Nella puntata precedente, quella dedicata a Dyanne Thorne, abbiamo potuto esplorare le grazie della stupenda Lina Romay che abbagliavano in "Greta, la donna bestia". In quell'opera del Maestro, il grande Jesús Franco, lei incarnava la serva divenuta padrona. I suoi giochi sessuomentali rappresentavano il dolce cappio che avrebbe stretto lentamente la gola della tettonica Greta. Il suo carisma metteva infatti quasi in ombra la protagonista principale.
Lina Romay è stata scoperta dal Maestro nel 1971, e la loro collaborazione artistica, che ha sfornato numerosissimi film, si è trasformata in un legame sentimentale fortissimo. In questa puntata vogliamo omaggiare la compagna, e poi moglie, del Maestro innalzandola a nostra Pupa. Prenderemo in esame tre film in cui Jesús Franco ha voluto incastonare le varie sfumature della sua musa.
Le mie preferite risultan le ultime due opere trattate e penso che si possa notare... Probabilmente seguirà una nuova puntata dedicata alla fantastica Lina Romay .
Macumba Sexual (1983) di Jesús Franco.
I titoli di testa di questo film si aprono con una splendida siluette di bianco vestita, con pelle d'ebano controluce, irta su promontorio che segnala a bracciate come marinaio bandierina. Chi è la bella attrice stangona? La dolce creola è Ajita Wilson che dopo un passato come tenente dei pompieri, con il nome di George Wilson, diviene spogliarellista e, grazie a un veloce cambio di sesso, attrice porno. Sono noti al pubblico i suoi italici film degli anni settanta, soprattutto l'explotation "Gola profonda nera". Da segnalare la sua presenza nell'iperviolento "Luca il contrabbandiere" di Lucio Fulci. In "Macumba Sexual" il nostro confettino smussato interpreta la Principessa Tara Obongo.
Dopo una panoramica sulle bellezze di cui tanto ricca pare la provincia di Las Palmas (Isole Canarie), la telecamera penetra come testuggine nella camera da letto di un bungalow ove scopriamo, in atteggiamento anaerobico, la nostra Pupa allettata ma sana. Il dibattito solitario e inframmezzato dal sogno che come oggetto ha una donna bellissima dalla pelle scura, stesa supina su deserto e con improvvisato slip misto fauna cartilaginea e flora a mo' di gallinaccio.
La dolce Linda, che sfoggia un biondo caschetto, si desta dall'incubo ricorrente ed osserva la sua dolce metà addormentata su sedia, stanco per la composizione del suo romanzo...
Neanche il tempo di raffreddare in piscina i bollori onirici che Lina viene richiamata dal principale per un lavoro urgentissimo. La Principessa Obongo vuole comprare un appartamento della loro agenzia ad Atlantic City. Essendo la Prinipessa su un isola vicina, la Pupa dovrà recarvisi l'indomani per un colloquio.
La tensione induce la riattivazione dell'incubo e ciò ci permette di analizzare nuovi elementi. Oltre alla Pupa e alla donna nera sono presenti anche un uomo e una donna che ella pascola al guinzaglio. La location non è un deserto ma una spiaggia che pare anche ben ventilata e pulita. Ad un certo punto i pecorelli vengono sguinzagliati e si avventano sulla ugolante Lina, mentre la nera sghignazza alla vista di tal sofferenza.
Destatasi anche questa volta, ella osserva il suo amato scrittore che giace addormentato, e nudo al di lei lato, ancor intontito per la faticosa scrittura dell'opera... Gelosa del suo rilassamento decide di svegliar anch'egli tranformando in dialogo il dibbattito solitario appen ora terminato. Ma ancor assopito egli preferisce ascoltar più che parlar... Ad un certo punto Lina vede il suo amor sostituito dalla nera dell'incubo e ciò rinvigorisce notevolmente il trotto. Ma la visione d'ebano è a doppio senso e il galoppo è assicurato.
Recatasi all'appuntamento, vestita come una nigeriana sulla tangenziale, la nostra Pupa scoprirà che la Principessa Tara Obongo è la donna che infesta i suoi incubi...
A questo punto il gioco si intensifica mostrando particolari varianti oniriche. In quest'opera il Maestro gioca tra sogno, esotismo ed esoterismo. L'ambiente esterno diviene un'immensa cornice che accarezza il corpo delle protagoniste, protagoniste che racchiudono la rappresentazione della stessa natura atavica. Natura che le possiede. Il dildo palindromo sorge infatti dalle sabbie del deserto.
Gemidos de Placer (1983). di Jesús Franco.
Anche in questo film appare, nei titoli di testa, un mare specchiante. Un chitarritos suona con deretanos su ringhiera de villa lungo mares e con maschietto nudo che galleggia morto su piscina adiacente. Distrutto da dolor il chitarritos osserva il mar e rimembra la passion che portò allo morto galleggiantes che es il suo padron. Rimembriam pur noi...
Antonio Mayans, il padron della villa, vi gunge con Julia, sua segretaria e nostra Pupa, a cui presenta Fenul, il servo chitarritos, e Marta la factotum della casa, che appare particolarmente gelosa de lo padron. La cameriera mucho gustosa è Jasmina Bell, alias Elisa Vela, attrice che col Franco conta numerose gemme: "Confesiones íntimas de una exhibicionista" (1983); "La mansión de los muertos vivientes" (1985); "Orgasmo perverso" (1986).
Come sempre avviene "i nemici fatteli amici" e Marta comincia a parlare del suo rapporto col Padron alla possibile rivale non appena restano da sole. Conosciamo quindi la sua storia. Marta è una berbera giunta in Spagna con i genitori. Rimasta orfana viene salvata da Antonio e sua moglie Martina. Antonio l'ha violentata a 12 anni e da allora lei ne è follemente innamorata. Diviene la schiava di entrambi i conniugi.
Prima che la moglie del padron giunga dall'ospedale psichiatrico, soffre di schizzofrenia e ninfomania..., lui e la segretaria decidon di effettuar sveltina. Durante seggiola antropomorfa spifferano il loro piano. Ovvero uccider la schizzo e godersi la sua fortuna. La parola futura moglie innesta il gemito titolare.
La moglie del Padron giunge alla villa. A interpretarla è Rocío Freixas. In questo caso le gemme interpretate col Maestro sono: "El siniestro doctor Orloff" (1984); "Botas negras, látigo de cuero" (1983). Le presentazioni son fatte rapidamente...
Il patto è fatto. Patto a cui assiste, non vista, Marta. Marta che sarà la preda delle baccanti.
Ma il voyeur puro di questo psicodrammasexual è Fenul. Trattato come un minorato o nel migliore dei casi, come dice lui stesso, come una radio. Suona e assiste ad ogni cosa. Dalla più erotica alla più crudele. Le passioni di quella casa, che egli osserva stregato, lo travolgono come quei bimbi che spiano gli amplessi dei genitori. I loro risvolti truculenti andranno però a soffocare il suo desiderio di vita e di esternazione, chiudendolo ancor più nel suo mutismo ermetico.
Al contrario di "Macumba Sexual", dove l'esterno rappresentava il luogo dell'eccesso e il trionfo della natura, in quest'opera la luminosità viene lasciata al di fuori della turpitudine e il tempio del peccato diviene l'interno della villa con le sue oscurità.
Il film si rifà ad un opera del Divin Marchese, per la precisione a "La Philosophie dans le boudoir". Proprio come nell'opera originaria, in "Gemidos de Placer" si assiste all'educazione di una fanciulla e all'esaltazione di quelle azioni, anche estreme, che sbocciano durante la ricerca del piacere. Secondo De Sade tutti quei comportamenti criminali che derivanti da un percorso edonistico non posson essere puniti, questi devo essere giudicati come massima espressione dell'essere e come atti rivoluzionari. Come potevano i surrealisti non amar una personcina come De Sade?
A differenza dell'opera letteraria, dove non sono perpetrati omicidi diretti ma solo indiretti attraverso lo stupro della madre dell'educanda mediante homo sifiliticus, nella creatura del Maestro si verificano ben due omicidi. Altro scostamento è la diffusa presenza di sola omosessualità femminile, mentre quella maschile risulta completamente assente. Questa è una pratica difusissima oggi poiché basta una scena di sesso tra uomini per gridare al pornografico e all'hardcore mentre si esalta Liberté, Égalité, Fraternité solo per il saffismo che non urta inconscio represso masculare.
Les Possédées du diable - Lorna The Exorcist (1974) - Jesus Franco.
I titoli di testa ci accolgono con un frutteto coltivato a limoni. Si intuisce l'or presta delle riprese per la presenza di ruggiada.
Una donna, riccia e con occhi pavonati, narcisizza su uno specchio d'armadio. La scomotida l'induce a continuar su letto. Dietro una tenda si distingue la nostra pupa che osserva stupita e sceglie presto anch'essa comodità orizzontale. Come tutti i film del Maestro l'inizio è volto più a "stupir" che a chiarir. Attendiamo e, dopo diverse auscultazioni inguinali, il percorso filmico risulta più comprensibile.
Patrick è un ricco uomo d'affari sposato con Marianne, interpretata da Jacqueline Laurent, e ha una figlia di nome Linda, la nostra Pupa.
Jacqueline Laurent ha interpretato con il Maestro anche "Le journal intime d'une nymphomane", tradotto in Italia con il più neutro e bassisonante "Le giornate intime di una giovane donna".
Linda è in fermento per i suoi 18 e ha intenzione di festeggiarli a St. Tropez con gli amici. I genitori decidoni di prendersi tutti una vacanza e accompagnare la dolce figliola qundo giunge una telefonata inaspettata per il padre. Una ragazza di nome Lorna, con cui non aveva contatti da moltissimo tempo, lo vitupera malamente dandogli appuntamento al Nuovo Hotel di Camargue.
St. Tropez divien quindi Camargue. Appena giunti in hotel Linda controlla ergonomicità vascolare. Si ha l'inversione iniziale e ad apparir ora dal nulla è la donna pavonata. E' sempre buon usanza contraccambiar le visite e offrir aiuto lavandaio.
Patrick si vede finalmente con questa Lorna che risulta essere la stessa amica aladina e pavonata di Linda. Ma non è questa la vera sorpresa. Lei in realtà non è altro che il diavolo con cui il lurido borghese aveva istaurato un patto prima che la dolce Linda nascesse. Il prezzo da pagare in cambio della felicità e della ricchezza è proprio Linda al suo 18° compleanno.
Dopo esser stato malmenato, il diavolo come tutti gli strozzini ha i suoi riscossori, ritorna a casa dove viene consolato da Marianne. Ma durante il consolamento il prodotto malefico appare in un misto di mari e monti. Dalla sua oscurità fuoriescono granchi freschi e vivi. La poverina si contorce come taranta per il dolore recato.
La situazione diviene sempre più angosciante e Patrick decide di risolvere finalmente la diatriba...
Durante tutto il film appaiono flash back di una donna stesa su un letto e vestita solo con autoreggenti e camicia. Sfoglia e strappa una rivista. Viene portata dal primario, interpretato dal Maestro, che cerca di scavare nella sua mente malata. La paziente più di ripeter Lorna non fa. Ciò che stupisce non è l'insuccesso del percorso terapeutico bensì la naturalezza di fronte ad una paziente tal posta in abiti...
"Les Possédées du diable" è tra i film più intimisti e visionari del Maestro, anche rispetto a "Macumba Sexual" che risulta onirico ma comunque lineare. Un misto tra la psichedelia di "Papillon", la critica alla borghesia di Truffaut, con i silenzi e i giochi di sguardi, e l'exploitation tipico del Maestro.
La dolce Linda, che sfoggia un biondo caschetto, si desta dall'incubo ricorrente ed osserva la sua dolce metà addormentata su sedia, stanco per la composizione del suo romanzo...
Neanche il tempo di raffreddare in piscina i bollori onirici che Lina viene richiamata dal principale per un lavoro urgentissimo. La Principessa Obongo vuole comprare un appartamento della loro agenzia ad Atlantic City. Essendo la Prinipessa su un isola vicina, la Pupa dovrà recarvisi l'indomani per un colloquio.
La tensione induce la riattivazione dell'incubo e ciò ci permette di analizzare nuovi elementi. Oltre alla Pupa e alla donna nera sono presenti anche un uomo e una donna che ella pascola al guinzaglio. La location non è un deserto ma una spiaggia che pare anche ben ventilata e pulita. Ad un certo punto i pecorelli vengono sguinzagliati e si avventano sulla ugolante Lina, mentre la nera sghignazza alla vista di tal sofferenza.
Destatasi anche questa volta, ella osserva il suo amato scrittore che giace addormentato, e nudo al di lei lato, ancor intontito per la faticosa scrittura dell'opera... Gelosa del suo rilassamento decide di svegliar anch'egli tranformando in dialogo il dibbattito solitario appen ora terminato. Ma ancor assopito egli preferisce ascoltar più che parlar... Ad un certo punto Lina vede il suo amor sostituito dalla nera dell'incubo e ciò rinvigorisce notevolmente il trotto. Ma la visione d'ebano è a doppio senso e il galoppo è assicurato.
