lunedì 14 luglio 2014

Pietro Gandolfi - William Killed The Radio Star




    Dj Jazz non può far altro che chiedersi per quale motivo non lasciare questo sporco lavoro e tornare al Sud. In fin dei conti un afroamericano di New Orleans non potrà mai sentirsi a suo agio a fare lo speaker notturno in una stazione radio a Little Wood. Little Wood, confine con il Canada. Little Wood, un'estate in cui non fai neanche in tempo a finire i preliminari ed è già morta e mentre ti rendi conto di essere un necrofilo stagionale l'inverno ti stupra con la sua immobilizzante e rigida eternità.
  Ma in realtà Jazz si trova bene a Little Wood. Un posto dove gli abitanti pensano solo ai fatti loro e poi due ragazze stupende con cui dividere le ore di lavoro... Katy la psico e Isabelle una dei due tecnici della trasmissione notturna di Jazz.
Forse è meglio dire che si trovava bene a Little Wood. Dopo la morte della star locale, William Heart, Jazz comincia a sentirsi un po' fuori posto. E' vero che lui ha sempre accusato la pop star di ipocrisia e vuoto artistico ma...
  Pietro Gandolfi crea con William Killed The Radio Star un'ambientazione claustrofobica in cui noi reduci e appassionati degli horror movie anni '80 non possiamo che sguazzarvi come calliphoridae in ferita purulenta. Una colonna sonora al fosforo bianco grazie al caro Jazz allieterà la lettura. Lettura che sarà cruda. Molto cruda. I cadaveri saranno composti da un Goya erotomane. Le scene splatter faranno venire in mente emorragie esofagee degne di una Regan MacNeil cirrotica. Avete presente l'odore del sangue quando macellate un'animale o tagliate la carne appena acquistata? Bene, moltiplicatelo per mille e unitelo al puzzo di putrefatto che magari avrete sentito incontrando una carogna in qualche escursione. WKTL, la radio di Jazz, sarà dipinta a doppia mano da tale lezzo ematico.Un mattatoio circondato da un pallido inferno di neve.
  Inizialmente vi sembrerà di vivere la normale vita di provincia, una quotidianità semplice, sentendo a poco a poco uno spillo penetrare lentamente prima in maniera impercettibile e silente nella vostra pelle fino a farsi strada tra la vostra viva carne, tra i vostri muscoli e le vostre arterie. Per poi giungere fino all'osso delle vertebre raggiungendo il midollo spinale. A quel punto le contrazioni saranno incontrollabili e vi costringeranno a girare pagina in maniera ossessiva. Ma ciò che è stata la causa del morbo diviene anche la terapia poiché dopo alcuni colpi di scena non potrete che bloccarvi. Fermi. Immobili. Quieti. Come se quell'ago avesse reciso completamente quel fascio di nervi e gangli. Ma è solo un momento. La dinamicità riprende per terminare solo alla fine dell'opera come quiete finalmente meritata.


 Soundtrack ideale: King Diamond - Conspiracy (1989)



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