domenica 13 luglio 2014

Danilo Arona - Santanta




    Il discovery della missione STS 117 dopo dieci giorni di attività spaziale si distacca dall'International Space Station portandosi nel corretto assetto per effettuare la manovra di rientro. Il rientro è stato rimandato di sei ore e spostato dal Kennedy Space Center in Florida alla base Edwards nel Mojave in California. Ma pochi secondi prima di toccare terra lo shuttle sembra fuori controllo e dopo aver compiuto una piroetta si schianta al suolo. La missione STS 117 termina quindi con la distruzione dello shuttle e la morte di sei astronauti.

    Dopo un anno esatto dal tragico evento Manuel Blanco, reporter della testata Mundo Misterioso, si reca a Marina Rey in California per un articolo sul Santa Ana, vento che soffia durante la così detta "stagione indiana" che va da settembre a marzo raggiungendo il picco a dicembre. Il Sant Ana è un vento chinook. Un vento indiano. Per l'uomo bianco questo vento urla vendetta per l'ingiustizia subita dai pellerossa. Indiano o meno il Sant Ana è un vento maledetto, un vento che spesso porta incendi ma non solo. Durante il suo passaggio si osserva un aumento degli omicidi come se questo vento sussurrasse alle orecchie con la dolcezza di un canto di sirena alienata. Un sussurro che forse ha indotto un'intera tribù indiana al suicidio.


 Danilo Arona in Santanta, edito da Delos Books, disegna una fitta trama in cui il lettore stesso sarà sconvolto come preda di una brezza incontrollabile. Industriali e politici senza scrupoli, ecocrimini, riti indiani e uno stile  sincopato. Descrittivo come la moviola di un bombardamento al napalm questo racconto nasce dalla paura atavica dell'uomo verso la natura e la sua anima vendicativa ed è un violento atto d'accusa contro lo stupro irrazionale della Terra.    


  Soundtrack ideale: Robert Rich - Cave Paintings
 

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