Recatasi all'appuntamento, vestita come una nigeriana sulla tangenziale, la nostra Pupa scoprirà che la Principessa Tara Obongo è la donna che infesta i suoi incubi...
A questo punto il gioco si intensifica mostrando particolari varianti oniriche. In quest'opera il Maestro gioca tra sogno, esotismo ed esoterismo. L'ambiente esterno diviene un'immensa cornice che accarezza il corpo delle protagoniste, protagoniste che racchiudono la rappresentazione della stessa natura atavica. Natura che le possiede. Il dildo palindromo sorge infatti dalle sabbie del deserto.
Gemidos de Placer (1983). di Jesús Franco.
Anche in questo film appare, nei titoli di testa, un mare specchiante. Un chitarritos suona con deretanos su ringhiera de villa lungo mares e con maschietto nudo che galleggia morto su piscina adiacente. Distrutto da dolor il chitarritos osserva il mar e rimembra la passion che portò allo morto galleggiantes che es il suo padron. Rimembriam pur noi...
Antonio Mayans, il padron della villa, vi gunge con Julia, sua segretaria e nostra Pupa, a cui presenta Fenul, il servo chitarritos, e Marta la factotum della casa, che appare particolarmente gelosa de lo padron. La cameriera mucho gustosa è Jasmina Bell, alias Elisa Vela, attrice che col Franco conta numerose gemme: "Confesiones íntimas de una exhibicionista" (1983); "La mansión de los muertos vivientes" (1985); "Orgasmo perverso" (1986).
Come sempre avviene "i nemici fatteli amici" e Marta comincia a parlare del suo rapporto col Padron alla possibile rivale non appena restano da sole. Conosciamo quindi la sua storia. Marta è una berbera giunta in Spagna con i genitori. Rimasta orfana viene salvata da Antonio e sua moglie Martina. Antonio l'ha violentata a 12 anni e da allora lei ne è follemente innamorata. Diviene la schiava di entrambi i conniugi.
Prima che la moglie del padron giunga dall'ospedale psichiatrico, soffre di schizzofrenia e ninfomania..., lui e la segretaria decidon di effettuar sveltina. Durante seggiola antropomorfa spifferano il loro piano. Ovvero uccider la schizzo e godersi la sua fortuna. La parola futura moglie innesta il gemito titolare.
La moglie del Padron giunge alla villa. A interpretarla è Rocío Freixas. In questo caso le gemme interpretate col Maestro sono: "El siniestro doctor Orloff" (1984); "Botas negras, látigo de cuero" (1983). Le presentazioni son fatte rapidamente...
Padron: Vuoi seguirci fino alla fine della notte? Vuoi conoscere l'amore totale? Vuoi conoscere la
bellezza del dolore?
Julia: Si!
Martina: Sia quello che sia?
Julia: Si!
Il patto è fatto. Patto a cui assiste, non vista, Marta. Marta che sarà la preda delle baccanti.
Ma il voyeur puro di questo psicodrammasexual è Fenul. Trattato come un minorato o nel migliore dei casi, come dice lui stesso, come una radio. Suona e assiste ad ogni cosa. Dalla più erotica alla più crudele. Le passioni di quella casa, che egli osserva stregato, lo travolgono come quei bimbi che spiano gli amplessi dei genitori. I loro risvolti truculenti andranno però a soffocare il suo desiderio di vita e di esternazione, chiudendolo ancor più nel suo mutismo ermetico.
Al contrario di "Macumba Sexual", dove l'esterno rappresentava il luogo dell'eccesso e il trionfo della natura, in quest'opera la luminosità viene lasciata al di fuori della turpitudine e il tempio del peccato diviene l'interno della villa con le sue oscurità.
Il film si rifà ad un opera del Divin Marchese, per la precisione a "La Philosophie dans le boudoir". Proprio come nell'opera originaria, in "Gemidos de Placer" si assiste all'educazione di una fanciulla e all'esaltazione di quelle azioni, anche estreme, che sbocciano durante la ricerca del piacere. Secondo De Sade tutti quei comportamenti criminali che derivanti da un percorso edonistico non posson essere puniti, questi devo essere giudicati come massima espressione dell'essere e come atti rivoluzionari. Come potevano i surrealisti non amar una personcina come De Sade?
