti del Biondin è in fuga.
I carabinieri del Regno d'Italia braccano i banditi da giorni, costringendoli a una fuga nelle desolate brughiere delle Baragge.
Dopo essere incappati in una banda di misteriosi predoni, comparsi dal nulla con uno strano seguito di animali impossibili e di macchinari bizzarri, i fuorilegge sopravvissuti allo scontro sono costretti alla fuga attraverso un portale dimensionale.
Ora il Biondin e i suoi uomini si trovano in un luogo che ricorda l'Inferno dantesco, braccati da automi omicidi, da gorilla volanti, da feroci centauri e da creature ancora più pericolose.
La loro unica salvezza è rappresentata da una guida d'eccezione, un novello Virgilio che pare disposto ad accompagnarli verso l'unica uscita dalla Valle del Flegetonte...

 I Beati l'hanno già acquistato! Tu cosa aspetti? Ti sei mai svegliato di notte inspirando l'alito mefitico di un uomo con la testa di gufo (Strix) che ti osserva appollaiato sul comodino?

Recensione Beat Lotofagi


 Se dopo tutto sto lavoro non compri "I Robot di La Marmora", Il Palio o Biondin all'Inferno,  vai almeno a Testimonial digitali...

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