Segnaliamo l'uscita del Naraka magazine n°3 che potete ricevere ogni mese via email o scaricare direttamente online, basta andare sul sito di Alessandro Manzetti. In questo numero sono presenti informazioni riguardo agli ultimi due ebook pubblicati dall'autore, KIKI. Sangue a Berlino-Brandeburgo e I giorni della gallina nera; le recensioni di Kiki, The Shaman, Venus Intervention e Limbus; l'inedito Ancora arancione; il bellissimo articolo antropologico, apparso sul blog Parigi Sud V, dedicato agli Aghori ed al loro ascetismo antropofago. Delle quattro recensioni presenti nel magazine due sono dei Beati, questo non può che farci piacere e ringraziamo Alessandro Manzetti per ospitarci sul suo fantastico periodico.
Ne approfittiamo per segnalare le sue due ultime opere che a breve saranno recensite dai beati. Buona lettura.
Un nuovo muro divide la città, i distretti della zona Ovest sono sotto il controllo del governo, presieduto da Basilius Peters, il Rospo Rosso, che sta sperimentando un innovativo progetto di imprinting sociale, grazie ai razionalizzatori, dispositivi biomeccanici di ultima generazione, installati sui cittadini. I distretti della zona Est sono invece affidati dal governo al dominio di due bande
criminali, che si dividono territori e attività illegali. Il Bezirk 7 è controllato da Annedore Verkerk, chiamata la Duchessa, e dalla sue legioni di puttane, papponi e chef antropofagi. La duchessa è specializzata nella prostituzione su larga scala e nel commercio e distribuzione di carne umana. I suoi megabordelli, come il Krimisa, e i ristoranti
cannibalici, sono ormai celebri. I Bezirk 5 e 6 sono invece sotto l’egida di Adonis Vogt, detto Testadiferro, e del suo esercito di tossici, assassini e stupratori. Testadiferro dal suo covo armato, la carcassa di una vecchia stazione della metropolitana, controlla il commercio di super-droghe e il gioco d’azzardo. Una convivenza criminale difficile, i due generali neri faranno presto i conti, per assumere il
controllo dell’intera macro-area Est di Berlino Brandeburgo. Ma sotto la città si muovono altre organizzazioni, quella anarchica degli invisibili, guidati da Jesus, che dominano le fogne, fautori di continui attentati in città, e i fachiri, monaci borderline del XXII secolo, che vivono il loro eremitismo nelle stazioni fantasma della metropolitana. Gli arrivi in città di Messerschmitt, agente del governo israeliano in cerca di una macabra ma preziosissima reliquia, e di Kiki, sensuale killer professionista, punta di diamante della criminalità francese, cambieranno per sempre il destino della Berlino Brandeburgo dalle due anime, svelando gli orribili segreti del settore rosso del grande Muro.
L’elezione di una Papessa transgender al soglio pontificio materializza l’Apocalisse di Roma. La cupola di San Pietro viene sovrastata da una grande Gallina Nera di latta, simbolo eretico del nuovo potere, che cova la croce. La città vive il dipanarsi, lento ma inesorabile, dell’Apocalisse. La vita sociale e religiosa viene rivoluzionata, la Papessa e il suo codazzo di cardinali armati di machete disintegrano con violenza le antiche tradizioni, col supporto di nuovi plotoni di efferate guardie svizzere e vicerè transgender che dominano i settori dello Scheletro di Metallo, una nuova città di hangar sventrati che ha preso il posto del vecchio aeroporto Leonardo da Vinci, dove sono imprigionate schiere di nuovi schiavi. Tornano in auge i sanguinari giochi del Colosseo, le antiche Naumachie, durante le quali chiatte guidate da oscuri rais ed efferati equipaggi si occupano della mattanza di post-sirene, donne che si sono ribellate al nuovo potere, assemblate con code di tonno, pescate e fatte a pezzi. Proprio come nel Medioevo, sono le donne le vittime privilegiate del regno eretico della Papessa. Quelle che rifiutano di farsi estirpare il Male dal corpo, l’utero riproduttivo, segregate nei “lebbrosari” delle Catacombe, dove attendono di vedersi purificare l’“immondo” ventre, prima di essere dissanguate e giustiziate. Gli squarci, i ritratti della Roma della Papessa passano dal cortile del Quirinale, dove si è schiantato un meteorite, primo segno dell’avvento dell’Apocalisse, e dove sono organizzati eretici Sabba, a Ponte Milvio, nuova portaerei del sesso, fino a S. Maria in Trastevere, dove gruppi di preghiera di sanguinarie vecchie dame celebrano diabolici rosari borderline, affondando i sensi dentro viscere umane, e Via Prenestina, desertica periferia dominata da ratti, con coda e senza, che offre ai cittadini schiere di scatole di cemento armato e una morte imminente. I sogni, le speranze, la meraviglia sopravvivono nella grandi fogne, galleggiando tra scarti di scarti. La Roma della Papessa suona le sue mille campane ecolimbiche per chiamare a raccolta delitti e stupri, mentre le pattuglie papali, armate di lanciafiamme e mazze da baseball ferrate, controllano il rispetto del coprifuoco. Nella Terme di Caracalla, sottoterra, arcani culti mitraici pre-cristiani vengono rianimati, grazie a sanguisughe biomeccaniche in grado di riempire la grande cisterna della fossa sanguinis. Dai bastioni di Castel S. Angelo rimbombano le fucilate della Papessa, i colpi che schiantano piattelli umani, ribelli lanciati nel vuoto, con ali posticce incollate alla schiena, da catapulte elettroniche. Ai resti penseranno le orde dei gabbiani cloacali che hanno invaso la città. I Giorni della Gallina Nera raccontano, per la prima volta, la grande Apocalisse della città eterna. Una satira, violenta e grottesca, che affonda le gambe, fino alle ginocchia, nella sorgenti della storia, nel malato passato, nell’inquietante e mimetico presente, per mostrare il futuro, le estreme conseguenze, senza veli.
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