Il
vampiro nel Romanticismo veniva visto non più come la belva immonda,
dagli effluvi pestilenziali, assetata freddamente di sangue umano.
Egli era un essere sofferente per la sua condizione di non-morto.
Tale figura è stata rispolverata per il sollazzo di giovani
prepubere in cerca di un defloriante adeguato per il loro prezioso
scrigno...
Il
vampiro romantico o contemporaneo è comunque sempre un essere che si
ciba di sangue per digerirlo ed espellerlo da un ano che sempre
mefitico resta anche se il resto del corpo è quello di un fusto
palestrato o di un hipster affetto da atrofia muscolare.
Vincent Castiglia, artista nato a New York nel 1982, è l'unico essere che io
definirei un Vampiro Romantico. Nelle sue opere monocromatiche è
come se il sangue rubato ai comuni mortali fosse stato utilizzato per
la creazione di immagini che trasudano l'evoluzione della vita
metabolizzata dalla sua mente visionaria e rimodellata al fine di
permetterci una contemplazione di quella stessa vita per poterci
avvicinare alla sua essenza.
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