mercoledì 2 luglio 2014

Davide Mana - Quattro colori




    Un supereroe con la lucidità di Bukowski e la libido di un Jack Nicholson allupato si accomoda sul trespolo del Pencil per ordinare un doppio malto. Un supereroe in costume che narra tra un cocktail e un whisky la storia della sua vita. Un supereroe per cui il barman è l'ultimo e l'unico salvagente. Una compagnia, un pubblico, un amico. Lì fermo. Tanto non può muoversi.
  Anche per i supereroi i tempi cambiano. Anche per gli dei in maschera vi è la svalutazione. I giovani più aggressivi si fanno avanti a spallate. Per chi rispetta ancora le regole i tempi sono sempre più bui.
  I vecchi tempi vengono raccontati con l'orgoglio di chi ha fatto la storia partendo dalla gavetta nel porto contro le Triadi e la Mano Nera. Un eroe capace di farti spezzare in due dalle risate ma con gli occhi lucidi di intimo affetto.
  DavideMana in Quattro colori parla anche un po' di tutti noi. I bei tempi passano per tutti. Ognuno di noi ha un barista che lo sta aspettando. Non è detto che sia permissivo come quello del Pencil. Magari incontreremo un Boe non proprio cordiale.





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