sabato 2 agosto 2014

Manzoni-punishment, tra "Maciste contro l'Innominato" di Alessandro Girola e "I Promessi Sposi" di Guido Da Verona




    Maciste, eterno viaggiatore nel tempo e nello spazio, giunge nell'Italia Settentrionale. Le sue qualità di coraggio e forza lo portan ad offrire li suoi servigi al notaio Bazzani, padre della giovane Beatrice. La pulzella è bramata dal bruto Innominato, nobile decaduto alla criminal attività dedito col benestar dell'autorità stessa. Lo crudele patrizio non paco dello uso della sol vile forza si allea con una Giubiana por crescer lo suo potere e regnar sulle terre vicine e sulle sue vergin figlie rapite dalla sua golosia
 Alessandro Girola con Maciste contro l'Innominato dipinge una nuova avventura del nostro amato eroe.Maciste non è un mercenario o un soldato di ventura. Maciste risolve problemi come ama presentare lui stesso le proprie funzioni sociali. Risolve problemi. Maciste è un risolutore diverso da  "Victor l'eliminatore" di Nikita o da "Mr. Wolf" di Pulp Fiction. Maciste è un eroe solitario e libero. Un eroe Giusto nel senso più puro del termine.
 Il Girola dipinge, come ho detto, una nuova storia. Mai termine è stato più giusto. La sua capacità descrittiva è posta come luce rinascimentale ad esaltare movimenti, toccate e fughe, lotte e uccisioni che appaion reali ai nostri lucenti occhi. Ma tal luce ci mostra pure un Maciste più umano. La sua attrazione verso Beatrice e la sua serenità giunta nella borghese casa del notaio lo rendon più simile a noi e quindi ancor più amabile.



Soundtrack ideale:  HammerFall - Glory to the Brave


    Desiderosi di legger ancora opere tramutate dal capolavoro del Manzoni che più ha reso sterili i nostri gameti? Desiderosi di vendicarvi de lo Manzoni che pur omo camminava con tacco 24 su gonadi prepubere nostre? Segnalo lo spassoso "I Promessi Sposi" di Guido Da Verona. Opera estrosa e stravagante diretta ad ironizzare su una società borghese e bigotta pronta ad applaudir i facili amor patri e le assurdità del falso superuomo. Pubblicato nel 1929 vede le sue copie letteralmente sparire dalle vetrine dei librai di tutta Italia. Si sa, il fascismo quando eran cazzate la sua efficenza la ben lucidava. Infatti, tutte le copie furon sequestrate alla velocita della luce.
Ho letto il romano dopo gli esami delle medie per potermi rifare delle ore perse a legger i Promessi, non ricordando molto rimando ad un articolo apparso sul blog di Stonato e senza biella

2 commenti:

Francesco La Manno ha detto...

Bella recensione!

Ivano Satos ha detto...

Grazie mille! Il Girola è un vero stimolo sia nella lettura sia nella recensione. La sua creatività è infettiva.