Dopo il post dedicato a Sigourney Weaver parliamo ora di un attrice che può ben
rappresentare la Pupa ed anche la Bestia. Quest'essere sublime rappresentante la dualità diabolica e sadica non può che
esser Dyanne Thorne, esaltazione degli ossimori. Solida e burrosa.
Vittima e carnefice. Segregatrice e liberatrice. Fredda e calorifera.
Agglomerato di umori intimi.
Oltretutto
è una splendida occasione per ricordare qualche pellicola di
nazisploitation, exploitation,
splatter-erotica, women in prison...
Nel 1975 interpreta
Ilsa la belva delle SS (Ilsa, She Wolf of the SS), questo film
nazisploitation darà origine ad una trilogia che comprenderà Ilsa,
la belva del deserto (1976) e La tigre del sesso (1977).
Ilsa è una dottoressa
nazista che tra vari esperimenti seleziona masculi vigorosi per un
futuro di montatori. L'inizio è subito
caratterizzato da una dominate cavalcata implorante con tic lacrimale
e scatti mollari di lunga durata con conseguente doccia pittorica ed
evirazione mediante rachiotomo del caval ormai zoppato.
La nostra PitBall
indossa un camice bianco con fascia nazista e scollatura epigastrica.
Gli elementi sadici
sono rappresentati da fustigazioni a morte eseguite da soldatesse a
seno nudo, vibratore con armatura spiraliforme elettrizzante,
bollitura disossante, una donna nuda con un cappio al collo in bilico
su un blocco di ghiaccio posto su di un tavolo durante una cena.
Un
anno dopo viene girato Ilsa la belva del deserto (Ilsa, Harem Keeper
of the Oil Sheiks)'. Come molti ex nazisti anche Ilsa trova un
rifugio, non in Usa o in Urss ma in Arabia.
Il suo
compito e quello di educare alla schiavitù le ragazze rapite per il
soddisfacimento di un ricco sceicco arabo. Da tre casse vengono
tirate fuori una ricca ereditiera, un'attrice scandinava e una
campionessa ippica.
Interessanti risultano eccitante
combattimento tra le due guardie etiopi di
Ilsa e un baffuto soldato con nervosità di
lucidi muscoli d'ebano, i passaggi
educativi di massaggio, lucidatura di bocce, depilazione e
cunnilingus, la
copula saffica tra le due etiopi e
la punizione di Ilsa che poi scatenerà la vendetta...
Le
torture sono una sdentatura a scalpellate, la pressatura del seno, un
piede divorato dalle formiche, una fuck machine col botto, un uomo
bruciato vivo
Sempre del 1976 è
Greta, la donna bestia (Haus ohne Männer - ). Classico Women in
Prison questo film si differenzia dai tre del ciclo Ilsa oltre che
per il genere anche per una più sana concorrenza tra Dyanne Thorne
e le altre attrici. Ma elemento realmente caratterizzante è la regia
di Jesús Franco che rende questo film di gran lunga migliore
rispetto a quelli che compongono la trilogia di Ilsa.
Greta dirige una
clinica psichiatrica in America Latina tra torture e contrabbando di
video snuff ma la sorella di una delle tante vittime decide di
indagare dall'interno. Il film comincia con Greta che in mugugno
orgasmico si immerge in una vasca piena di acqua facendo intuire
presenza di Mugil cephalus, in contrapposizione, il regista, effettua
panoramica su sala docce delle povere recluse che vi sono ammassate e
ignude. La fantastica Tania Busselier dà il meglio di se già
durante la disinfestazione boschiva. Altra attrice interessante
risulta Lina Romay specialmente per i ruoli passivi, dopo un
fantastico massaggio si ha una masteopuntitura, assolti con Greta e
per quelli attivi con le compagne, magnifica la lavatura a cui
costringe la Busselier con una lingua dolce ma decisa e conseguente
lotta viscilante.
Greta appare in poche
scene degne della sua potenza, oltre a quella saffica con Lina, in
una con il capo della polizia segreta è avvolta in una luce di
tonalità rossa che ben risalta la curvatura fine e aggraziata
Per quanto riguarda la
parte più golgotica vi sono, lavaggi vaginali corrosivi,
cicatrizzazione oculare, una terapia di gruppo con esperimento di
vera psicologia applicata, soffocamento con bustina e una scena di
cannibalismo.
Nel 1977 torna ad
interpretare Ilsa in La tigre del sesso (Ilsa, the Tigress of
Siberia) ambientato nel 1953. Ilsa lavora in un gulag con il compito
di effettuare il lavaggio del cervello ai nemici del popolo.
Il film si apre con un
cranio spappolato con un unico colpo di martello, preferendo un
inizio splatter a quello hot usato in precedenza. Ma Ilsa non aspetta
molto e dopo una festa alcolica si ha un double rilassante, il
threesome si ripete particolarmente nel film.
Il golgota qui
comprende oltre alla martellata già citata, una partita di braccio
di ferro con motoseghe come dissuasori.
Rappresenta il più
fiacco tra tutti i film di Ilsa.
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