A differenza dell'opera letteraria, dove non sono perpetrati omicidi diretti ma solo indiretti attraverso lo stupro della madre dell'educanda mediante homo sifiliticus, nella creatura del Maestro si verificano ben due omicidi. Altro scostamento è la diffusa presenza di sola omosessualità femminile, mentre quella maschile risulta completamente assente. Questa è una pratica difusissima oggi poiché basta una scena di sesso tra uomini per gridare al pornografico e all'hardcore mentre si esalta Liberté, Égalité, Fraternité solo per il saffismo che non urta inconscio represso masculare.
Les Possédées du diable - Lorna The Exorcist (1974) - Jesus Franco.
I titoli di testa ci accolgono con un frutteto coltivato a limoni. Si intuisce l'or presta delle riprese per la presenza di ruggiada.
Una donna, riccia e con occhi pavonati, narcisizza su uno specchio d'armadio. La scomotida l'induce a continuar su letto. Dietro una tenda si distingue la nostra pupa che osserva stupita e sceglie presto anch'essa comodità orizzontale. Come tutti i film del Maestro l'inizio è volto più a "stupir" che a chiarir. Attendiamo e, dopo diverse auscultazioni inguinali, il percorso filmico risulta più comprensibile.
Patrick è un ricco uomo d'affari sposato con Marianne, interpretata da Jacqueline Laurent, e ha una figlia di nome Linda, la nostra Pupa.
Jacqueline Laurent ha interpretato con il Maestro anche "Le journal intime d'une nymphomane", tradotto in Italia con il più neutro e bassisonante "Le giornate intime di una giovane donna".
Linda è in fermento per i suoi 18 e ha intenzione di festeggiarli a St. Tropez con gli amici. I genitori decidoni di prendersi tutti una vacanza e accompagnare la dolce figliola qundo giunge una telefonata inaspettata per il padre. Una ragazza di nome Lorna, con cui non aveva contatti da moltissimo tempo, lo vitupera malamente dandogli appuntamento al Nuovo Hotel di Camargue.
St. Tropez divien quindi Camargue. Appena giunti in hotel Linda controlla ergonomicità vascolare. Si ha l'inversione iniziale e ad apparir ora dal nulla è la donna pavonata. E' sempre buon usanza contraccambiar le visite e offrir aiuto lavandaio.
Patrick si vede finalmente con questa Lorna che risulta essere la stessa amica aladina e pavonata di Linda. Ma non è questa la vera sorpresa. Lei in realtà non è altro che il diavolo con cui il lurido borghese aveva istaurato un patto prima che la dolce Linda nascesse. Il prezzo da pagare in cambio della felicità e della ricchezza è proprio Linda al suo 18° compleanno.
Dopo esser stato malmenato, il diavolo come tutti gli strozzini ha i suoi riscossori, ritorna a casa dove viene consolato da Marianne. Ma durante il consolamento il prodotto malefico appare in un misto di mari e monti. Dalla sua oscurità fuoriescono granchi freschi e vivi. La poverina si contorce come taranta per il dolore recato.
La situazione diviene sempre più angosciante e Patrick decide di risolvere finalmente la diatriba...
Durante tutto il film appaiono flash back di una donna stesa su un letto e vestita solo con autoreggenti e camicia. Sfoglia e strappa una rivista. Viene portata dal primario, interpretato dal Maestro, che cerca di scavare nella sua mente malata. La paziente più di ripeter Lorna non fa. Ciò che stupisce non è l'insuccesso del percorso terapeutico bensì la naturalezza di fronte ad una paziente tal posta in abiti...
"Les Possédées du diable" è tra i film più intimisti e visionari del Maestro, anche rispetto a "Macumba Sexual" che risulta onirico ma comunque lineare. Un misto tra la psichedelia di "Papillon", la critica alla borghesia di Truffaut, con i silenzi e i giochi di sguardi, e l'exploitation tipico del Maestro.
2 commenti:
Erano una bella coppia lei e "Tio" Franco e si amavano molto. Di tanto in tanto il mai troppo lodato Enrico Ghezzi presentava i film di Jesus Franco durante il ciclo "Fuori Orario".
Certo i film di Franco non sono per tutti, però hanno contribuito a fare la storia del Cinema.
In quanto alla Romay, lei è stata la seconda compagna e musa del maestro, una gran donna indubbiamente!
Jesus Franco ha sperimentato tutti i generi, imprimendo nelle sue opere quel misto di erotismo e mito che è diventato un marchio della sua filmografia. La Romay è veramente adorabile, soprattutto in "Greta, la donna bestia". Riusciva a interpretare i ruoli più estremi e coinvolgenti.
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