La collana “Storie da non credere”
presenta i fantasiosi racconti inventati
da persone che hanno cercato (in buona
ma più spesso in cattiva fede) di far
accettare al mondo letterario un testo
troppo bello per essere vero.
E che infatti si è rivelato non vero.
La prima volta che lessi il Satyricon di Petronio avevo 14 anni. Era il periodo in cui avevo cominciato a leggere il Divin Marchese. Proprio alcune citazioni del gaudente francese mi indussero a prelevare questo libro dalla biblioteca di casa. Quando vidi che il Satyricon era un frammento rimasi leggermente monco pur'io. Quelle "poche" pagine mi avvolsero nel loro odore di vino speziato e di carne mielata ma agra.
L'Etruscus, in Petronio Arbitro e la Cena di Trimalchione, racconta la storia incredibile dei numerosi ritrovamenti di copie complete del “Satyricon”. Una storia in cui il desiderio d'incunear pezzi di satiro diviene irresistibile per molti avventurieri culturali. Una storia in cui si intrecciano deliri patriottici, interessi personali, clericus cunilingus anareal, pseudonimi ricombinanti come in un brodo di enzimi, piazzisti, falsari... Sembra un noir ambientato a Marsiglia.
Un affiorar di manoscritti come cisti epatiche. Bottini di guerra, apparizioni misteriose, intercettazioni "postali"... Tutto ciò induce una calca intorno alle pagine del Petronio che par le iene a litigar co' gli avvoltoi. Un puzzle necrofilo che vedrà anche le menti più insospettabili traviarsi inconsapevolmente per influssi irrazionali. Una dimostrazione che i nostri sensi, la nostra lucidità e il nostro intuito son misera cosa trainata da quella piovra irrazionale che sempre emerge nelle nostre interazioni col mondo reale.
E' come osservare un plastico raffigurante un'Europa in cui a muoversi non son truppe e plotoni. Una migrazione di manoscritti e traduzioni, di intelletti e truffatori. Un plastico mirato da un Rommel bibliofilo, da un Etruscus che descrive minuziosamente le scoperte che portaron lo sconvolgimento nella cultura, risse accademiche, riabilitazioni mancate. Un invito a dubitar della cultura prefabbricata e della conoscenza statica.
Sempre di Lucius Etruscus vi segnaliamo il secondo episodio della fantastica serie Mistero Marlowe e e La notte dei risorti viventi, racconto autoconclusivo che rientra nel progetto di scrittura collettivo Risorgimento di Tenebra, ideato dal gruppo Moon Base.
Sinossi La caduta degli Uscieri (Mistero Marlowe 2)
Torna il “TG Mistero” nato dal libro "Il treno di Moebius" di Alessandro Girola: stavolta con un servizio esplosivo su un antico palazzo che finalmente viene aperto al pubblico. L’edificio, appartenente alla antica famiglia degli Uscieri di Monterotondo, ha fama di essere una vera e propria “casa maledetta”: sarà vero? Di sicuro il giorno dell’inaugurazione avvengono strani fenomeni... come per esempio la presenza fra i visitatori dell’investigatore bibliofilo Cristoforo Marlowe. Non è che l’inizio dei problemi.Sinossi La notte dei risorti viventi
Roma, 1849. La neonata Repubblica Romana di Mazzini ha le ore contate: dal suo esilio a Gaeta papa Pio IX ha chiesto aiuto alla Francia e l’esercito del generale Oudinot sta per iniziare un assedio per espugnare il colle Gianicolo. Perché chi controlla il Gianicolo, controlla Roma. Questo è quanto ci dicono i libri di storia, ma quello che nessuno sa è che gli insorti romani non hanno dovuto affrontare solamente i soldati francesi... Questa è la storia, mai raccontata, dell’ultima notte della Repubblica Romana: quando gli insorti affrontarono... i “risorti”. -
Questo racconto rientra nel progetto di scrittura collettiva “Risorgimento di Tenebra”, ideato dal gruppo Moon Base. -
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