lunedì 16 giugno 2014

Samuel Marolla - Il Club degli Hashishins



    Il dottor Jacques-Joseph Moreau è un alienista che dopo aver studiato, tra il 1937 e il 1940, gli effetti del consumo di hashish in Egitto, Siria e Asia Minore, decide di fondare a Parigi un particolarissimo club, il Club des Hashischins. Di questo club fanno parte Victor Hugo, Alexandre Dumas, Eugene Delacroix, Gérard de Nerval, Théophile Gautier, Honoré de Balzac e Charles Baudelaire.
 All'interno di questa congregazione l'hashish viene utilizzato al fine di esplorare i misteri dell'alienazione e poter potenziare, o "supernaturalizzare", le loro creazioni artistiche. Ma le ultime visione portano con se un'inquietante creatura soprannominata Hors-Là. Da allora vengono seguiti da esseri che cercan di apparire umani ma che sembran come se la melma decomposta della Senna, incubata in tutti questi secoli, fosse riemersa insieme ad una forza atavica preumana.
  La sicurezza dei membri del club ormai risulta una priorità essenziale e chi meglio di Baudelaire può assolvere a questo scopo? Chi meglio di lui può essere illuminato da visioni profetiche in grado di dissipare il timore di pericoli futuri? Una sentinella ottunta affetta da priapismo con dipendenze e senso della morale che farebbero tremare il misericordioso Ezechiele. Una sentinella che sarà necessario tenere ben stretta, poiché i poeti sono fedeli solo alle tentazioni.

  Ma Moreau, intelligente e scaltro, è bravissimo nell'identificare le debolezze altrui per poterlo poi spingere verso la sua volontà. Non che con Baudelaire ci voglia tanto, immerso tra puttane ed oppio l'unica cosa di cui può aver bisogno sono solo i soldi. Una montagna di soldi. Per poter ottenere quei soldi Baudelaire dovrà sopravvivere a scenari vetusti, agghiaccianti gemelle, risse in bettole descritte con la perfezione di un chiaroscuro rinascimentale ed esseri immondi dagli occhi ipnotici.
  Moreau sembra un commissario Maigret con le capacità atletiche di Steven Seagal e circondato da scherzi della natura. Un Maigret che si muove nella Parigi dei poeti maledetti, una Parigi nel cui dedalo appaiono edifici sconosciuti e pericolosi nemici come se fosse un tessuto vivente in continua evoluzione. Un tessuto in cui le immonde e putrescenti escrezioni vengono riversate all'interno come se fossero prodotte da ghiandole esocrine invaginate e impazzite. Creature uscite dall'inferno in grado di controllare la mente sia dei vivi sia dei morti, albini acrobati esperti di savate, vampiri torturatori, criminali che tessono tele infinite, poliziotti corrotti...
  Opera magnifica di Samuel Marolla questo "Il Club degli Hashishins" risulta imperdibile, sprazzi di comicità esilarante con un Baudelaire che sembra un Groucho Marx inconsapevole della sua forza umoristica, a volte la coppia Baudelaire-Moreau appare come Philippe Noiret e Ugo Tognazzi in "Amici miei". Mi par inutile dir chi fa la parte del Mascetti. Ma dalla spassosità al terrore più puro il balzo è rapidissimo lasciandoci un sorriso paralitico appeso sul viso. Già in "Imago Mortis" avevamo assistito allo stridio piacevole e riposante tra tensione e allegro rilassamento con le gesta di Ghites assistito da un decerebrato Mister Mojo ma qui il deragliamento non è preceduto da stridii e fontane di scintille. La tragedia si presenta come un lampo e al suo termine possiamo solo controllare di esser ancora vivi rimanendo a contemplare la follia che ci circonda.
  Una volta terminato non ci resta che attendere tra le puttane e i fumi dell'oppio il prossimo ebook poiché questo è solo il primo episodio del feuilleton "Il Club degli Hashishins". Speriamo di non indebitarci troppo nell'attesa.



 Soundtrack ideale: Niccolò Paganini - 24 Capricci


Nessun commento: